Attenti alla lista della spesa!

Essere ostaggi della lista della spesa? Lo so, non sembra il nome di un post scritto da uno psicologo. In alcune mail mi è stato chiesto quali fossero i tipici comportamenti ansiosi che seguiamo un po’ senza accorgercene. Trovo utile …Leggi tutto

Essere ostaggi della lista della spesa?

Lo so, non sembra il nome di un post scritto da uno psicologo.

In alcune mail mi è stato chiesto quali fossero i tipici comportamenti ansiosi che seguiamo un po’ senza accorgercene. Trovo utile quindi parlare di una pratica molto comune che purtroppo è vissuta da molti come un fattore che crea ansia, ovvero … la lista della spesa!

La lista della spesa è quella serie di obiettivi che ci poniamo di perseguire alla fine della giornata, o della settimana, o magari per l’anno in corso. A volte è scritta, a volte è stampata a fuoco nella nostra corteccia cerebrale.

L’elenco dei nostri propositi stabilisce i nostri obiettivi in e l’ordine di priorità. Ci fornisce delle scadenze e proviamo (non neghiamolo) una grande soddisfazione nel momento in cui cancelliamo una delle voci riportate. Ammettiamolo le potenzialità della lista sono tante: ci fa risparmiare tempo, ci semplifica la vita, ci mette al riparo dalle dimenticanze … insomma, è una gran figata!

Può diventare quindi questo pratico strumento un elemento negativo nella nostra vita? Qualcosa che in altre parole rende il nostro soggiorno sulla Terra meno stimolante e piacevole del previsto?

Ovviamente si. Mettiamo le cose in chiaro, la colpa non è della lista in sè, ma di chi la utilizza in modo non sano. Mi è venuta in mente la frase “ostaggi della lista della spesa” pensando a coloro che in questo pratico strumento vedono un elemento di coercizione rivolto … verso se stessi!

Possibile che qualcosa creato e strutturato da noi possa nuocerci? Che una nostra creatura si ribelli contro il proprio genitore rendendogli la vita peggiore? RI-Ovviamente si!

Quand’è quindi che potremmo considerarci “ostaggi della nostra lista della spesa?”
Quando essa perde la sua naturale funzione di semplificarci la vita e decide di passare al “lato oscuro” diventando una gabbia dalla quale non riusciamo a svincolarci. Insomma, quando invece di aiutarci diventa un carico ulteriore nella nostra vita.

La lista può essere espressione di organizzazione sana o espressione di una parte di noi che fondamentalmente riconduce all’ansia. In altre parole uno strumento di controllo che imponiamo in modo rigido verso noi stessi!
Quando da nostra dipendente la lista diventa una nostra dipendenza è giunto il momento di farsi qualche domanda.
Se quindi:

• Proviamo disagio (e non solo un innocuo fastidio) quando non riusciamo a cancellare tutte le voci nelle tempistiche previste … facciamoci delle domande
• Se stiamo in ansia all’idea di non avere una lista anche quando siamo al cazzeggio o in vacanza … facciamoci delle domande !
• Se non riusciamo a distogliere il pensiero della lista … facciamoci delle domande!!

Concludendo. Ricordiamoci che la lista è una nostra dipendente … una sottoposta. Nel momento in cui i ruoli si invertono significa che è in grado di produrre ansia e stress. Rimettiamola quindi al suo posto e rendiamola inoffensiva. Se quindi vi ritrovate in uno dei punti precedenti iniziate a fare pace con la vostra lista.

Un buon punto di partenza potrebbe essere quello di riuscire a fare “spallucce” nel momento in cui la lista non fosse cancellata in tutte le sua voci alla fine della giornata. Prendiamola insomma un po’ più alla leggera, noi non siamo la nostra lista, noi siamo noi … e la lista è la lista. Non diamole il potere di intossicarci la vita.

A volte non è possibile fare tutto. Accettiamo che il controllo assoluto sul mondo che ci circonda è un’ineffabile chimera. I problemi riconducibili all’ansia, se ci fate caso, sono riconducibili alla mancata sensazione di controllo del mondo che ci circonda. Il mondo è fuori dal nostro controllo! Che noi lo vogliamo o meno. Starci male è superfluo per il mondo … e per noi

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