L'alcol dei Vip
Kendall Jenner (Instagram)
Costume

L'alcol dei Vip

Sono sempre più numerosi i personaggi dello spettacolo (e c'è persino la regina Elisabetta II) che hanno deciso di investire nel mercato degli alcolici. Un business destinato a superare il miliardo e mezzo di dollari entro il 2025.


«Se succede qualcosa di brutto si beve per dimenticare; se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare; se non succede niente si beve per far succedere qualcosa». Guardando ai numeri del mercato degli alcolici, le parole di Charles Bukowski non potrebbero essere più vere. Secondo le previsioni di IWSR, il settore è destinato a crescere del +2,9% entro la fine del 2021 con un ritorno ai livelli pre-Covid entro il 2023.

Se nel 2020 il volume totale delle bevande alcoliche è diminuito del 6,2% a causa della chiusura di bar e ristoranti, l'accelerazione dell'e-commerce - che ha raggiunto i 29 miliardi di dollari di fatturato nel 2020 - e il forte consumo domestico nei mercati chiave ha permesso al settore di restare a galla nonostante le difficoltà.

Tra gli alcolici più apprezzati troviamo la tequila, cresciuta del più 9,6% nel 2020, trainata dai guadagni negli Stati Uniti (+46%) dove la bevanda è ora la più venduta dopo vodka e whiskey (superando il rum). Ed è proprio questo alcolico ad aver attratto l'attenzione delle celebrities d'oltreoceano. Ultima della lista è Kendall Jenner che proprio quest'anno ha lanciato il suo brand 818.

«Recitare era il modo in cui pagavo l'affitto, ma ho venduto un'azienda di tequila per un miliardo di dollari. Non ho bisogno di soldi». George Clooney è stato uno dei primi a comprendere il potenziale del settore degli alcolici e lanciare, insieme all'amico Rande Gerber (marito di Cindy Crawford), la sua linea di tequila: Casamigos. Lo hanno seguito Micheal Jordan con la sua Cincoro Tequila - venduta in bottiglie numerate - e il cantante Nick Jonas con Villa One, una linea di tequila 100% sostenibile. Ma ci sono anche i cantanti Justin Timberlake (Sauza 901) e Adam Levine (Santo Mezquila) e l'attore Dwayne Johnson - meglio conosciuto come “The Rock" - che ha costruito la sua distilleria da zero (Teremana Tequila).

Kate Hudson ha invece preferito puntare sulla vodka con il brand King St. Vodka. Anche Sean Combs (il rapper Diddy) ha stretto nel 2007 una partnership con Ciroc, portando in meno di 10 anni le vendite da 30.000 casse l'anno a un milione. Oggi la sua vodka è seconda solo a Grey Goose nel mercato di fascia alta. «Ciroc ha ha contribuito a diversificare un intero settore» ha dichiarato il musicista al Washington Post citando come il 54% delle vendite sia rivolto a persone di colore. L'attore Channing Tatum ha invece ideato Born and Bred, una vodka distillata dalle patate dell'Idaho e dall'acqua delle montagne del Grand Teton.

Se la vodka mantiene il suo primato, il gin è destinato a crescere del più 4,5% entro il 2025 trainato da Brasile, Sud Africa e Russia. Lo scorso anno, il rapper Snoop Dogg ha annunciato il lancio di Indoggo Gin, un gin con infusione di fragole e limone. È invece a base di erbe, l'azienda acquistata nel 2018 dall'attore Ryan Reynolds: Aviation Gin. Ma il gin più inaspettato arriva direttamente da Buckingham Palace. Ideato per raccogliere fondi per la Royal Collection of Art, il gin delle Regina Elisabetta II è andato sold out in meno di otto ore.

Il whiskey rappresenta invece una delle categorie maggiormente colpite dalla pandemia, ma secondo l'analisi di IWSR ci si aspetta che i prodotti giapponesi e americani aiuteranno la ripresa del segmento. Tra le etichette create da personaggi del mondo dello spettacolo troviamo Heaven's Door Whiskey di Bob Dylan, Virginia Black American Whiskey del cantante Drake e l'Haig Club dello sportivo David Beckham. Infine, il lottatore Connor McGregor ha lanciato lo scorso anno il suo whiskey - Proper No. Twelve - registrando un sold di di una fornitura per sei mesi in soli dieci giorni. E guadagnando mezzo milioni di followers su Instagram in cinque mesi.

