10 anni di Instragram, un successo non scontato
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10 anni di Instragram, un successo non scontato

Il 6 ottobre del 2010 nasceva il social network delle foto che adesso conta più di 1 miliardo di utenti

Sono dieci le candeline che oggi spegne il social network delle fotografie. A creare Instagram sono stati due giovani sviluppatori americani, Kevin Systrom e Mike Krieger che intuiscono il potenziale della condivisione delle immagini come strumento per raccontare storie e rimanere in contatto con gli amici.

Nel 2010 i big dei social network erano già in piena attività: Facebook era partito nel 2004, YouTube l'anno successivo, Twitter nel 2007. In pochi pensavano all'epoca che ci sarebbe stato spazio per un nuovo servizio. Eppure Kevin e Mike avevano in mente qualcosa di semplice ma al tempo stesso potente. Lasciare parlare le foto, in grado di esprimere sensazioni e sentimenti più di mille parole.

L'intuizione è venuta a Kevin Systrom dopo un viaggio in Italia durante il terzo anno di università, quanto al rientro dalle vacanze si mise a guardare le immagini delle città d'arte e del cibo italiano facendoli tornare in mente quei momenti speciali. Foto sì, testo no. Anche questa era l'altra intuizione, quella di alleggerire le attività degli utenti evitando che dovessero scrivere eccessivamente.

L'idea ha funzionato, a dirlo sono i numeri di oggi che dimostrano come la piattaforma sia ormai utilizzata in modo planetario con oltre 1 miliardo di utenti registrati, di cui oltre la metà utilizzano le Stories almeno una volta al giorno. Una scommessa vinta nonostante all'epoca tutti credevano che il nuovo social con maggiore possibilità di successo potesse essere Foursquare, nato nel 2009.

Dopo il primo mese di attività Instagram conta già 1 milione di utenti, a luglio del 2011 si contano oltre 100 milioni di foto caricate e a settembre dello stesso anno gli utilizzatori sfiorano quota 10 milioni. L'accelerazione di Instagram arriva però con l'acquisizione da parte di Facebook nel 2012, Mark Zuckerberg per inglobare il progetto spende la cifra record di 1 miliardo di dollari, metà in liquidità, metà in azioni. E' l'inizio di un'ascesa veloce.

Agli utenti piace l'idea di pubblicare le foto in modo semplice e veloce, ma soprattutto di poterle modificare usando dei filtri in grado di farle apparire originali e professionali. A quell'epoca i cellulari iniziavano a scattare delle immagini con una qualità decente ma l'evoluzione tecnologica della telefonia mobile rappresenterà la spinta in più che porterà Instagram al successo.

Nel 2013 arriva l'app anche per Android, inizia ad essere tradotta e disponibile in 25 lingue, arrivano anche i tag e il servizio di chat privato, tutti elementi che ormai fanno parte d'esperienza d'uso quotidiana di Instagram. In quell'anno arrivano anche i video ma non sono ancora valorizzati come oggi.

Le Stories, i racconti che durano 24 ore, approdano sulla piattaforma nel 2016. Si tratta di un'intuizione non originale visto che la modalità era già ampiamente usata da Snapchat (partito nel 2011). Poco importa, l'idea attecchisce e diventa mainstream in poco tempo raggiungendo 500 milioni di utenti attivi al mese. Nel 2018 arriva anche IGTV che consente di pubblicare anche video più lunghi. Ad Agosto di quest'anno approda su Instagram Reels, che mette l'accento sui video brevi, come risposta al dominio di Tik Tok in questo genere di contenuti.

In 10 anni quindi il progetto iniziale di Kevin Systrom e Mike Krieger si è evoluto parecchio. L'idea di un social intimistico, personale, una sorta di album di ricordi accessibile anche agli amici, si è tramutato in una piattaforma più ricca, matura, ma ancora in grado di tenersi agganciati gli utenti, molti dei quali esuli di Facebook.

Cosa sarà Instagram fra 10 anni è difficile dirlo, ma se riuscirà a difendere l'intuizione originale, parlare attraverso belle foto (ma anche video), e a tenere a bada la vetrina della vanità celebrata tutti i giorni da milioni di selfie, potrà avere buone chance di sopravvivere e prosperare.

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Mark Perna

Globtrotter e tech addicted

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