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L'aeroporto di Torino Caselle.
Difesa e Aerospazio

Snam, accordo a Caselle per una centrale energetica pulita

L'aeroporto di Torino adotterà un sistema sistema che garantisce il sostanziale annullamento delle emissioni di particolato.

Rendere gli aeroporti meno inquinanti, non soltanto per ciò che riguarda le emissioni degli aeromobili, è tra le azioni previste sia dal Green deal 2050 europeo, sia dalle direttive del programma comunitario Horizon Europe e infine dal Pnrr. Su questo fronte è quindi importante l'accordo siglato tra Renovit, società controllata da Snam, e Sagat Spa, gestore dell'aeroporto di Torino Caselle, per la realizzazione di un sistema co-generativo a celle a combustibile «hydrogen-ready» da 1,2 megawatt di potenza elettrica e 840 kWh di calore presso lo scalo internazionale del capoluogo piemontese.

La cella a combustibile, studiata e sviluppata dall'unità Hydrogen di Snam, in collaborazione con la società americana Fuel cell energy, è la prima di questa tipologia e di queste dimensioni in Italia in grado di essere alimentata con percentuali variabili di idrogeno in miscelazione con gas naturale, ottenendo quindi energia elettrica e termica già nel secondo trimestre del 2023. Il valore del contratto ammonta a circa 14 milioni di euro.

«L’idrogeno» ha dichiarato Marco Alverà, amministratore delegato di Snam, «avrà un ruolo chiave nel perseguimento dell’obiettivo di zero emissioni in molteplici settori, incluse le infrastrutture aeroportuali e portuali. Con questo accordo forniamo all’aeroporto di Torino una soluzione energetica efficace e innovativa in grado di abbattere da subito le emissioni e di integrare quantitativi crescenti di idrogeno per il raggiungimento della neutralità carbonica».

Andrea Andorno, Ad di Torino Airport, ha commentato: «Questa soluzione rappresenta il progetto di punta del nostro programma di sostenibilità Torino green airport annunciato a luglio scorso che raggruppa tutte le iniziative di sostenibilità dello scalo volte alla riduzione dei consumi e delle emissioni ambientali, confermando il nostro impegno concreto in questa direzione. In Snam abbiamo trovato il partner giusto per la realizzazione di un progetto innovativo, passaggio fondamentale per avviare concretamente la transizione energetica del Paese. Tale progetto, inoltre, ci permetterà di anticipare il nostro obiettivo di azzeramento delle emissioni rispetto al 2050».

L'aeroporto di Torino precede quindi Malpensa, dove Sea vuole realizzare un progetto simile, nell'applicazione di impianti per la produzione di energia a basso impatto ambientale. Bisogna considerare infatti che un aeroporto internazionale abbisogna di una quantità di energia elettrica e termica paragonabili a quelle di una piccola città, ogni ora del giorno, tutti i giorni, sia per alimentare le infrastrutture come terminal, piazzali, sistemi di smistamento bagagli, di sicurezza, eccetera, sia per mantenere attivi gli impianti per la gestione del traffico aereo, indipendentemente dalla stagione in corso. E con la progressiva elettrificazione dei mezzi che circolano all'interno del sedime, la richiesta di energia è destinata ad aumentare rapidamente.

Il sistema a cella a combustibile di Torino potrà essere alimentato con idrogeno miscelato con gas naturale fino al 40% in volume. Rispetto alla cogenerazione tradizionale esso garantisce il sostanziale annullamento delle emissioni di particolato e un risparmio di emissioni di anidride carbonica pari a 1.630 tonnellate all’anno, equivalenti a un milione di viaggi in automobile sulla tratta Torino centro-aeroporto. La soluzione proposta da Snam è stata selezionata a seguito di una procedura indetta da Sagat nello scorso mese di aprile e consentirà all’aeroporto di Torino Caselle di auto produrre energia elettrica, termica e frigorifera a parziale copertura dei propri fabbisogni energetici annui, attualmente pari a 17.000 MWh di elettricità e 8.714 MWh d’energia termica.

Grazie soprattutto alla vicinanza con le Alpi, già oggi il 100% dell’energia elettrica fornita a Caselle proviene da fonti rinnovabili (in maggior parte idroelettrico) e il progetto consentirà di migliorarne ulteriormente l’efficienza. Oggi tutti i principali operatori aeroportuali e vettori aerei sono impegnati nell'introdurre impianti ed aeromobili di ultima generazione che stanno contribuendo a ridurre rumore, emissioni e consumi. Nella giornata di ieri l'handler milanese Sea Prime ha annunciato di aver effettuato alla società di trasporto aereo Sirio di Linate il primo rifornimento di aeromobile con carburante Jet A1 (cherosene additivato) del tipo «Eni-Saf», ovvero composto in parte da idrocarburi in parte ottenuti da componenti biologici. Operazione che, grazie a diversi fornitori, avverrà presto anche presso gli scali di Roma Fiumicino e Venezia Tessera.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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