Aprile 1982: La guerra per le isole Falkland
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Aprile 1982: La guerra per le isole Falkland
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Aprile 1982: La guerra per le isole Falkland

L'escalation della presenza militare britannica di questi giorni riporta alla mente i due mesi di guerra di 33 anni fa tra Londra e Buenos Aires

Il 2 aprile 1982 l'esercito argentino invadeva l'arcipelago britannico delle isole Falkland

Le rivendicazioni argentine sul territorio insulare risalivano all'inizio del secolo XIX, quando gli spagnoli le avevano abbandonate e gli inglesi occupate, cacciando il presidio argentino. Gli inglesi ne avevano fatto una base navale utilizzata dalla Royal Navy durante la Seconda Guerra Mondiale.

I coloni prevalentemente scozzesi dell'arcipelago vissero in pace fino alla metà degli anni '70 del secolo XX, quando la dittatura militare argentina riprese le rivendicazioni sul territorio delle Falkland. Nel 1982 l'Argentina era governata dalla giunta presieduta da Leopoldo Galtieri, braccio destro di Videla dal golpe del 1976.

Il dittatore argentino era alle prese con una gravissima crisi economica del paese, che minava gravemente la tenuta della giunta. Galtieri decise di deviare il malcontento popolare e la crescita dello sdegno internazionale contro le azioni della dittatura facendo leva sul patriottismo e la voglia di rivincita nei confronti della Corona britannica. Il presunto scarso interesse da parte di Londra sull'arcipelago e il ridimensionamento della Royal Navy spinsero Galtieri ad un'azione risoluta. Il 19 marzo 1982 alcuni pescatori argentini sbarcarono nella Georgia del Sud, parte dell'arcipelago delle Falkland.

Al posto di occuparsi del loro lavoro quotidiano, vestirono in mimetica e issarono la bandiera argentina. La nave britannica HMS Endurance cercò di rimuovere l'accampamento ma fu bloccata da tre navi della Marina argentina. L'operazione "Rosario" era cominciata. I primi incursori argentini sbarcarono il 2 aprile e indussero alla resa i pochi Royal Marines presenti a Port Stanley,che gli Argentini ribattezzarono Puerto Argentino. L'opinione pubblica mondiale generalmente condannò l'invasione, soprattutto per la natura dittatoriale del governo di Buenos Aires. L'Onu impose sanzioni e passò la risoluzione 502. Margaret Thatcher e i vertici militari britannici valutarono la necessità di riprendersi le Falkland, come operazione necessaria per l'atto di violenza subito da Galtieri.

Le operazioni militari inglesi apparivano più difficoltose in quanto condotte a 13.000 km dalla madrepatria. Tuttavia la presenza di 100 navi da guerra della Royal Navy e la possibilità dell'uso di portaerei per l'aviazione della Marina resero possibile la riuscita dell'operazione. Gli argentini potevano contare sulla vicinanza delle strutture logistiche e su una buona aviazione, fornita di aerei moderni. Il conflitto durò circa due mesi, durante i quali gli inglesi cominceranno gli sbarchi per la riconquista delle Falkland.

Il tributo di sangue più alto fu pagato dagli argentini nell'affondamento dell'incrociatore "General Belgrano" (368 morti). Da parte britannica le vittime saranno 255, mentre gli argentini perderanno 655 uomini. L'ultima linea difensiva argentina nelle Falkland cade il 14 giugno 1982.

Per Margaret Thatcher la vittoria significò il coronamento del suo carisma politico del decennio, mentre la dittatura argentina si dissolse poco dopo. Per Galtieri si aprivano le porte del carcere, e l'Argentina tornava alla democrazia. Le relazioni diplomatiche tra Londra e Buenos Aires riprenderanno soltanto nel 1990.

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Londra, aprile 1982. il titolo dell' Evening Standard sull'azione nelle Falkland

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