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(Boeing)
Difesa e Aerospazio

Si rialza il mercato degli aeromobili commerciali

A trainare gli ordini sono le migliori caratteristiche di aerodinamica e motori, che permettono margini di guadagno migliori. Boeing domina il salone inglese di Farnborough, puntando sulla nuova vita del 737-Max e del Dreamliner. Aerei che fanno lavorare anche le imprese italiane

La ripresa del settore aereo commerciale è una realtà, ma non bisogna pensare che la pandemia e le tensioni geopolitiche degli ultimi anni non abbiamo lasciato il segno nelle strategie dei costruttori e dei vettori. Se il salone di Farnborough 2018 aveva visto la vendita di oltre 1.500 aeroplani, l’edizione 2022 arriva a 441. Segnali di ripresa, certamente, ma anche prudenza e la volontà di rinnovare le flotte per sfruttare le migliori capacità di risparmio di carburante offerte dalle più recenti motorizzazioni e caratteristiche aerodinamiche.


Che poi quest’anno sia stata Boeing ad annunciare il maggior numero di ordini è logico, poiché il colosso dell’aerospazio americano ha da sempre nel Regno Unito la sua testa di ponte in Europa. Avviene lo stesso, ovviamente, con Airbus al salone francese di Le Bourget, che si tiene ad anni alterni con quello inglese. Comunque sia, Boeing con gli ordini di B-737 Max-10 concretizzati da Delta Air Lines e Qatar Airways fa la parte del Leone. Delta ha acquistato cento velivoli Max-10 con motore Cfm Leap-1B e ha avanzato opzioni su altri trenta esemplari dello stesso tipo. Si tratta di un ordine importante poiché fino al salone 2022 la compagnia aerea di Atlanta è stata operatrice della variante 737NG, e il fatto che sia passata al Max-10, dopo tutte le tristi vicende che avevano coinvolto questa versione – ricorderete gli incidenti, il fermo macchina per quasi due anni e la sua ricertificazione – rappresenta un ritorno alla credibilità, testimoniata anche dalle vendite del Max a tutte le grandi compagnie aeree americane come American Airlines, United Airlines e Southwest Airlines. I vettori americani non possono però considerarsi apripista della nuova vita del Boeing Max, in quanto nel gennaio scorso Qatar Airways aveva ordinato venticinque B-737 Max-10 con una opzione per altrettanti esemplari, all’indomani della cancellazione dell’accordo con Airbus per cinquanta A321neo. E poi c’è sempre Ryanair, che attende le consegne dei suoi nuovi Max. Dunque, Boeing al salone inglese festeggia un totale di 267 ordini dei quali soltanto 9 aeroplani non sono dei Max bensì i B-787 Dreamliner, tipo per il quale il totale ordini sale a 125 compresi i quattro destinati alla Azerbaijan Airlines. E siccome sono italiane diverse componenti del Max-10, così come la sezione maggiore della fusoliera del Dreamliner (rispettivamente vengono fabbricate a Foligno, Pomigliano e Grottaglie), è evidente che anche per la nostra economia il successo di Boeing rappresenta un’ottima notizia.

Dopo la chiusura della produzione e la cassa integrazione per gli operai italiani era dunque importante avere una conferma sulle intenzioni di Boeing in Italia, e l’abbiamo chiesta a Sir Michael Arthur, attuale direttore Boeing International, il quale ha rassicurato: “Le relazioni con l’Italia sono buone, il vostro Paese è un partner importante per Boeing, le componenti che vengono fabbricate in Italia non potrebbero essere costruite altrove nello stesso modo.” Approfittando della sua disponibilità per altre domande chiediamo: dopo la crisi Boeing del 737-Max a seguito dei due gravi incidenti accaduti nel 2018-2019 che causarono 346 vittime, questi ordini fanno ritrovare la fiducia in Boeing come costruttore globale, ricordando il motto degli anni Cinquanta celebre negli Usa, If is not a Boeing, I’m not going – se non è un Boeing non ci vado?

Sir Arthur spiega: “Certamente, il Max è un aeromobile molto apprezzato dalle compagnie, sta dimostrando grande efficienza e questo si traduce in minori consumi e più margine per i vettori”. Pensa che l’aviazione tornerà a crescere come prima della pandemia? “Si, anche perché l’8% della popolazione mondiale non è mai stata su un aeroplano e uno spazio di sviluppo esiste ancora, oltre a quanto dobbiamo recuperare”. Che cosa pensa di questa “febbre” per i taxi volanti? “E’ un mercato che deve ancora nascere e penso che lo farà, ciò che oggi preoccupa tutti coloro che ci hanno investito, e lo abbiamo fatto o lo stiamo facendo tutti, sono i tempi di certificazione delle macchine”. Questa corsa all’aviazione green vede Boeing fare piccoli ma concreti passi, mentre altri costruttori sembrano lanciati verso l’elettrificazione e la propulsione a idrogeno. Qual è il vostro traguardo? “Vogliamo arrivare al 2030 con tutta la flotta alimentata a carburante sostenibile (Saf), del quale è però necessario aumentare la disponibilità e abbattere i costi, per questo stiamo facendo ricerche in Asia e Giappone.”

Per Airbus il salone di Farnborough ha visto un ordine per diciassette A321neo da parte di Latam Airlines e la conferma del piano di EasyJet di ordinare altri 56 aeromobili della famiglia A320neo. Christian Scherer, capo dell’ufficio commerciale di Airbus ha confermato che al salone sono stati volutamente poco appariscenti, ma che il loro portafoglio ordini nel 2022 ha già superato i 500 esemplari. Nel segmento del trasporto regionale, Atr ed Embraer hanno annunciato diversi ordini, con la casa europea (e anche italiana) che porta a casa 36 ordini e 22 opzioni, mentre la brasiliana Embraer 28 ordini e 13 opzioni da compagnie nordamericane, tra le quali Alaska Air Group.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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