Spopola il videogame antisemita
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Spopola il videogame antisemita

Denunciati per antisemitismo e incitamento all’odio razziale gli autori e i diffusori del videogioco “I Cavalieri di Al Aqsa”

L’ultima follia antisemita si chiama “I Cavalieri di Al Aqsa” (Fursan al-Aqsa in arabo) un videogioco che da qualche settimana è scaricabile da internet anche in Italia. Un fatto che non è sfuggito alleAssociazioni Italia Israele di Asti, Reggio Calabria e Savona che negli scorsi giorni hanno presentato alla Procura della Repubblica di Asti una denuncia per violazione degli articoli 270bis, 414 e 604 bis del Codice penale nei confronti degli ideatori e dei diffusori del videogioco che secondo il sito dell'Osservatorio Antisemitismo, sarebbero Nidal Munir Saleh Najm, brasiliano di 37 anni, il padre e il fratello. I tre dovranno rispondere quindi per atti di violenza con finalità di terrorismo, apologia di delitti aggravata dall'utilizzo di strumenti informatici e istigazione alla violenza per motivi razziali, con l'aggravante dell'apologia della Shoah. Nel videogioco, nel quale si possono ascoltare canti e inni tipici della jihad arabo-palestinese, il giocatore è invitato a colpire e uccidere armato di kalashnikov, di mitra, pistole, oltre ai coltelli e asce il maggior numero di soldati israeliani.

In una nota i tre presidenti, tutti e tre avvocati Luigi Florio per Asti, Cristina Franco per Savona, Anna Golotta per Reggio Calabria hanno affermato “La <<mission>> del videogioco, cheha per protagonisti il palestinese virtuale Ahmed ed il giocatore online, è fare strage di soldati eagentiisraeliani,individuatidallastelladiDavidbeneinvistasulladivisa.Ilvideogiocoèaccompagnatoda cantieinnitipicidellajihadarabopalestineseedaimmaginicruenteedienormeviolenza; il giocatore, in un crescendo enfatico ed ossessivo, è istigato con messaggi da remoto acolpireeuccidere;glivengonomessiadisposizionefucilikalashnikov,mitra,pistole,nonchécoltellie asce già coperti di sangue e proposti su un vessillo della Jihad palestinese. Ad ogni colpo infertoalla vittima con la stella di David, in una crescente furia omicida, il giocatore online sente un corodivocigridare“Allahauhakbar!(“Allahègrande!”),eadogniassassiniodiisraelianiilgiocatoreèpremiatoedesaltatocome“eroedellaJihad”;quandoinveceilgiocatoremuorecolpitodalsoldatoisraeliano, viene lodato come “glorioso martire della jihad” ed anche sua madre viene glorificatacome“madre cheha partorito tale martire”. E pensare che solo qualche settimana fa si sia celebrata nel mondo la Giornata della Memoria come i tre i presidenti hanno ricordato <<i metodi indisturbatamente esaltati dal videogioco sono gli stessiutilizzatiinpassatodallapropagandanazifascistaeoggifattipropridaDaeshedaaltreorganizzazioniterroristiche;l’obiettivodaeliminareèsemprel’ebreo,contrassegnatodallastelladiDavid; in questo caso anche lo Stato di Israele, unico Paese democratico in Medio Oriente, rinatonel1948 a seguito di una decisionedell’ONU dopo la tragedia della Shoah>>.

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Stefano Piazza