Kimono o hanbok, la moda trasforma gli abiti tradizionali orientali in capi streetstyle
Moda

Kimono o hanbok, la moda trasforma gli abiti tradizionali orientali in capi streetstyle

Chi l'avrebbe mai detto che, un giorno, un abito di una tradizione così lontana dalla nostra, sarebbe diventato un pezzo imprescindibile nel nostro armadio. Il kimono, nelle ultime stagioni si è ritagliato un ruolo sempre più importante nei look, femminili e maschili, di tutto il mondo fino a diventare in questa estate 2020 l'accessorio must have da avere in valigia.

Versatile, colorato, con fantasie adatte a ogni occasioni, questo semplice pezzo di tessuto a forma di T racchiude al suo interno tutta la storia di un Paese, il Giappone, che ora più che mai affascina gli italiani. Per questa estate, tutti lo avevano in valigia. Da utilizzare come copricostume, come giacca o come accessorio da camera, il kimono è stato il vero protagonista di questo particolare 2020. Ideale anche come giacca da casa, è stato uno degli accessori più indossati per la sua semplicità e la capacità di completare un look senza troppi sforzi. L'impossibilità di viaggiare fisicamente non frena quindi la moda che, anzi, guarda con sempre più interesse all'Oriente rubandone pezzi storici della tradizione e trasformandoli in chiave moderna in abiti da tutti i giorni.


Kim Kardashian indossa un kimono a Los Angeles


È questo il caso dell'hanbok, la veste tipica coreana risalente al 1300 circa, durante l'epoca della dinastia Joseon, la cui giacca è stata trasformata in un capo estremamente attuale. A indossarla sono i principali esponenti del kpop mondiale, dai BTS alle Blackpink che ne hanno fatto un vero e proprio capo di tendenza. Il cheogori, la giacca corta che compone l'hanbok, da veste riservata alle occasioni più formali (come i matrimoni o i funerali) diventa invece un pezzo di alta moda da abbinare non più come da tradizione alla classica gonna lunga e ampia ma a minigonne strettissime o jeans. Anche Min Yoongi, Suga dei BTS, nel suo alterego August D, ha scelto di indossare un hanbok nel suo video Daechwita combinando l'atmosfera tipica delle dinastie coreane alla moda attuale e a un hanbok così ricco da ricordare quelli indossati dai principi dell'epoca Joseon.


Suga dei BTS indossa un hanbok nel suo video Daechwita


Sempre più affascinanti, kimono e hanbok hanno soppiantato la moda, molto anni Novanta, di indossare un'altra veste tipica orientale, il qipao (o cheongsam in cantonese), ovvero l'abito femminile cinese strettissimo e con un ampio spacco e caratterizzato da un colletto chiuso da piccoli bottoncini di raso. Simbolo di femminilità ed eleganza, ha visto un declino fin dall'inizio degli anni 2000, per essere infine soppiantato dall'ormai irrinunciabile kimono.

Tuttavia, il qipao, così come l'hanfu (una veste simile al kimono e apparsa per la prima volta durante la dinastia cinese Han all'epoca degli imperatori Yang Di e Huang Di, vissuti nel 25 (o 26) secolo a.C) sembrano destinati a un ritorno in veste di abiti street style. A dettare la moda è il social network cinese TikTok che nelle ultime settimane è pressoché invaso da video di giovani di entrambi i sessi, dai fisici statuari, che passeggiano per le strade di Pechino indossando le vesti tipiche cinesi abbinate a scarpe da ginnastica all'ultima moda o a tacchi vertiginosi.


Il kimono in mostra a Tokyo e Londra

Al Museo Nazionale di Tokyo ha preso il via una mostra speciale che ripercorre l'evoluzione del kimono, dalla sua nascita nel periodo Kamakura (1185-1333) agli outfit disegnati dalle rockstar dei giorni nostri.

Ospitata da The Asahi Shimbun e altri sponsor, «Kimono: Fashioning Identities» espone circa 300 articoli, tra accessori e dipinti, nel quartiere di Ueno della capitale. Caratterizzati da motivi naturali e stagionali, oltre che da usi e costumi, i ricchi colori del kimono hanno rispecchiato la bellezza del Giappone e mostrato l'estetica delle persone attraverso tempi diversi.

L'abito tradizionale ha anche incorporato diverse culture in modo libero e audace, e ha avuto un impatto sulle scene dell'arte e della moda al di fuori del Giappone e continua ad attirare l'attenzione di tutto il mondo. La mostra riunisce una vasta gamma di kimono, tra cui pezzi rari e storici indossati dai signori della guerra feudale Oda Nobunaga (1534-1582) e Toyotomi Hideyoshi (1537-1598), e Atsuhime, la moglie del tredicesimo shogun (capo militare) dello shogunato Tokugawa, a quelli dipinti da Ogata Korin e da altri artisti di rilievo.

Tra le altre opere esposte, il kimono moderno disegnato dall'artista Taro Okamoto e Yoshiki della rock band X Japan.

Anche a Londra il Victoria & Albert Museum ha dedicato una mostra a questo particolare indumento che va oltre il semplice aspetto estetico e funzionale, ma nasconde molto di più.

«Kimono: Kyoto to catwalk» è il titolo dell'esposizione situata in un'apposita area dedicata del museo di South Kensington dove si potrà ripercorrere la storia e l'evoluzione del kimono, partendo da alcuni rari pezzi che risalgono al XVII secolo, come un capo in broccato francese, dipinto a mano e normalmente custodito nel Museo nazionale di storia giapponese, concesso in prestito a Londra per questa occasione. Si tratta di un pezzo unico e altamente delicato che per la sua composizione non può rimanere esposto per più di due mesi.

True

I più letti

avatar-icon

Marianna Baroli

Giornalista, autore

(Milano, 1986) La prima volta che ha detto «farò la giornalista» aveva solo 7 anni. Cresciuta tra i libri di Giurisprudenza, ha collaborato con il quotidiano Libero. Iperconnessa e ipersocial, è estremamente appassionata delle sfaccettature della cultura asiatica, di Giappone, dell'universo K-pop e di Hallyu wave. Dal 2020 è Honorary Reporter per il Ministero della Cultura Coreana. Si rilassa programmando viaggi, scoprendo hotel e ristoranti in giro per il mondo. Appena può salta da un parco Disney all'altro. Ha scritto un libro «La Corea dalla A alla Z», edito da Edizioni Nuova Cultura, e in collaborazione con il KOCIS (Ministero della Cultura Coreana) e l'Istituto Culturale Coreano in Italia.

Read More