Ma cosa ti sei messa in testa? Il ritorno della parrucca
Kylie Jenner (T.Hill/Getty Images)
Moda

Ma cosa ti sei messa in testa? Il ritorno della parrucca

Eccentrica e colorata per le celebrity, più normale e quasi impercettibile per chi banalmente vuole solo coprire la «ricrescita» o ironizzare un po' su se stessa.

Ci aveva già provato l'anno scorso a Cannes Chiara Ferragni quando si era presentata, sul red carpet, in versione borchiata e con un caschetto biondo platinato, molto più punk della sua nota chioma ondulata e color cenere.

E ora ci riprova con la parrucca, ma questa volta lo stravolgimento è più estremo, anzi totale. Anzi, in versione vintage. Così, in un mix tra la brunetta dei Ricchi e Poveri e Marcella Bella, la Ferragni nera corvina e riccia cotonata anni Ottanta, avvolta in un chiodo di vernice e pelliccia leopardata, prende parte al videoclip Bella Storia del marito Fedez che, a sua volta, arriva a bordo di una motocicletta con addosso un giubbotto di pelle stile Grease.

Le immagini fanno il giro dei social e i commenti mandano in tilt il web. Ora, non si può dire che presto sarà parrucca mania, ma di fatto la passione per il cambio di capigliatura a ogni cambio d'abito è già un tic estetico molto diffuso tra le celebrity losangeline.

A convincerle tutte è stato Shay Ashual, tra i più pagati hair stylist del mondo, nonché il più visionario creatore di parrucche, inserito da Bof, la rivista online sul business della moda, tra le 500 persone più influenti nell'ambito delle tendenze. «Basta abbinare le scarpe alle borse, è un'attitudine troppo sorpassata, ora bisogna agire sulla testa» ha cinguettato Ashual dal pulpito del suo seguitissimo blog. «Un abito viola esige una parrucca in nuance, una pelliccia lime va abbinata a un caschetto color Tiffany e così via».

La sua parola diventa verbo perfino per personalità ribelli come Kylie Jenner o Cardi B, anche se Shay Ashual è il re delle parrucche che sembrano naturali. «La mia specialità è creare parrucche che sembrino il più possibile vere, con acconciature molto normali. Lo sanno bene le mie clienti come Karlie Kloss e Scarlett Johansson» ha confidato a The Last Magazine.

Certo, avere una creazione tricologica di Ashual sarebbe il massimo, ma ci si può accontentare anche di una parrucca non griffata. Volendo ce ne sono tante bellissime e un pensierino conviene farlo: in fondo, nascondono la ricrescita, fanno sembrare sempre in ordine e sono l'ideale per non farsi cogliere impreparati per un'improvvisa Zoom conference.

E poi, vuoi mettere che allure!

Le parrucche: dal grande schermo alla star del kpop

Nel suo documentario Miss Americana, Taylor Swift racconta quanto sia difficile essere una donna nell’industria musicale. «Ogni due anni ci viene chiesto di reinventarci altrimenti non interessiamo più» ha affermato la popstar all’alba dei suoi trent’anni.

Poco sorprende che le nuove star arrivino dalla Corea del sud, dove il trasformismo la fa da patrone. Lisa, del gruppo kpop Blackpink, è da poco stata annunciata come nuova ambasciatrice globale per i cosmetici Mac e nella campagna pubblicitaria passa senza problemi da un caschetto nero corvino a dei lunghi boccoli color lampone. Nel video del gruppo How you like that (oltre 600 milioni di visualizzazioni su Youtube) le quattro ragazze cambiano decine di look nell’arco di tre minuti, sorprendendo i fan e scatenando una vera e propria mania.

Capelli arcobaleno e ciocche color ghiaccio sono ormai all’ordine del giorno per i giovani della generazione Z, che pubblicano su Tiktok le loro trasformazioni. L’hashtag «wig» (parrucca, ndr) conta oggi oltre 2.5 miliardi di visualizzazioni e racconta l’interesse sempre maggiore di assomigliare alla propria star - o personaggio - preferito.

L’attrice Margot Robbie con la sua Harley Quinn hanno portato migliaia di ragazze a sfoggiare parrucche bionde con le punte colorate di blu e di azzurro. Non solo per una serata di Halloween. Non solo, Keira Knightley ha dichiarato nel 2016 come le continue tinte per i diversi ruoli sul grande schermo avessero danneggiato irreparabilmente i suoi capelli, spiegando così la scelta di indossare solo parrucche, definendole «la migliore scelta che io abbia mai fatto». Anche il biondo platino della cantante Gwen Stefani sarebbe in realtà una parrucca, così come la modella Emily Ratajkowski che pubblica su Instagram i suoi look più avventurosi.

Ma anche i più amati personaggi del grande e piccolo schermo a volte nascondono un segreto. Il taglio di Jim (John Krasinski) in The Office non era altro che una parrucca. Questo per permettere all’attore di partecipare ad altri film e cambiare il suo look per i ruoli. Anche i biondi capelli di Regina George (Rachel McAdams) nel classico anni Novanta Mean Girls erano in realtà una costosissima parrucca. La decisione di creare una parrucca ad hoc - al costo di 10.000 dollari - era nata dal rifiuto dell’attrice di decolorarsi i capelli. Dopotutto, qualche mese dopo avrebbe dovuto girare Le pagine della nostra vita con Ryan Gosling.

Le continue schiarite per interpretare il personaggio di Hanna nella serie Pretty Little Liars, avrebbero invece danneggiato così irreparabilmente i capelli di Ashley Benson da renderla quasi calva. Le parrucche - indossata dalla terza stagione - non erano però molto amate dall’attrice che ha dichiarato: «Mi fanno sudare e pizzicano». Persino Sean Connery si è trovato a indossare una parrucca durante le riprese di James Bond, perché stava iniziando a perdere capelli. L’attore aveva in realtà chiesto ai produttori di interpretare l’agente 007 senza capelli, ma dalla Warner Bros avrebbero rifiutato dicendo che quel look era riservato «ai cattivi».

Quando si tratta di parrucche, nessuno può però battere Il trono di spade. Sophie Turner, interprete dell’iconico ruolo di Sansa Stark, aveva dichiarato a Marie Claire che «tutto il cast della serie indossa una parrucca». La notizia era stata confermata dagli stessi produttori. L’hairstylist Kevin Alexander ha dichiarato che durante le dieci stagioni sono sate usate circa 30 parrucche e che ognuna di esse può arrivare a costare fino a 7.000 dollari.

Travis Fimmel in «Vikings»

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