Diptyque celebra 60 anni con una mostra e una collezione dedicata a cinque capitali
À la source des lignes lointaines, Chourouk Hriech
Beauty

Diptyque celebra 60 anni con una mostra e una collezione dedicata a cinque capitali

Parigi, Venezia, Milea, Byblos e Kyoto interpretate da pittori, scultori e stilisti in un'esposizione parigina, trovano la loro espressione in altrettante fragranze, candele e profumatori per la casa

Lo scrittore Patrick Süskind nel suo best seller, Profumo, raccontava: «Poiché gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all'orrore, davanti alla bellezza, e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti.Ma non potevano sottrarsi al profumo. Poiché il profumo era fratello del respiro».

Il respiro di diptyque celebra i suoi primi 60 anni e ci porta in un viaggio verso luoghi lontani, coinvolgendo artisti contemporanei di fama internazionale e profumieri che offrono la propria visione di viaggio, interpretando le destinazioni iconiche di diptyque. L'esposizione, curata da Jérôme Sans, si intitola Voyages Immobiles – Le Grand Tour e andrà in scena a La Poste du Louvre a Parigi fino al prossimo 24 ottobre.

Le cinque città protagoniste di questo viaggio nell'arte e nel profumo sono Parigi, interpretata dall'artista malgascio Joël Andrianomearisoa; Venezia, reimmaginata dal belga Johan Creten che in Laguna acquista i bronzi per la sua collezione; Milea, evocata dalla pittrice e scultrice Zoë Paul, residente ad Atene; Byblos, raccontata dallo stilista Rabih Kayrouz che vi è cresciuto; e infine Kyoto, la perla del Giappone sublimata dal fotografo, scultore e architetto Hiroshi Sugimoto.

Voyages Immobiles – Le Grand Tour interroga la straordinaria polisemia del viaggio nell'epoca del nomadismo internazionale e presenta edizioni esclusive che rappresentano una prima assoluta per la Maison. Cinque opere e altrettanti universi, commisurati all'importanza dell'evento, propizi all'evasione e al risveglio dei sensi e della fantasia.

Tra le creazioni in mostra troviamo «La Laguna» una candela bluastra dai profumi marini che, consumandosi, rivela una scultura in bronzo. Ma c'è anche «Secretum», una scatola delle meraviglie contenente un oggetto con le note del profumo Byblos. E poi ancora «Fragrance of Infinity», una bottiglia di profumo ispirata al “modello matematico" installato nel bosco di bambù di Kankitsuzan.

Voyages Immobiles - Le Grand Tour diptyquewww.youtube.com

La celebrazione dei 60 anni di diptyque continua anche in una collezione di prodotti, eco contemporanea della storia della Maison e del trio di fondatori - Desmond Knox-Leet, Yves Coueslant e Christiane Montadre - pensata per esprimere la passione per il viaggio, reale o immaginario, e il gusto per la scoperta dell'altro.

Diptyque riprende il termine «Le Gran Tour», il nome dato al viaggio educativo e di iniziazione che generazioni di giovani aristocratici - ma anche artisti e scrittori - hanno intrapreso nei secoli recandosi in Europa alla ricerca della conoscenza. I fondatori della Maison si sono spesso ispirati ai ricordi delle destinazioni in cui avevano viaggiato. Collezionisti creativi con un occhio per l'anticonvenzionale, questi "fornitori di inezie" creavano oggetti ispirati dall'arte popolare e da reperti insoliti provenienti dai quattro angoli del mondo.

Sessant'anni dopo, la storia e l'arte sono diventati elementi distintivi della Maison e della sua singolare personalità. Ecco allora che le cinque mete presentate in mostra a Parigi diventano profumi, candele e saponi, per viaggiare anche solo con la mente e scoprire nuove culture.

Iniziamo da Parigi. All'ombra della Tour Eiffel e tra i quartieri della Rive Gauche, appare la candela Paris nella sua veste gradiente di blu e grigio con un nuovo coperchio in bachelite nera. Tra antiquari e librai, questa candela dalle note di legno cedrato, libri d'epoca e note minerali dei pavé parigini, è perfetta per chi ama immergersi completamente in un luogo.

Continuiamo con Venezia, la città del viaggio - tappa dello storico Orient Express - che per l'occasione diventa un eau de toilette da viaggio, prodotto in tre comodi flaconi da 7,5 ml con un sacchetto decorato in verde Venezia. Qui, il basilico fresco dialoga con i peperoni verdi, mentre gli accenti vivi del mandarino rispondono alle note di vetiver.

Dalla Laguna fino in Grecia, più precisamente a Milea (Milies). Diptyque ci porta tra i sentieri del Monte Pelio che dal mare portano alla nostra meta, Tra i campi di fico cinti da cipressi spunta l'ovale profumato dove l'elicriso incontra la freschezza del vento mediterraneo. Questo piccolo oggetto per la casa riprende i colori del mare greco e si arricchisce di incantevoli perle di marmo per un aspetto raffinato.

Attraversiamo il porto più antico del mondo per giungere a Byblos. Una nuova cancella, in modello grande, emana un profumo di caffè torrefatto e di note di cedro. Nell'aria, sospeso, appare anche un accenno di seme di cardamomo come se il tempo si fosse fermano nel grande sul ottomano. Anhe il valo di terre mêlée riporta a questo luogo ricco di storia.

Concludiamo questo meraviglioso viaggio in Giappone, più precisamente tra i templi di Kyoto. Traendo ispirazione dall'Ikebana, l'arte della composizione floreale giapponese, diptyque si affida ai tre elementi da cui tutto è iniziato (anche la scrittura Kanji): l'uomo, il cielo e la terra. Ecco allora che la rosa, l'incenso e il vetiver si fondono in una fragranza esclusiva. Sul flacone, un tessuto dal motivo Sarayi, una delle stampe disegnate dai fondatori di diptyque, ed ennesimo omaggio alla cultura giapponese in cui le geishe si vestono delle migliori sete.

«À la source des lignes lointaines» di Chourouk Hriech

In «À la source des lignes lointaines», Chourouk Hriech evoca i mondi immaginati di Byblos e di altri luoghi nelle grandi cartografie oniriche che attraversano degli uccelli migratori immaginari, simboli del volo, dell'amore e della libertà.

Mescolando diverse fonti iconografiche, i grandi rotoli di disegni sono una testimonianza delle stratificazioni della città e dei paesaggi, dei regni aviari fugaci e colorati.

Gli uccelli rappresentati non sono stati scelti per la loro appartenenza a spazi particolari o a zone geografiche specifiche, ma risultano dall'ibridazione tra quelli incontrati dall'artista "in natura" o nelle incisioni antiche, in un gioco in cui l'osservazione e l'immaginazione si mescolano di continuo.

Chourouk Hriech si appropria del colore per simboleggiare il tema urgente della loro scomparsa, per resuscitarli grazie a una presa di coscienza collettiva. In un film leggero su vetrofanie, evoca l'immagine in movimento di un cielo di cui tenta di disegnare nuvole e contorni, come una lotta impossibile con gli elementi.

Un cielo comune ove si dissipano le frontiere tra tutte le forme di vita animali, organiche e vegetali.

I più letti

avatar-icon

Mariella Baroli