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Difesa e Aerospazio

Contratto firmato: il FCAS sarà il nuovo caccia di Germania, Francia e Spagna

Dopo cinque anni di litigi, a meno di un mese dall'accordo Parigi-Berlino, finalmente la firma. Sarà il concorrente del Gcas Tempest fatto da Londra, Roma e Tokyo.

Con un comunicato congiunto di Airbus, Dassault Aviation, Indra ed Eumet, e in nome dei governi di Francia, Germania e Spagna, la Direzione generale francese per gli armamenti (Dga) ha annunciato oggi di aver assegnato a queste realtà industriali e ai loro partner il contratto per la costruzione del Dimostratore di Fase 1B del Future Combat Air System (Fcas), ovvero il caccia di sesta generazione che dovrebbe sostituire gli Eurofighter tedeschi, i Rafale francesi ed equipaggiare l'aviazione spagnola. La storia di questo progetto è già molto lunga: lo Fcas fu annunciato da Regno Unito e Francia nel 2014, ma quattro anni dopo Londra si ritirò per annunciare, nel 2019, la costituzione del progetto Tempest con Svezia e Italia, che con il Giappone, ma senza più Stoccolma, ha avuto il via la scorsa settimana.

Dal 2018 a oggi Francia e Germania avevano affrontato uno scontro politico-industriale senza trovare accordo, fino a tre settimane fa. Il contratto annunciato oggi, per i motivi spiegati definito storico, ha un valore di 3,2 miliardi di euro e coprirà i lavori necessari per progettare e far volare il dimostratore tecnologico per circa tre anni e mezzo. Il contratto vede la firma dopo cinque anni di gestazione, liti tra Dassault e Airbus, differenti visioni da parte francese e tedesca, oggi non proprio tutte superate, ma certamente di natura meno importante rispetto a decisioni come la proprietà intekllettuale di taluni sistemi e tecnologie. Questo atto segue infatti la firma degli accordi industriali a sostegno del dimostratore Phase 1B da parte di Airbus, Dassault Aviation, Indra ed Eumet come primi fornitori del programma, avvenuta tre settimane fa a Parigi, che avevano dato il via a una serie di attività di ricerca e sviluppo necessarie per identificare le tecnologie chiave e le prestazioni che dovrà avere l'intero sistema d'arma. Da domani e fino al 2028 la fase dimostrativa, appunto definita 1B, consentirà sia la costruzione dei dimostratori volanti sia lo sviluppo e la maturazione delle tecnologie all'avanguardia richieste, nonché il consolidamento delle architetture del progetto, in vista di una fase successiva che dovrà concludersi entro il 2028- 2029.

Esattamente come il programma rivale Tempest di Regno Unito, Italia e Giappone, si pensa a un velivolo pilotato da bordo in grado di operare insieme con droni e altri mezzi, collegati tra loro mediante tecnologie cloud. Per riuscirci le industrie coinvolte si sono spartite i cosiddetti pilastri tecnologici, e ognuna ne guida uno differente coordinando, per quello specifico settore, gli altri partner. La governance industriale della Fase 1B è quindi organizzata per dominio: la parte strutturale da Airbus, con Dassault Aviation e Indra Sistemas come partner co-contraenti; per quella dei comandi e sistemi di volo Dassault Aviation è l'appaltatore principale e Airbus il partner Germania e Spagna; per il motore è stata creata una joint venture 50% tra Safran aircraft engines per la Francia e Mtu Aero Engines per la Germania, con Itp Aero per la Spagna come partner. Quindi, per la parte sistemi aerei senza pilota, Airbus per la Germania guiderà il progetto, con Mbda per la Francia e Satnus per la Spagna come partner principali. L'importante sezione riguardante il Combat-Cloud vedrà Airbus per la Germania dirigere i lavori con Thales per la Francia e Indra Sistemas per la Spagna come associati. Divisione paritaria invece per la progettazione dei simulatori, con Airbus, Dassault Aviation e Indra Sistemas come co-contraenti. Alla Spagna (Indra), sono stati assegnati i lavori per la progettazione dei sensori di bordo e il coordinamento dei contributi da parte di Thales per la Francia e di Fcms per la Germania.Airbus sarà anche leader del progetto di Enhanced Low Observability, ovvero delle caratteristiche di bassa osservabilità e antiradar (stealth). Sempre più remota, ma non ancora impossibile, l'ipotesi che i due programmi si possano fondere, anche se alcuni dicasteri della Difesa europea vorrebbero un grande consorzio, mentre l'industria faticherebbe a trovare un nuovo equilibrio per la spartizione delle quote di lavoro.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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