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Tecnologia

Attacco hacker agli USA: sotto scacco Twitter e Spotify (anche in Italia)

Diversi servizi funzionano a singhiozzo oramai da qualche ora. Tutta colpa di un DDoS ai danni di Dyn, azienda che gestisce i DNS di tanti big

Se cercate di capire perché Spotify non carica la vostra canzone preferita non prendetevela con il gestore di internet, il computer o magari Spotify stesso.

La colpa è di un team di hacker di cui ancora non si conosce il nome, che qualche ora fa ha attaccato i server di Dyn, una compagnia statunitense che gestisce i DNS di un po’ di siti web, tra cui quelli dei colossi Twitter, Reddit, Soundcloud e Spotify. Ciò che fa Dyn è tradurre le parole che digitiamo sulla barra del browser, ad esempio www.panorama.it, nelle stringhe alfanumeriche a cui corrispondono, per restituire all’utente ciò che stava cercando.

La struttura della rete, quella vera, è fatta di indirizzi IP (del tipo 194.00.100.100) e non dei termini che descrivono un sito. Quelli sono stati “inventati” per permettere a chiunque di ricordare meglio un portale, pubblicizzarlo e diffonderlo. Il fatto è che quando qualcosa va storto per un’agenzia come Dyn, allora si creano evidenti problemi, a livello globale. Su questo portale è possibile scoprire quali sono i suffissi di tutti i website attivi al mondo.

Cosa è successo

Attraverso un veloce comunicato diffuso nella mattinata della costa est degli USA (7 ore in meno rispetto all’Italia), la Dyn ha spiegato: “Il traffico internet localizzato nella east coast sta vivendo dei problemi, un’interruzione di servizio. Vi forniremo informazioni appena disponibili”. Nelle ore seguenti, la pagina di riferimento sul sito della compagnia ha rilasciato diversi aggiornamenti, alquanto strani visto che tre ore fa si affermava: “I servizi sono stati ripristinati e funzionano normalmente”, mentre meno di un’ora fa si rilegge “Stiamo monitorando la situazione e mitigando l’attacco DDoS (clic qui per sapere cos’è) contro la nostra infrastruttura. Gli ingegneri e il team di specialisti sono al lavoro per contenere i danni”.

Anche l'Italia coinvolta

Dyn continua a ripetere che le conseguenze vengono avvertite solo nelle zone adiacenti l’attacco ma anche dall’Italia alcune delle piattaforme coinvolte non funzionano via web e dalle applicazioni per smartphone.

Insomma, il problema è tutt’altro che risolto e nemmeno tanto isolato, dato che i malfunzionamenti ai clienti che si servono di Dyn si avvertono un po’ ovunque, seppur a macchia di leopardo. Le difficoltà maggiori riguardano l’accesso a Twitter, Spotify, Reddit, Soundcloud, eBay, NetflixPayPal, il circuito Visa, Airbnb e una serie di quotidiani e testate con sedi anche negli USA come CNN, New York Times, Financial Times, Boston Globe, Guardian.

Mistero sugli autori

Come detto, non è al momento chiaro chi ci sia dietro il lancio del distributed denial of service (qui come si sono evoluti in 10 anni) che sta causando ben più di un grattacapo ad aziende quotate in Borsa, che devono dar conto non solo agli utenti ma anche a investitori e azionisti ma sappiamo la zona che ha voluto colpire. Grazie a Dailydot, è stata pubblicata una cartina che mostra l’area interessata degli Stati Uniti: si va dal Maine a New York, passando per l’Indiana, Virginia, Carolina e Kentucky ma è davvero difficile porre un limite allo sciame che prende tutta la costa est, invadendo anche parte del Missouri e Iowa.

The Daily Dot

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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