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Garlasco, le intercettazioni shock di Andrea Sempio: «4 donne per ogni maschio»

Garlasco, le intercettazioni shock di Andrea Sempio: «4 donne per ogni maschio»

Durante la prima indagine del 2017 su Andrea Sempio, gli inquirenti della Procura di Pavia hanno analizzato intercettazioni e biglietti enigmatici, tra teorie estreme sui rapporti di genere e contatti telefonici il cui contenuto resta sconosciuto.

Una delle fasi delle indagini per un omicidio è la ricostruzione del profilo della vittima, dell’indagato e del movente anche attraverso la raccolta di eventuali intercettazioni. È stato così anche per Chiara Poggi, uccisa nel 2007 nella villetta di Garlasco, per Alberto Stasi, unico condannato per l’omicidio, e per Andrea Sempio, più volte indagato per lo stesso delitto. Durante la prima indagine del 2017 su quest’ultimo, gli inquirenti della Procura di Pavia hanno acquisito e analizzato diverse conversazioni e biglietti che spaziano da concezioni estreme sui rapporti di genere fino a frasi enigmatiche che non hanno ancora portato a una soluzione.

Garlasco, le intercettazioni shock di Andrea Sempio: «4 donne per ogni maschio»
(Bugalalla Crime)

La società tribale

La conversazione più nota risale a febbraio 2017, quando Sempio descrive al telefono la sua particolare visione di una società ideale strutturata in piccole comunità tribali di non più di 150 persone. Il dettaglio di maggiore scalpore riguarda la composizione di genere: «per ogni maschio ci sarebbe una proporzione di quattro femmine», con gli uomini che «vanno a cacciare e vanno a procurarsi il cibo», mentre le donne «si occupano del campo, della pulizia, di badare ai bambini e agli anziani». Ed essere oggetto di «un ricambio» a favore dell’uomo, «quindi c’è sempre desiderio, c’è sempre voglia». Una società, secondo l’indagato, tipica delle generazioni dei «nostri bisnonni e nonne se vivevano in cascina», senza problemi in caso di «incesto». 

Se per alcuni esperti di psicologia quelle parole riflettono una concezione patriarcale e misogina, l’intercettazione è uno «sproloquio» secondo la criminologa Roberta Bruzzone a Quarto Grado, un insieme di «tante stupidaggini» che rivelano solo «problematiche di relazione e difficoltà col mondo femminile» da parte di Sempio.

Gli audio disturbati

Tra le intercettazioni figurano anche quelle in auto sempre risalenti alla prima indagine del 2017: sono disturbate dal rumore del traffico e dalla radio in sottofondo, ma si possono percepire alcune frasi in cui Sempio si riferisce agli investigatori che «vanno a vedere foto, filmati, qualunque cosa. Però c’è qualcosa che non deve andare in giro ai giornalisti». Quel «qualcosa» ha alimentato ipotesi su eventuali elementi che l’indagato temeva potessero emergere pubblicamente e che rimane ancora sconosciuto.

Le telefonate anomale

Sconosciuti sono anche i contenuti dei contatti telefonici tra Andrea Sempio e la Procura di Pavia. Nel 2017, nei giorni precedenti un interrogatorio, sono state registrate diverse telefonate e messaggi con l’ex carabiniere Silvio Sapone, all’epoca capo della polizia giudiziaria che gestiva le intercettazioni: decine di chiamate senza risposta verso il cellulare di Sempio e alcune della durata di qualche minuto di cui però non c’è ricordo da parte dei coinvolti. 48 ore di chiamate anomale di cui gli inquirenti hanno sempre cercato di capire il contenuto.

 Infine, durante le indagini era emerso un biglietto rinvenuto in un cestino dei rifiuti della casa di Sempio, sul quale era scritto «Ho fatto cose talmente brutte che nessuno può immaginare». Qualcosa di sconosciuto forse relativo al caso di Garlasco o forse a qualcos’altro che non è stato ancora rivelato, come il possibile movente, non reso noto dagli inquirenti, per l’omicidio di Chiara Poggi.

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