Gucci HA HA HA, Alessandro Michele crea con Harry Styles
Harry Styles e Alessandro Michele (Photo by Gilbert Carrasquillo/GC Images)
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Gucci HA HA HA, Alessandro Michele crea con Harry Styles

Harry Styles è riuscito a eguagliare con un suo incredibile successo personale quello già ottenuto con il gruppo musicale degli One Direction.

Icona di stile, artista e cantante fra i più seguiti al mondo, anche bravo attore, nonché presenza solida sui social media, con attivi fan e curiosi che partecipano alla sua carriera e alle vicissitudini amorose con l’attrice e regista Olivia Wilde, divenuti una delle coppie cult del momento, incontrati sul set del film Don’t Worry Darling.

Al suo terzo album da solista, intitolato Harry’s House e anticipato dal singolo As it was, uno dei brani più trasmessi in radio, l’artista britannico, poco più che ventottenne, calca i palchi più importanti del mondo da oltre un decennio.

Al suo look ricercato si può associare l’amicizia con il direttore creativo di Gucci, Alessandro Michele, una sinergia stilistica e di pensiero che ha sorpreso il popolo della moda con l’uscita in anteprima di una vera e propria collezione in co-ed, presentata durante la Milano Fashion Week maschile di giugno e in vendita dal prossimo autunno.

Il nome Gucci HA HA HA riassume la collezione con una fusione delle iniziali dei nomi di Michele e Styles e ricorda anche il suono onomatopeico dell'emoji della faccia ridente, usata da entrambi per anni per terminare i loro messaggi reciproci.

Alessandro Michele ha incontrato Harry Styles prima come artista, che ha vestito sui red carpet e nei tour degli ultimi anni, poi scelto come modello di alcune campagne pubblicitarie, e poi come rapporto di amicizia mantenuto nel tempo quale importante fonte di contaminazioni creative continue e di stimoli di ricerca.

Complicità, sintesi creativa e gusto per uno stile di ricerca e contemporaneo, sono stati tradotti con l’etichetta Gucci HA HA HA che rappresenta l’inizio di un vocabolario moda al maschile (ma alcuni pezzi sono godibili anche da donna, ndr) ancora tutto da classificare e pronto per continuare ad auto generarsi.

Il designer di Gucci riassume questo lavoro, che unisce due ‘io’ per ottenere un ‘noi’, in un guardaroba fatto di contaminazione delle reciproche idee tradotte in una serie di prodotti concreti.

«Harry ha un grandissimo senso della moda. Osservando la sua abilità nell’abbinare i vestiti con un procedimento fuori scala rispetto agli standard richiesti dal senso comune del gusto e dall’omologazione della forma, ho imparato che la loro stessa disposizione è un generatore di differenze e di potenzialità, così come le sue reazioni agli abiti che negli anni ho preparato per lui, e che ha sempre indossato facendoli propri. Tutto questo mi ha portato, ogni volta, un vento di libertà, tanto da maturare l’idea di lavorare insieme, concretizzata un giorno mentre parlavamo al telefono, nel quale gli ho proposto di costruire un "guardaroba dei sogni" partendo da quelle piccole stranezze che sanno mettere insieme le visioni di due uomini che non hanno perso certe attitudini quasi infantili. Abbiamo ottenuto un miscuglio di estetica pop anni Settanta, di spirito bohémien, di revisione dell’immaginario del gentleman, in un ricordo ribaltato della sartorialità maschile».


Ogni abbinamento riassume la meticolosa cura e anche il divertimento nell’osare una ricerca estetica mai banale di entrambi, con molta attenzione posta ai tessuti e ai dettagli sartoriali, alle giacche e ai cappotti in stile british oppure stampati con motivi ludici, nei pantaloni svasati, nel denim trattato e in alcuni completi pajamas, su camicie da sera e altre in stile bowling, sugli accessori emozionali ed eleganti.

Tutto costruito con manifattura lussuosa e volumi precisi, a cui si aggiungono le straordinarie palette di colori e il mix&match dello styling legato alle immagini visive e artistiche che producono fascinazione e stile.

Gli aspetti della sartorialità inglese vengono trasformati in una nuova visione romantica della mascolinità dove, come nella sua musica, Styles racconta tutto il suo mondo perbene e creativo, curioso di sperimentare senza restare mai fermo, pur portandosi dietro quell'allure più da gentleman che da popstar divinatoria.

Il cantante, infatti, è gentile anche nel suo carattere un pochino intimista e attento al mondo che lo circonda, un altro punto di accordo con Alessandro Michele, per esempio, nel sostenere cause sociali.

Come quando hanno creato le Gucci T-shirt bianche realizzate con materiali sostenibili e con un cuore rosso ricamato, devolute a beneficio della Global Fund For Women.

O quando Styles ha donato i proventi della pubblicità degli AirPods ricevuti da Apple all’International Rescue Committee, un’associazione umanitaria che aiuta i rifugiati costretti a fuggire dall’Ucraina a causa della guerra.

E quando la cospicua cifra di un milione di dollari è andata ad una associazione che si occupa di sicurezza contro l’uso indiscriminato delle armi, dopo i tragici accadimenti nella scuola di Uvalde in Texas.

Il tour musicale estivo di Harry è in pieno fermento, lo vedremo passare in Italia al PalaTour di Torino il 26 luglio, e proseguire nelle esibizioni in diverse città internazionali.

Aspettando l’uscita in ottobre della collezione di abbigliamento e accessori Gucci HA HA HA e forse, prima, di altre sorprese.

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