Snam e Babcock Italia, flotta di droni per la rete gas
Tecnologia

Snam e Babcock Italia, flotta di droni per la rete gas

Droni per controllare in modo più efficiente le reti di distribuzione dell’energia. Snam, supportata da Babcock Italia, si è dotata di una struttura aeronautica interna e ora che è ripartito velocemente anche in Italia il settore dei velivoli a pilotaggio remoto, proprio in un momento in cui non ci si possono permettere inefficienze energetiche, la società ha introdotto la tecnologia degli Uas, Unmanned aircraft system, comunemente detti Droni, per aumentare la capacità di osservazione delle infrastrutture che compongono la rete gas in Italia, per acquisire informazioni sul campo soprattutto in contesti difficili da raggiungere, come le zone orografie complesse, e per effettuare attività di manutenzione “predittiva” su elementi che possono mettere a rischio l’integrità della rete. In pratica i sensori del drone vedono lo stato di ammaloramento o di vetustà di un componente consentendo ai tecnici di intervenire con precisione, più rapidamente ed efficacemente.

Immagini e video sono fondamentali per migliorare le analisi tecniche sull’infrastruttura rispetto a quanto ottenibile in passato mediante la sola gestione via terra; in particolare, in ambito dei controlli geologici, Snam sta studiando la ricostruzione tridimensionale di aree di particolare interesse al fine di controllarne dettagliatamente l'evoluzione. I droni, dotati di telecamere ad alta risoluzione e speciali sensori, consentono infatti di sorvegliare zone difficilmente raggiungibili a piedi, rilevare frane, smottamenti, rotture di impianti, rilevare tempestivamente eventuali perdite di gas, sovraccarichi o presenze di ghiaccio nelle tubazioni, così come la corretta quantità e distribuzione del terreno al di sopra delle condutture.

Oltre all'aspetto economico, ciò consente anche di mantenere livelli di sicurezza più alti con maggiore salvaguardia del personale tecnico, che sarà così esposto a minori rischi in ambito lavorativo. Snam ad oggi si è dotata di una flotta di 48 droni, uno per ciascun centro operativo sul territorio, per l’impiego dei quali sono stati abilitati altrettanti piloti, tutti dipendenti dell’azienda che hanno conseguito la certificazione secondo quanto previsto dalle normative europea e italiana, superando percorsi formativi gestiti da Babcock Italia, parte dell'omonima multinazionale delle operazioni aeree specializzate nei settori aviazione, marina, terrestre e nucleare, e riconosciuti dall'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile. L’iter di addestramento ha previsto più di 1.500 ore di formazione teorica e una trentina di pratica distribuite in un periodo di circa tre settimane.

Oggi il reparto droni di Snam è registrato come operatore aeronautico Uas sulla piattaforma D-Flight (che ha funzione di pubblico registro e provider delle informazioni per la navigazione dei droni), secondo la procedura prevista da Enac.Per garantire l’operatività della propria flotta di 48 droni e la gestione delle complessità derivanti da un alto numero di missioni da eseguire, Snam ha intrapreso un miglioramento della propria struttura informatica che consentirà di facilitare la verifica di eventuali restrizioni allo spazio aereo nei luoghi di missione, nonché l’analisi e l’archiviazione delle informazioni raccolte per poter gestire ti dati di volo (monitoraggio ore di volo del drone e del pilota), nonché l’esecuzione della missione dalla pianificazione del volo alla gestione strutturata di filmati e immagini realizzati.

In Italia Babcock gestisce il servizio antincendio nazionale per conto del Dipartimento dei Vigili del fuoco attraverso la flotta di 19 Canadair di proprietà dello Stato, occupandosi anche della loro manutenzione. E’ anche il principale operatore nei servizi di elisoccorso, gestendo oltre il 60% delle basi sul nostro territorio, e fornisce servizio di trasporto del personale sulle piattaforme petrolifere e di estrazione di gas con elicottero (off-shore). Dal 2015 ha introdotto la sua unità operativa Uas che studia e sperimenta l’uso dei droni per missioni come la ricerca dispersi in ambienti impervi e marittimi, trasporto medicinali, ricognizioni durante eventi calamitosi, monitoraggio e mappatura delle reti in ambito utility. A partire dal 2017 l’unità Uas di Babcock ha iniziato un percorso sperimentale di tre anni con Snam per individuare le potenzialità delle diverse applicazioni delle tecnologie unmanned alla rete gas. Tale progetto è stato riconosciuto dagli organi nazionali ed europei di promozione e sensibilizzazione sulla sicurezza nell’aviazione civile come esempio di approccio proattivo alla sicurezza del volo, in un momento in cui le normative dei droni non erano ancora ben definite.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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