Johnessa, del resto, non è mai esistito

Johnessa, del resto, non è mai esistito

Avrebbero potuto far finta di niente, andare avanti così come avevano fatto in questi mesi (lei che come tutte le donne nega in società, lui che come tutti gli uomini va a suonare nel garage con gli amici), non gettare …Leggi tutto

Avrebbero potuto far finta di niente, andare avanti così come avevano fatto in questi mesi (lei che come tutte le donne nega in società, lui che come tutti gli uomini va a suonare nel garage con gli amici), non gettare comunicati stampa nelle mani di scribacchini da rotocalco, a poche settimane dalle vacanze. Johnny e Vanessa, invece, si meritano il primo obituary ufficiale, fighi forse schiacciati da troppa figaggine, tutti broncio e panciotti zingareschi, incisivi separati e anelli coi teschi, ci lasciamo e tanti saluti.

Sarà stata l’organizzazione delle vacanze – un trekking in Tibet o scuba diving in Tasmania? Il troppo lavoro. Lui sempre fuori casa – «Che palle quel Tim. Almeno giocassero alla Play: no, solo film rumeni degli anni Sessanta su vampiri erotomani». Lei che cercava attraverso pubblicità di rossetti di rendersi ancora appetibile, come se tutto il resto non bastasse più. La grande villa nella campagna provenzale avrà finito col diventare troppo piccola, sempre noi, sempre qua, al massimo un bicchiere di beaujolais in paese, uno ubriaco a giocare a bocce coi pensionati, l’altra cooptata nel comitato benefico di sciure locali, finiremo a passarci la copia di Le Monde sotto il pergolato, bonjour tristesse.

Johnny, il divo mai abbastanza mainstream che rubava i trucchi alla moglie per travestirsi da Willy Wonka e pirata dei Caraibi, Vanessa la Marianna di Francia sempre troppo indie-rock, nessuno sfighismo italo-francofono alla Accorsi-Casta, certo, ma neanche un nomignolo alla Brangelina. Pure il portavoce è stato mandato fuori tardi, senza comunicati da coppia d’oro cosiddetta, il solito stanco «resteranno amici punto».

E tutto ciò proprio quando la Francia era distratta. Non dalle qualificazioni agli Europei, no. Dal flirt tra Olivier Sarkozy, fratellastro del fu presidente, e Mary-Kate Olsen, una delle due indistinguibili gemelle gotico-modaiole. Questo sì un vero film di Tim Burton.

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Mattia Carzaniga

Nato nel 1983, giornalista, scrive per varie testate. Ha pubblicato i  libri «L'amore ai tempi di Facebook» (Baldini Castoldi Dalai, 2009) e  «Facce da schiaffi» (Add Editore, 2011). Guarda molti film, passa troppo  tempo on line, ruba pezzi di storie alle persone che incontra.

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