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Tecnologia

Beauty, lo shopping diventa più semplice e locale

Su Uala è possibile comprare prodotti per la cura della persona direttamente dalle pagine del proprio salone preferito, decidendo se farseli spedire a domicilio o ritirandoli in negozio

Un barbiere di provincia può legittimamente pensare che l'e-commerce sia un esotismo per giovinastri. Un piccolo indirizzo dedicato alla bellezza ne può scorgere il potenziale, l'efficacia, però non avere la minima idea su come approfittarne. Da che parte cominciare.

Secondo l'osservatorio di Uala, il sito di riferimento in Europa per prenotare tagli, trattamenti e dintorni, il 38 per cento dei saloni italiani ha iniziato a vendere online prodotti nel corso del 2020. È stata una reazione spontanea, obbligatoria, un modo per reagire al lockdown. Per restare in qualche modo aperti, a contatto con i clienti. Un altro 14 per cento ha già in programma di farlo nel 2021.

Per tutti gli altri – chi non ha voluto avventurarsi nella tecnologia, chi vorrebbe ma non sa come – Uala ha deciso di fornire uno strumento immediato, intuitivo. Che si prende carico di ogni passaggio: «È indispensabile avere risorse che curino tutto, dalla creazione di un sito chiaro e usabile alla descrizione accurata dei prodotti, dal caricamento di fotografie professionali all'aggiornamento del magazzino, senza dimenticare la gestione della privacy, dei metodi di pagamento e della spedizione» racconta a Panorama.it Alessandro Bruzzi, amministratore delegato di Uala. «Per questo Uala, che ha sempre lavorato alla digitalizzazione della prenotazione di servizi, ha voluto supportare la digitalizzazione dell'acquisto dei prodotti con la creazione di una piattaforma e-commerce per tutti i saloni, pronta in pochi clic, senza dover investire ulteriore tempo e risorse».

Il funzionamento è semplice: gli utenti potranno visitare la pagina dei propri professionisti preferiti e scegliere se selezionare il listino dei servizi per prenotare un appuntamento o la voce prodotti per acquistare tutto ciò che serve per la cura della persona. Come farebbero presso la grande distribuzione, ritrovando però proposte che hanno imparato a conoscere e apprezzare. Magari lo shampoo o la crema preferita.

Sulla pagina dell'e-commerce del salone vengono visualizzati tutti i dettagli dei prodotti, assieme a immagini professionali, e sarà possibile scegliere la spedizione a domicilio con corriere o l'opzione click and collect, un'altra leva importante a favore dei professionisti della bellezza per incentivare il passaggio in negozio di nuovi clienti. Già, perché nel secondo caso il ritiro avviene direttamente in salone, dove si possono ricevere consigli su misura ed eventualmente acquistare altri prodotti adatti. Un modo per mescolare analogico e digitale, vecchi e nuovi modi di fare shopping.

«Il Covid è stato indubbiamente un acceleratore per la digitalizzazione del comparto beauty che, in maggior misura rispetto ad altri, era restio all'online. Con il primo lockdown i saloni hanno visto le serrande dei loro esercizi commerciali scendere e hanno trovato modi alternativi di restare vicini ai clienti. In generale la risposta è stata ottima: i social network hanno permesso a parrucchieri ed estetiste di offrire video tutorial per aiutare i clienti a casa oltre che fornire una consulenza digitale ai clienti che non potevano più recarsi in salone» dice Bruzzi. Che aggiunge: «A tutto questo» aggiunge «mancava una parte e cioè la reperibilità dei prodotti a cui i clienti erano abituati, accompagnati dai consigli per l'uso. Vendere prodotti online, però, è tutt'altro che semplice. Crediamo che in un momento come questo fornire ai saloni una strategia omnicanale per permettere di essere vicini ai clienti ogni giorno sia quanto mai fondamentale per riuscire ad alzare il livello del servizio e quindi anche aumentare i propri ricavi».

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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