A rischio l'era degli influencer su internet
(Ansa)
Social network

A rischio l'era degli influencer su internet

Quanto successo su twitter mette a rischio la credibilità dei post dei vip social. Siamo alla fine di un'era?

La scusa dell'influencer? Il mio account è stato hackerato! Ieri era Facebook, oggi Twitter, domani magari sarà Instagram?

Non passa giorno senza sentire parlare di account violati, profili compromessi e quant'altro.

Ed ecco che personaggi famosi, uomini e donne del business, celebrità e influencer, per giustificare post o immagini discutibili pubblicate sui loro profili social, diventano bambini, sembriamo noi quando eravamo davanti alla maestra che ci chiedeva di vedere i compiti: "Non sono stato io, il cane mi ha mangiato i compiti"

Oggi, questa frase, non è più utilizzabile tenuto conto la ricca presenza di educatori cinofili. Non sarebbe più credibile. L'innovazione della tecnologia ha fatto evolvere anche le giustificazioni: "non ero io, sono stato hackerato".

Ma fino a che si tratta di celebrità in preda a momenti di rabbia o altri incidenti, c'è poco di cui preoccuparsi, in fondo si tratta solo di cibo per i tabloid.

Ma cosa succede se, come nel caso di Twitter solo alcuni giorni fa, ad essere colpiti non sono solo gli influencer o le star del momento, ma personaggi "veramente" influenti come politici del calibro di Obama o imprenditori della levatura di Bill Gates o Elon Musk.

Mette in discussione il concetto stesso della validità dei social come mezzo di comunicazione, una problematica discussa, certamente, ma che puntualmente sembra emergere e rinabissarsi.

Non è la disinformazione il problema

Ma non stiamo parlando della questione della disinformazione e del suo impatto sulla percezione pubblica dei grandi temi.

Questa è diventata un punto chiave negli ultimi tempi, con le piattaforme dei social media viste come il principale colpevole nel facilitare la diffusione di "fake news", portando confusione e dissenso tra la popolazione.

Per molto tempo, una delle principali preoccupazioni legate alla diffusione di notizie su Facebook e simili è stato il così detto effetto cassa di risonanza. Gli algoritmi rilevano ciò che ti piace, ciò che ti interessa, in base alla tua attività sulla piattaforma, poi ti mostrano di più, contenuti simili, che ti tengono impegnato, ma possono anche consolidare ulteriormente una prospettiva, indottrinarti in un certo lato politico, ecc.

Nozione che aveva tenuto banco soprattutto nelle elezioni americane del 2016. Ma studi recenti dimostrano che anche se gran parte delle persone legge notizie dai social, questi sono in cima a tutte le classifiche delle fonti considerate meno affidabili.

È la figura non il social

Ma il tema, nel caso di Twitter, sempre mantenendo lo stesso filone, è un altro: se non possiamo essere certi di chi sia veramente dietro il profilo della persona che seguiamo, che valore hanno veramente i Social?

Nel momento stesso in cui sollevi il dubbio su chi scrive, si perde il concetto di influencer – in senso lato ovviamente, non solo le celebrità di Instagram -.

È tutto basato sulla fiducia, ma non dobbiamo confondere il concetto con il generale scarso livello di fiducia affidato ai social in sé come propagatori di notizie.

Twitter e Facebook sono diventati famosi, il primo in particolare, come mezzo di comunicazione "puro" e senza filtri per una nuova generazione.

Una generazione che, forse era stanca della classica struttura con cui venivano somministrate le notizie, vedeva in quei 140 (poi 280) caratteri una linea diretta con figure che sembravano fin troppo lontane e confinate allo schermo o alla carta stampata.

Il social aveva – e continua nonostante i dubbi – ad essere in cima alla piramide virtuale dei mezzi di comunicazione. Ma per quanto ancora?

Come detto in apertura, come facciamo a fidarci ancora della veridicità di quello che viene detto se non sappiamo chi "ci sta dietro" visto e considerato quanto è diventato facile prendere il controllo di un profilo.

La vera forza dell'informazione è il suo potere nel fonire informazioni vere e verificate.

Il vero potere della comunicazione è di formare l'opinione di chi non può toccare con mano cosa succede.

Le redazioni delle testate giornalistiche, emittenti televisive o radiofoniche hanno proprio questo compito: assicurarsi che le informazioni che vengono comunicate al pubblico, scusate ai followers, siano verificate.

I social egli stessi profili degli Influencer ci danno l'illusione di poter essere in contatto diretto con i protagonisti, ma il problema è sempre più acuto: siamo sicuri che siano veramente loro a parlare?

La spunta blu non corrisponde alla verità

Twitter ha creato un culto della personalità digitale che abbiamo accettato fin troppo velocemente: se c'è la spunta blu allora deve essere vero.

Ma pensate alle ripercussioni; qualche mese fa, il solito Elon Musk aveva twittato che il prezzo delle azioni della sua società era "troppo alto" a suo parere.

Risultato? Aveva mandato immediatamente le azioni in caduta libera (in possibile violazione di un accordo raggiunto con la U.S. Securities and Exchange Commission nel 2018).

Le azioni Tesla sono scese di quasi il 12% nella mezz'ora successiva ai suoi tweet sul prezzo delle stesse; solo uno dei tanti inviati in un rapido flusso di coscienza che copriva tutto, dalle richieste di "restituire la libertà alla gente" ai versi dell'inno nazionale americano fino alle citazioni del poeta Dylan Thomas e all'affermazione che avrebbe venduto tutti i suoi beni.

Tutto perché il suo profilo aveva la spunta blu e quello che diceva "deve corrispondere a verità".

Non dovrebbe sorprenderci allora che questa settimana, quando il suo account è stato veramente violato, un alto numero di persone ha versato direttamente bitcoin sul conto del Criminal Hacker che aveva preso il controllo del profilo del magnate sudafricano.

"Musk l'ha scritto, allora deve essere vero".

È questo il tema, la facilità con cui è possibile corrompere, grazie agli attacchi hacker, questi flussi d'informazione ed il loro carattere così pervasivo, data l'illusione di rapporto diretto che si ha con la figura che seguiamo, svalutano completamente il senso dell'informazione.

Si perde il concetto di cosa è vero o meno: se l'ha detto Musk su Twitter è vero? No, il rischio è che non si saprà mai…

I social intesi come canale diretto con influencer diluiscono il senso stesso delle notizie: devono essere validate e convalidate!

Ma per come è stato pensato e per come gestisce la sicurezza al momento, quel mondo non è in grado di verificare e probabilmente non verificherà mai le comunicazioni: manca la certezza.

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Pierguido Iezzi