Shampora: Cento ingredienti e un milione di combinazioni per creare lo shampoo perfetto
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Shampora: Cento ingredienti e un milione di combinazioni per creare lo shampoo perfetto

Quella di Shampora è una di quelle storie belle da raccontare. L’azienda, nata dall’intuizione di Manuel Corona, giovane imprenditore con un’esperienza nel settore della bellezza, si contraddistingue per un approccio innovativo al mercato della cosmetica. In un mondo in cui il digitale è diventato preponderante - e le aziende si inseguono sul metaverso - Shampora riesce a superare i limite dello schermo instaurando un dialogo a due vie con il cliente: tu racconti chi sei e loro ti propongono la soluzione migliore.

«Shampora ti conosce» asserisce Corona. Il punto di partenza è un semplice e veloce questionario di 30 domande in cui indicare la tipologia di capello e cute, lo stile di vita (stress, sport, dieta, fumo) e le principali esigenze. L’algoritmo provvede poi a creare una formula specifica per il cliente. «Ogni flacone che esce dalla nostra azienda è un pezzo unico in quanto formulato appositamente per il nostro cliente».

Questo approccio «direct to consumer a 360 gradi» è in grado di rispondere a una domanda sempre più crescente per prodotti su misura (42% secondo un’indagine di Cosmetica Italia) e ben sposa i criteri di sostenibilità evitando costi di stoccaggio e sprechi. Un’idea così innovativa da permettere a Shampora di raccogliere oltre tre milioni di euro in vari round di investimento e aumentare la capacità produttiva nello stabilimento di Pomezia. Ora l’azienda guarda all’Europa con un forte focus al Regno Unito e alla Francia.

Manuel Corona

Come nasce il progetto Shampora?

Ho iniziato a lavorare nel mondo della cosmesi a 18 anni, posso dire di essere nato nel mercato beauty. Shampora nasce da una semplice necessità: trovare uno shampoo adatto ai miei capelli ricci. Lavoravo per la più grande multinazionale del settore quando mi sono reso conto che non esisteva alcun prodotto capace di rispondere alle mie esigenze. Ho iniziato a lavorare al progetto per la mia start up quando avevo 25 anni, con l’ambizione di rivolgermi a un pubblico internazionale. La mia avventura imprenditoriale inizia però dopo un altri quattro anni di gavetta, nel 2018, insieme ai miei due soci, Irene Gullotta e Mirco Peragine. Shampora crea prodotti per i capelli su misura, grazie a un algoritmo che da vita ad una lista di ingredienti (INCI) personalizzata per ogni persona. Senza intermediari, il nostro prodotto arriva direttamente ai clienti dai nostri laboratori.

Di quali ingredienti si compongono i prodotti firmati Shampora?

Il nostro algoritmo seleziona gli ingredienti che formulano la base, che rappresentano dal 77% al 92% della composizione, i booster ovvero ingredienti attivi formulati sulle esigenze del cliente, che rappresentano dal 7% al 19% e infine la fragranza (0%-2%) che viene direttamente selezionata dall’utente nel questionario. Abbiamo dal primo momento scelto di essere il più trasparenti possibili, per questo motivo è possibile consultare sul nostro sito la lista completa di ingredienti che utilizziamo per le nostre miscele. Quasi 100 ingredienti per diversi milioni di combinazioni possibili e i nostri esperti in laboratorio sono sempre alla ricerca di nuove soluzioni più performanti.

Dagli ingredienti al packaging, ogni dettaglio mostra un approccio sostenibile. Quali riflessioni ci sono dietro questa scelta?

È una scelta che abbiamo voluto portare avanti sin dall’inizio. Lo stesso sistema di realizzazione dei nostri prodotti «just in time» ci permette di non disperdere materie prime. Più nel dettaglio, il packaging dei prodotti è realizzato in materiali riciclabili, dalla plastica al cartone, mentre tutti i nostri prodotti di hair care non contengono ingredienti di origine animale e non sono testati sugli animali. L’hair care firmata Shampora al momento non contiene neanche siliconi, per rispondere alla domanda dei nostri clienti. Questo è però un tema su cui stiamo lavorando. Ritengo infatti ci sia mancanza di informazione in merito a questo tipo di sostanza. I siliconi non sono “cattivi” in generale, anzi a volte sono utili. Per questo motivo stiamo studiando un modo per inserire silicone professionale per chi avesse bisogno di un effetto più immediato. Prendendo sempre ad esempio i capelli ricci, i siliconi possono aiutare a gestire meglio l’effetto crespo.

Dal processo di creazione a quello di produzione. Anche in questo caso il vostro è un approccio altamente innovativo.

Inizialmente il processo produttivo era quasi totalmente manuale. I nostri esperti misuravano le quantità percentuali e gli ingredienti venivano aggiunti uno ad uno con le pipette. Durante il primo lockdown ci siamo trovati a rispondere a un numero molto alto di ordini - più di 2.000 - e le consegne dei macchinari erano in ritardo. È stata davvero un’avventura, preparare i nostri prodotti in un enorme magazzino vuoto, ma credo sia stata utile per rafforzare il nostro spirito. Oggi disponiamo di tre macchinari che abbiamo chiamato «The Heisenberg», dal nome del celebre fisico e del protagonista della serie Breaking Bad che appassiona tutto il team. Questo strumento, di circa 35mq, stampa il flacone vuoto e lo riempie con la formula scelta dall’algoritmo, miscelando gli ingredienti a freddo così da mantenerne inalterate le proprietà.

Negli ultimi mesi si è aggiunta una nuova categoria di prodotto all’interno del sito, quella dell’«Hair Color». Come è stato il lancio di questo prodotto?

È stata ed è tutt’ora una bellissima sfida. Attualmente offriamo cinque prodotti di hair care a cui si aggiunge una linea di tinte personalizzate. Nel corso del 2020 abbiamo intervistato tantissime clienti riguardo le loro esigenze e la colorazione - complice anche il lockdown e le chiusure forzate - è risultata una delle più difficili da gestire. Siamo partiti con 30 colori, ognuno con il nome di una località dalla quale il team Shampora ha tratto ispirazione per lo sviluppo del colore (Everest, Fuji, Eldorado, ndr). I nostri prodotti per la colorazione sono realizzati in Italia senza l’utilizzo di ammoniaca, PPD, parabeni, glutine, phtalati e resorcinolo perché crediamo che la colorazione debba avere anche un ruolo nella cura del capello. Proprio per questo motivo, che i nostri kit di hair color contengono due booster di personalizzazione, mix concentrati di oli, proteine ed estratti che agiscono in sinergia durante la posa del colore e soddisfano le esigenze dei capelli di chi acquista.

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Mariella Baroli