I protagonisti della prima giornata a Milano Fashion week, fra glamour e street style in chiave green
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I protagonisti della prima giornata a Milano Fashion week, fra glamour e street style in chiave green

Al via la Fashion Week di Milano, un primo tentativo di ripresa a tutto tondo del settore e uno sprint per ritornare alla quasi normalità per tutti i protagonisti dopo i lunghi tempi attesi e la pausa, che accettandola in positivo, è ideale per una riflessione su come innovare e affrontare i cambiamenti degli ultimi anni.

I brand della Moda pare siano suddivisi nel proporre un tipo di orientamento deciso fra comunicazione online ed esperienza fisica nel presentare le preview della primavera estate 2022, agli addetti ai lavori e al pubblico, quello interessato a essere in anticipo e capire su quale capo di abbigliamento e accessorio puntare.

Alcuni marchi e stilisti hanno intrapreso una scelta strategica netta, ancora almeno per questa stagione, totalmente rappresentati con il digitale oppure, viceversa, con eventi fisici – pur sottoposti al rigore del green pass e delle regole di contingentamento – favoriti dalla ricerca di location intelligenti che hanno sfruttato la mitezza climatica, oppure dai propri spazi, showroom e negozi o con partnership di hotel e ristoranti, ma anche scegliendo strade e marciapiedi o isole pedonali e quant'altro, in modo da dialogare anche furbamente col pubblico passante.

Altre etichette invece hanno adottato una conservativa e criptica strategia atta a suddividere invece l'audience – e non il concept marketing del prodotto - degli addetti ai lavori in attori fisici e in osservatori digitali, sulla base, si spera, di una pensata a lungo termine.

L'eco del giorno precedente con l'evento di Brunello Cucinelli nella boutique di corso Venezia 12, dove sono stati presentati gli occhiali in collaborazione con Oliver Peoples del gruppo Luxottica, e quello di Benetton che ha lanciato una capsule sport street in collaborazione con il rapper Ghali, hanno diviso un pochino già le tendenze in due rami distinti, eleganza moderna discreta e lussuosa o, in certi casi scintillante e glamour, da un lato; colorato e sfacciato street style con contaminazioni sportive però declinato in chiave ecosostenibile, dall'altro.

Della prima estetica è, ovviamente, Brunello Cuccinelli che prosegue nel cogliere il desiderio di vestirsi bene con un tocco leggero, moderno e spigliato, fluido e versatile sulle ventiquattrore.

Risponde il brand Calcaterra d'accordo su look scanditi con chiarezza eppure senza troppe catalogazioni: anche nell'essere minimali e raffinati la libertà creativa regala una ritmica agli abiti che non è mai prevedibile.

Antonio Marras spinge lo stile nei meandri del decoro couture, ritratto nelle scenografie crude della macchia mediterranea. Lo stilista immagina un medioevo post-industriale dove si vaga in un tempo sospeso e le figure, come apparizioni, indossano stampe a rose, camicie con rouches e sangallo, abiti tulle e giubbotti over intarsiati, portati con ampi gonnelloni o pantaloni di tartan viceversa camouflage, boots consumati e stivali texani.

Il brand eclettico Vivetta rivolge il suo sguardo romantico e surreale agli anni Sessanta e al dinamismo modernista dell'eroina del tempo, Barbarella, dal sex appeal galattico e conturbante, che ispira abiti corti e audaci, tute sexy aderenti, colori metallici e acidi contrapposti al bianco/nero optical e alle paillettes in plexiglass.

Al suo secondo spettacolo Ready To Wear di Fendi, il direttore artistico Kim Jones codifica una prospettiva moderna sul glamour da discoteca e sulla femminilità glamour e potente che attinge al mito dello Studio 54 e di Andy Warhol, in modo da presentarli alle nuove generazioni.

Il direttore creativo di Giada, Gabriele Colangelo, rende omaggio al potere terapeutico dell'acqua, simboleggiata nelle superfici lisce e venate da conchiglie, motivi ondulati, colori degradé oppure iridescenti. Le asimmetrie e le silhouette sinuose creano un delicato gioco di contrasti con la purezza delle linee.

Romantica e gipsy la ragazza di Alberta Ferretti vive di emozioni nello stile e nei materiali tattili e artigianali, nelle lunghezze fluttuati o nei corti sfacciati; mentre quella firmata da Mila Schon si concede una sintesi, fra esattezza matematica razionale della linea e il sentimento vibrante dei colori e dei disegni rigati, ciascuno con il proprio ritmo e andatura, in equilibrio dinamico.

Krizia ripercorre gli archivi della maison e gli studi grafici degli animali iconici trasformati in segni grafici che insieme a gioielli decorativi diventano parte integrante di gilet over, micro-top e maxi borse.

La donna Simonetta Ravizza lascia che la natura prenda il sopravvento, a cominciare dalla scelta del simbolo del cactus, ricamato o dipinto su bomber e camicie militari e altri pezzi in stile camouflage.

La ricca storia tutta italiana di Tombolini scrive un nuovo, attesissimo capitolo, la linea donna, che attinge all'eleganza assoluta dei tagli e delle silhouette che hanno nel capospalla maschile per eccellenza, la giacca, la loro chiave di lettura. Per lei, introduce una nuova attenzione ai contrasti, materici e di costruzione, e ai dettagli destinati a interrompere l'essenziale linearità dei capi.

E sono N.21 e Jil Sander a chiudere la giornata nel segno del glamour. Alessandro Dell'Acqua invita a cedere alle tentazioni per ricercare nuove soluzioni stilistiche; lui stesso è partito dalla maglieria e dalle sue tecniche tradizionali di lavorazione per esplorare nuove applicazioni couture abbinate al lurex, agli strass, alle trasparenze. Sempre con una attitudine fresca e giovane, nelle silhouette e negli insiemi stilosi e contemporanei.

