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Camere sigillate e luce ultravioletta. Così l'hotel diventa sterile

I protocolli di sanificazione delle catena alberghiere Hilton e Marriott International per tutelare la salute degli ospiti

Se avete sviluppato un'ossessione per la sanificazione, prendete a modello i protocolli che le grandi catene alberghiere hanno deciso di applicare nelle loro strutture.

Marriott International, che conta proprietà in 134 Paesi, ha lanciato un comitato globale per la pulizia composto, tra gli altri, da ingegneri, esperti di igiene e malattie infettive, per trovare i metodi migliori per tenere il coronavirus lontano da stanze, reception e dintorni. Tra le soluzioni che verranno adottate, ci sono irroratrici di disinfettante di livello ospedaliero per le superfici. Inoltre, la compagnia sta testando la tecnologia a luce ultravioletta per la sanificazione delle chiavi per gli ospiti e i dispositivi condivisi dai dipendenti.

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Per i suoi 6.100 indirizzi nel mondo, Hilton ha invece elaborato un protocollo con reminiscenze quasi poliziesche: a sanificazione ultimata, verrà posizionato un sigillo sulla porta della camera (foto sotto) per indicare che nessuno è entrato dopo il trattamento.

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Il protocollo prevede di concentrare un'attenzione maniacale sugli oggetti che tocchiamo più frequentemente, dalle maniglie agli interruttori fino al telecomando. Nelle aree comuni ci saranno salviette disinfettanti, così potremo persino igienizzare il pulsante dell'ascensore prima di premerlo.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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