L'attore Jamie Foxx ha invece optato per il Bourbon, lanciando nel 2016 l'etichetta Brown Sugar. Wild Turkey Longbranch ha invece lavorato con Matthew McConaughey per la creazione di un bourbon che mixa vaniglia e spezie. Lo scorso settembre, anche i “vampiri" Ian Somerhalder e Paul Wesley hanno annunciato il lancio di Brothers' Bond.

La partnership alcolica più originale resta però quella di Denny De Vito. L'attore ha infatti deciso di investire sul Limoncello, prodotto esclusivamente con i limoni di Sorrento.

Negli ultimi anni, in molti hanno deciso di abbandonare i superalcolici a favore di un buon bicchiere di vino. Il vino fermo è cresciuto del +28% nel 2020, trainato da un aumento delle importazioni di maggiore qualità e prezzi sempre più accessibili. Si prevede che il mercato globale del vino raggiungerà, entro il 2028, un giro d’affari di circa 686 miliardi di dollari.

E anche in questo caso la lista di prodotti firmati da celebrities di ogni campo è sempre più lunga. C’è lo champagne Armand de Brignac brut di Jay-Z con note di pesca, albicocca, fiori d'arancio e brioche. Ma c’è anche il Sun Goddess Wines, il pinot grigio della cantante Mary J. Blige prodotto a Ramato, in Friuli-Venezia Giulia. Maison No. 9 è invece un rosé frizzante e rinfrescante prodotto da Post Malone. Rosè anche per Sarah Jessica Parker che per le sue bottiglie ha collaborato con Invivo Wines creando la miscela perfetta per le sere d’estate.

Anche Cameron Diaz ha deciso di abbandonare la recitazione e produrre vino. Avaline - l’azienda fondata con l’amica Katherine Power - produce vino 100% organico e vegano. Nelle versioni bianco e rosé. Anche Brad Pitt e Angelina Jolie, prima del divorzio, condividevano un’azienda di vini. Il loro Miraval è prodotto in Provenza, si tratta di un rosé arioso ed equilibrato, fresco ma complesso.

Ci sono poi LVE di John Legend con note di fragola fresca e nettarina bianca, Sofia di Francis Ford Coppola, il prosecco Della Vite delle sorelle Cara e Poppy Delevingne e il nuovissimo Fresh Vine Wines - a basso contenuto di zuccheri - dell’attrice Nina Dobrev e l’amica Julianne Hough, una delle ballerine più celebri di Dancing with the Stars.

L'ascesa dei cocktail «low alcool»

Ricordate il Barcardi Breezer? Quel mix fruttato e coloratissimo protagonista delle serate estive. Proprio lui, sta tornando. È proprio il gruppo Bacardi ad annunciare una previsione di crescita per il segmento “low alcool". Una crescita del 400% entro il 2024 per un valore in dollari che raggiungerebbe i 500 milioni.

Protagonista di questa crescita sono gli «hard seltzer» già super popolari negli Stati Uniti. Si tratta di bibite alcoliche frizzanti, arricchite con spezie, frutta e altri aromi con un contenuto alcolico che non supera mai il 5%. Tra le più famose troviamo White Claw, creato attraverso un mix di acqua gassata, alcool senza glutine e frutta. Ogni lattina - gli hard seltzer rientrano nella categoria delle birre - contiene solo 100 calorie e 1 grammo di zucchero.

Davanti a questi numeri, il rapper Travis Scott non ha perso tempo e lo scorso settembre ha lanciato CACTI, un seltz realizzato con agave weber blu di alta qualità al 100% disponibile in tre gusti: ananas, fragola e lime. «CACTI è qualcosa di cui sono davvero orgoglioso e su cui ho lavorato molto. Io e il team ci siamo davvero impegnati, non solo per ottenere il sapore giusto, ma anche per migliaia di prototipi creativi su qualsiasi cosa, dalla bevanda vera e propria, al concetto di lattina, alla confezione e al modo in cui viene presentata al mondo» ha dichiarato Scott.

Si dice che anche lo chef Gordon Ramsay abbia in programma una linea di hard seltzer per il 2021, mentre l'attrice Shay Mitchell ha ideato un altro prodotto a base di tequila chiamato Onda.

In vista di questi nuovi ingressi nel mercato, Truly - che al momento rappresenta il 36% del settore hard seltzer - ha recentemente siglato una collaborazione con la cantante Dua Lipa per promuovere i suoi prodotti.

La “battaglia" del low alcool è appena iniziata.

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Mariella Baroli