Se l'Europa non apre gli occhi sulla Turchia
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Se l'Europa non apre gli occhi sulla Turchia

L'editoriale

Per qualche collega, quella di Giuseppe Conte che a Berlino cerca il posto in prima fila fra i grandi della Terra, provando a imbucarsi al fianco di Angela Merkel prima di capire di doversi mettere dietro a tutti, è stata una scenetta divertente. Per me no. Come quando, durante un dibattito a Bruxelles, il leader dei liberali europei, Guy Verhofstadt, definì il presidente del Consiglio un burattino nelle mani di Matteo Salvini e Luigi Di Maio, ho provato fastidio, perché ho pensato che nei confronti del nostro Paese ci fosse mancanza di rispetto. L'Italia è tra i fondatori dell'Europa ed è una delle nazioni più importanti, a maggior ragione dopo l'uscita della Gran Bretagna. Come è possibile, dunque, che a Berlino sia stata umiliata nella figura del capo del suo governo?

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Maurizio Belpietro