Alla scoperta di Colle di Val d'Elsa
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Alla scoperta di Colle di Val d'Elsa

Colle di Val d'Elsa è un bel borgo, ancora non conosciuto dal turismo, come meriterebbe, forse perché si trova in una zona di transito tra Siena e Firenze ed è vicino a tormentoni turistici come San Gimignano, Monteriggioni e Castellina in Chianti.

Colle di Val d'Elsa si è sviluppata come borgo di passaggio sulla Francigena, l'autostrada medioevale dei grandi pellegrinaggi dal nord Europa verso Roma e, grazie all'ingegnosità delle gore, sfruttò il suo bacino idrico per diventare un'importante realtà industriale già nel 1200.

Il primo tratto dell'Elsa definito «Elsa morta» è alimentato quasi esclusivamente dalle acque piovane, poi poco prima di Colle, il fiume cattura abbondanti acque termali e viene definito «Elsa ricca», grazie a vene come quella di Onci e alle Caldane, luogo magico vicino a Gracciano dai meravigliosi bagni termali all'aperto conosciuti già degli Etruschi e dai Romani per le sorprendenti proprietà terapeutiche, miracolose, si dice, per combattere le eruzioni cutanee.

Nel XIII sec. a Colle di Val d'Elsa, per sfruttare queste acque, si realizzarono dei canali artificiali di circa uno o due metri di larghezza per un metro di profondità, le famose "gore", per portare energia motrice ai molini o alle numerose cartiere.

Storicamente in questo territorio è stato molto importante il settore produttivo della carta, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista culturale. A Colle si stampavano libri di ogni genere già dal 1400, alcune cartiere hanno avuto addirittura il monopolio regionale della produzione di carta da bollo.

Ma fu soprattutto la produzione del vetro prima e del cristallo poi, a caratterizzare l'attività industriale di questo borgo, già nell'Ottocento definito «la Boemia d'Italia» e successivamente la «Città del Cristallo»: con il 15% di tutta la produzione mondiale ed oltre il 95% di quella italiana. Oggi purtroppo, sono solo due i forni ancora in produzione e pochissimi i maestri soffiatori e molatori che portano avanti la tradizione, come Luciano Bandinelli e Iuri Marri.

La storia di Colle è legata alla celebre battaglia del 1269, citata anche da Dante nel XIII Canto del Purgatorio nella Divina Commedia, quando il comune colligiano - giurata fedeltà allo schieramento guelfo - si schierò con Firenze e contro Siena, con notevoli ripercussioni sull'assetto politico della Toscana.

Colle è arroccata nella sua parte più antica su un alto poggio, la cui conformazione ha di fatto ripartito il tessuto urbano, sviluppando originariamente tre borghi distinti: ad est il Borgo di Santa Caterina, ad ovest il Castello di Piticciano e in basso il Piano. Oggi comunemente chiamati il Borgo o Colle Alta e il Piano o Colle Bassa.

Il borgo di Santa Caterina è a dir poco meraviglioso! Attraversato lo scenografico Palazzo Campana, si accede al castello che si articola in mura di fortificazione, tre strade e due piazze principali; qui si aprono suggestive gallerie voltate e si affacciano torri medievali.

Piazza Duomo - nel medioevo Piazza del Comune - era il centro nevralgico del potere politico e religioso della città, su cui convergono importanti edifici come la Cattedrale (l'antica Pieve di S. Salvatore) e il palazzo del Podestà oggi adibito a Museo Archeologico.

Nella parte ad ovest si trova il Castello di Piticciano con la Porta Nuova o Volterrana o anche Porta Salis; bellissima, affiancata da due potenti bastioni circolari, è dotata persino di un fossato e rappresenta un superbo esempio di architettura militare rinascimentale.

Fra i personaggi di levatura internazionale che qui ebbero i natali, ricordiamo Arnolfo di Cambio, allievo di Nicola Pisano, uno degli artisti più importanti del medioevo: scultore, urbanista e architetto del Duomo di Firenze.

A Colle, da sempre città operosa, non mancano le eccellenze enogastronomiche: a Colle Alta troviamo un vero e proprio tempio dell'enogastronomia, Arnolfo, con il celebre chef Gaetano Trovato, due stelle Michelin; mentre a Colle Bassa possiamo assaporare la pizza più buona d'italia 2021 (secondo il Gambero Rosso), da Chicco con la sua pizza all'aglione cremoso e pomodorini gialli.

Colle Val d'Elsa pur trovandosi a pochissimi chilometri da Siena ha un'identità completamente diversa, ha una vocazione manifatturiera tipica del nord della Toscana; inoltre, anche a livello linguistico, Colle ha delle espressioni assolutamente originali, citando il maestro Asvero Pacini: «A nord la parlata fiorentina si è fermata a Poggibonsi, a sud quella senese non si è spinta oltre Monteriggioni, ad ovest il pisano con deboli accenti è giunto fino a Volterra... A Colle si parla Colligiano. E basta».

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Federico Minghi