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Spesa online, cosa comprano gli italiani

Il primo rapporto di Supermercato24 racconta le differenze nelle abitudini di acquisto. Svelando le città più golose e quelle attente alla linea

Se vivete a Pisa, è probabile che ordiniate pochi dolci online: la città toscana occupa la trentesima posizione nella classifica delle leccornie acquistate, sul totale della spesa fatta su internet. Al contrario, Napoli vola al primo posto, il capoluogo partenopeo spicca per golosità. Ma non è la solita divisione tra Nord e Sud Italia: Bergamo e Verona sono infatti al secondo e al terzo posto nella passione per i dessert.

In Emilia Romagna, invece, deve vigere una qualche ossessione per la forma fisica, o almeno un'attenzione spiccata per la qualità dell'alimentazione. La regione può essere additata a pieno titolo come la più sana di tutto lo Stivale, visto che cinque sue province sono nella top dieci dei consumi di frutta e verdura. È Parma a staccare tutti, il 14 per cento del totale delle sue compere digitali con consegna a domicilio è di mele, banane, insalata e dintorni; subito dietro ci sono Modena e Bologna con il 13 per cento.

Tornando a Pisa, si recupera lo scarso feeling con il dolce con la predilezione per il salato, carne o pesce non importa (sommati valgono l'11 per cento della spesa totale), che non è ai livelli di Livorno e Modena, presidenti onorari del fan club delle proteine. In Lombardia, invece, vanno forte vino e birra: c'è una chiara predisposizione ai brindisi domestici. Non a Milano, dove l'aperitivo serale resiste come momento di aggregazione fuori casa, ma a Mantova (6 per cento della spesa totale), Como e Varese (5 per cento). Un tintinnio che ricorre nei salotti e nelle cucine della Liguria, a Genova e Savona, mentre il Veneto si prende con Venezia un posto in questa top dieci un filo alcolica.

Città che vai, spesa online che trovi, viene da dire leggendo la prima edizione del report annuale del sito Supermercato24, che Panorama.it è in grado di anticipare. È riferito al 2019, da gennaio a dicembre, tira le somme di cosa gli italiani hanno ordinato sul web e via app sulla piattaforma, quali prodotti si sono fatti portare a domicilio negli ultimi dodici mesi dai loro supermarket di zona.

Se all'estero, soprattutto negli Stati Uniti, comprare merce fresca online è una tendenza abbastanza consolidata e sdoganata, da noi si è affermata di recente. Proprio grazie a servizi che fanno gli acquisti al nostro posto, evitandoci la fatica di vagare tra gli scaffali, sopportare la fila alle casse, trovare parcheggio, trasportare le buste fino all'uscio.

Come il rapporto racconta, i prodotti più gettonati non sono solo oggetti pesanti come acqua e bibite, oppure a luna conservazione come sughi, scatolame e condimenti. Occupano rispettivamente il terzo e il sesto posto tra le categorie di prodotti più acquistati nel 2019. Ci affidiamo al web spesso e volentieri per ciò che è fresco, deperibile: formaggi, salumi e gastronomia sono al primo posto in classifica, seguiti da frutta e verdura. Carne e pesce si prendono il quarto posto, mentre i prodotti per colazione, dolciumi e snack soltanto il quinto. Chiudono la graduatoria il latte, burro e yogurt (settimo posto), surgelati e gelati (ottavo), articoli per l'igiene e la cura personale (nono), quelli per la pulizia della casa (decimo).

spesa-supermercato24Una busta della spesa ordinata online e consegnata a domicilioSupermercato24

Di tutto, un po': «In un mondo in cui i ritmi di vita sono sempre frenetici e in cui conciliare impegni lavorativi e personali è una sfida quotidiana, il tempo diventa inevitabilmente il bene più prezioso: l'esigenza di risparmiarlo per avere più spazio per sé si conferma il comune denominatore della società di oggi. In questo contesto, la tecnologia è un importante alleato per gestire con più efficienza gli impegni, e così anche un compito indispensabile, ma spesso stressante e che consuma tempo, come fare la spesa, può integrarsi facilmente nelle giornate più lunghe e intense» spiega a Panorama.itFederico Sargenti, il Ceo di Supermercato24.

Il servizio è disponibile in modo trasversale lungo la penisola, non solo nei grandi capoluoghi: «Con un'ampia presenza sul territorio che ci permette di coprire non soltanto le grandi città e le zone centrali dei principali centri urbani, ma anche le aree a medio-bassa densità, tramite la nostra piattaforma abbiamo modo di servire i clienti in modo capillare, permettendo loro di dimenticare le lunghe code alle casse, ma al tempo stesso garantendo tutta la qualità dei prodotti del loro supermercato preferito» dice ancora Sargenti.

Ci sono due ultimi elementi svelati dal rapporto, entrambi parecchio interessanti. Come e quando facciamo compere online di alimenti e dintorni. Accade soprattutto tramite la app, nel 58 per cento dei casi. Vuol dire che il carrello viene riempito dallo smartphone, magari in movimento, per esempio su un mezzo pubblico mentre si è diretti al lavoro. Anzi, direttamente in ufficio: già, perché il momento preferito per decidere i prodotti da acquistare sembra essere il lunedì mattina dalle 10 alle 11. Prima di perdersi tra scartoffie e scadenze, si bada a rifornire il frigo e la credenza. Prima la spesa online, poi il dovere.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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