Breve storia dell’umanità in un solo popolo, neanche troppo grosso

Io non credo ai complotti, in generale, e ho l’impressione che chi si lamenta di essere costantemente e ingiustamente calunniato spesso non la racconti giusta (o non dica tutto). Però è indubbio che c’è gente, al mondo, negletta e vituperata …Leggi tutto

Io non credo ai complotti, in generale, e ho l’impressione che chi si lamenta di essere costantemente e ingiustamente calunniato spesso non la racconti giusta (o non dica tutto). Però è indubbio che c’è gente, al mondo, negletta e vituperata senza motivo: prendiamo ad esempio il popolo bulgaro.

I bulgari sono esseri umani, e fin qui non ci piove, e hanno dunque, come tutti gli esseri umani, passioni, sentimenti, sensazioni di vario genere. Anche i bulgari sognano, sebbene probabilmente lo facciano in bulgaro; e forse in cirillico.

Allora perché non dovrebbe esistere, in linea teorica, un grande poeta bulgaro? Allora perché, e qui mi pare di citare qualcuno a sua volta citato da Braudel, ma come vedete si mostrano in questa circostanza tutti i limiti della conoscenza umanistica in generale e i miei personali, perché l’esercito bulgaro è l’unico a marciare in silenzio (siamo al tempo delle guerre balcaniche)? Come mai solo i bulgari non hanno canzoni?

Sarà che non è vero, secondo me. I bulgari, se uno va a documentarsi, sono invece un popolo con una straordinaria tradizione corale (condivisa con i vicini e compagni di lingua macedoni); molto probabilmente, hanno anche una buona o ottima poesia, se è vero – ed è vero – che canto e poesia sono fratelli e si stringono spesso la mano ai banchetti ed altrove.

Mi ricordo che anni fa, spinto dalla passione di una persona che allora mi era vicina, concepii il progetto di interessarmi un giorno di Bulgaria, terra affascinante, schiacciata e quasi cancellata attraverso cinque secoli da un impero troppo vicino e brutale, ma infine rinata. Non a chissà quali altezze, ché non sarebbe stato bulgaro, però rinata. Quel tomo ponderoso, che non scriverò mai, nasceva nella mia mente per riscattare una storia derisa e misconosciuta e omaggiare un popolo che ha saputo rialzarsi; e, attraverso i Bulgari, celebrare l’umanità, che è uguale a tutte le latitudini e ugualmente immortale.

Ed egualmente bulgara, in un certo senso.

I più letti

avatar-icon

Tommaso Giancarli

Nato nel 1980, originario di Arcevia, nelle Marche, ho studiato Scienze  Politiche e Storia dell'Europa a Roma. Mi sono occupato di Adriatico e  Balcani nell'età moderna. Storia e scrittura costituiscono le mie  passioni e le mie costanti: sono autore di "Storie al margine. Il XVII  secolo tra l'Adriatico e i Balcani" (Roma, 2009). Attualmente sono di  passaggio in Romagna.

Read More