Luke e Lucie Meier sfilano volumi over rubati al guardaroba maschile accanto a silhouette iper femminili segnate da drappeggi e ricami couture.

Un debutto per il marchio oggi guidato dal Gruppo OTB di Renzo Rosso che lo ha acquistato questa primavera dal giapponese Onward Holdings. L'attenzione incondizionata al design e ai materiali innovativi ne fanno un altro eccellente partner dei fratelli Diesel, Maison Margiela, Marni, Viktor&Rolf.

Fausto Puglisi reinterpreta le iconiche stampe animalier di Roberto Cavalli abbinate a chiodi di pelle nell'uomo e tradotte in vestiti grintosi per la donna, con un primo piano sulla tigre selvaggia, amata dalle star appassionate dello storico marchio italiano.

L'altra sezione del guardaroba guarda la moda con un approccio non convenzionale, mescolando i mondi che le stanno attigui, la musica, lo spettacolo, lo sport e, naturalmente, lo street style e le sue varie sub-culture metropolitane.

Bikkembergs prepara un palco en plain air all'incrocio fra corso Vittorio Emanuele e una uscita secondaria di La Rinascente Duomo, assicurandosi un folto pubblico di passaggio, oltre ai suoi invitati curiosi di assistere alla nuova collaborazione con Art of Sool, collettivo artistico considerato uno dei maggiori esponenti della Street art in Italia, protagonisti di uno show e di una capsule collection che utilizza materiali green anche per etichette e tag.

Lee Wood, direttore creativo, ha dato un taglio genderless a tshirt, felpe e capi sportivi, già in vendita, in edizione limitata, sul sito ufficiale del brand.

Nome nuovo nel calendario, Francesca Marchisio presenta la collezione 'Movement' ispirata ai principi della termodinamica, alle trasformazioni reversibili che permettono una evoluzione infinita dei look.

Redemption unisce il suo dna couture e ecologico a pezzi sportivi editati con gusto animalier e grafico, indossati da ballerini professionisti, uomini e donne, che danzano con indosso i medesimi abiti.

Nel segmento accessori, due citazioni, quella sotto la direzione artistica di Dorian Tarantini e Matteo Mena a ribaltare l'identità di Borbonese dalla molteplicità di oggetti al total look vacanziero, e quella riguardante il marchio Serapian e il suo racconto sulla lavorazione del Mosaico, capsule di accessori fatti a mano reinterpretati in chiave contemporanea.

Ultimi tre eventi, il primo sul fronte creativo, quarta storia del progetto Tod's Factory, laboratorio creativo nel quale designer affermati o emergenti sono invitati a offrire il loro punto di vista sul dna e sul patrimonio iconografico e manifatturiero di Tod's. È il turno della capsule collection di borse, scarpe e abbigliamento di Hender Scheme, brand giapponese fondato nel 2010 da Ryo Kashiwazaki, realizzata a fianco del direttore creativo di Tod's, Walter Chiapponi.

Hender Scheme x Tod's pone il suo focus sul gommino, che raggiunge proporzioni gigantesche sulla suola dei mocassini con nappine che combinano pellami e texture diverse in modulazioni organiche di colori naturali. Poi si passa alla borsa Oboe, accentuata nell'aspetto artigianale nella funzionalità, e a una serie di articoli come trench, tuta, scialle in maglia grossa, camicie, jeans e pantaloni, dal gusto contemporaneo e dal tratto sperimentale. Acquistabili online su Tods.com, in selezionate boutique Tod's, da 10 Corso Como a Milano e Seoul, da Dover Street Market a Tokyo, Pechino e Singapore, nei flagship store Hender Scheme 'sukima EBISU' e online.

Sul fronte retail, apre le porte la prima boutique milanese di Christian Louboutin, in via Borgospesso 4, che ospita le collezioni di scarpe e borse uomo e donna, sullo stile del primo negozio del designer in Galerie Véro Dodat, aperto nel 1991 nel cuore di Parigi. Il colore rosso pantone della Maison firma il design grafico, amplificato dagli archi aperti negli spazi, che mette in risalto boiseries e decorazioni, le luci e l'atmosfera in stile parigino.

Gli animali, forte presenza nell'immaginario di Christian Louboutin, sono esposti nello spazio sotto forma di statue in cartapesta, dagli elefanti del Siam e ai lemuri del Madagascar e introducono al salottino di prova, alla zona bellezza e make-up, ai cabinet che portano in scena le scarpe e le borse.

Questo nuovo indirizzo milanese offre, per la prima volta, due servizi esclusivi: la pulizia delle sneakers Christian Louboutin precedentemente acquistate e la possibilità di organizzare degli appuntamenti virtuali con il personale della boutique attraverso il grande schermo del Salon Privé.

Anche Kiton cambia casa a Milano e si trasferisce in Via Sant'Andrea 16, quasi all'angolo con Via della Spiga, in uno spazio di 400 mq progettati dallo studio B+ Architects. In primo piano, all'interno, i capi best seller del momento movimentati da pannelli mobili che permettono di ridisegnare man mano gli ambienti a seconda dei colori e delle texture delle collezioni. L'arredo volutamente minimal sembra quello di una casa di un collezionista. Lo spazio si estende su due piani, il piano terra dedicato all'uomo, mentre quello superiore alla donna, diventata sempre più rilevante nella sua offerta che attinge dall'heritage della sartoria maschile.

Francesca Marchisio

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Barbara Tassara