Vendola a tavola con il giudice che l'ha assolto: ecco la foto
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Vendola a tavola con il giudice che l'ha assolto: ecco la foto

L'immagine del pranzo dove il governatore della Puglia è seduto con Susanna De Felice, il magistrato che lo scorso 31 ottobre lo ha assolto dall'accusa di abuso d'ufficio - Quando Vendola diceva: quel giudice non l'ho mai conosciuto - La gallery della tavolata

Dieci persone sedute e due in piedi. Sei magistrati (uno di loro nel frattempo è diventato senatore eletto con il Pd), un funzionario di polizia, una commercialista, una giornalista, due designer e Nichi Vendola.

Ecco la foto della festa privata a cui parteciparono sia il governatore della Puglia sia il giudice, Susanna De Felice, che lo ha assolto il 31 ottobre 2012 dall'accusa di abuso di ufficio.

L'occasione, nell'aprile 2006, è il party per i quarant'anni di Paola Memola, cugina commercialista del presidente della Puglia (in piedi a destra nella foto con gli occhiali da sole). Vendola, in primo piano nell'inquadratura, siede vicino al compagno Ed Testa, designer canadese. Due posti più in là (li separa l'attuale capo della Squadra mobile di Foggia Alfredo Fabbrocini) si riconosce il volto sorridente di De Felice.

È lei capelli mossi e rossicci, occhiali sopra la testa, il personaggio chiave di questa storia. Quasi quattro mesi fa ha assolto il governatore con la formula «perché il fatto non sussiste». La stessa De Felice, nei mesi scorsi, quando le venne assegnato il processo Vendola, aveva segnalato ai suoi superiori di aver partecipato ad alcune cene con la sorella del governatore, Patrizia, ma che la loro non era un'amicizia, bensì una semplice conoscenza. Il capo dei gip di Bari, Antonio Diella, a cui lei si era rivolta, non ritenne di intervenire chiedendole di astenersi nel giudizio. Non è dato sapere, perché le carte non sono pubbliche, se la giudice si era ricordata o aveva raccontato al suo capo che in almeno un occasione suo commensale era stato l'imputato.

Ma qual era l'argomento del processo? Lo aveva confessato davanti ai pm la coimputata di Vendola, Lea Cosentino, ex direttore generale della Asl di Bari (pure lei assolta). Conviene rileggere con attenzione il verbale di quell'interrogatorio:

«Bandimmo il concorso (quello per la nomina di primario per l'unità operativa complessa di chirurgia toracica del presidio ospedaliero San Paolo ndr) e Vendola mi chiese di procedere velocemente e sponsorizzò la nomina del dottor Sardelli del policlinico di Foggia, suo amico e secondo lui molto bravo: espletai il concorso, ma il dottor Sardelli non presentò la domanda confidando di poter essere collocato presso il Di Venere in un istituenda unità complessa. Quando Sardelli appurò tramite Francesco Manna, già capo di gabinetto di Vendola, che l'istituzione dell'unità di chirurgia complessa del Di Venere non si sarebbe realizzata, Vendola mi chiese insistentemente di riaprire il concorso per consentire al dottor Sardelli di parteciparvi. Io, a fronte di tali richieste e nonostante fosse stata già composta la commissione che non si era ancora riunita, riaprii i termini del concorso, anche se non ero d'accordo, con la scusa di consentire il massimo accesso a tutte le professionalità. Era chiaramente una forzatura ma Vendola mi disse di farlo perché mi avrebbe tutelata».

Alla fine «vinse il dottor Sardelli», anche perché più titolato. E De Felice, in questa procedura non ha ravvisato gli estremi dell'abuso d'ufficio, contestato invece dai due pm, Francesco Bretone e Desirèe Digeronimo, e dal procuratore aggiunto Lino Giorgio Bruno. I quali dopo la sentenza di assoluzione hanno immediatamente segnalato ai loro superiori di essere a conoscenza «di un'amicizia strettissima che lega la dottoressa De Felice e il suo compagno dottor Achille Bianchi (oggi distaccato presso la Presidenza del Consiglio copme consulente di diritto societario, ndr) a Gianrico Carofiglio, oggi parlamentare del Pd, e a sua moglie la dottoressa Francesca Pirrelli, sostituto di questo ufficio». Poi i tre magistrati hanno aggiunto: «Siamo a conoscenza che la dottoressa De Felice ha un legame (non sappiamo se poterlo definire di semplice conoscenza o di amicizia) con Patrizia Vendola».

Rapporti che hanno convinto il procuratore di Lecce Cataldo Motta ad aprire un fascicolo su De Felice e ad ascoltare come testimone Patrizia Vendola.

Quest'ultima con Panorama ha confermato di aver frequentato De Felice, in particolare attraverso i comuni amici Carofiglio e Pirrelli, e ha quantificato in una cinquantina le occasioni conviviali in cui avrebbe incontrato il giudice.

Vendola, al contrario della sorella, invece di rispondere alle domande, ha accusato Panorama di aver prodotto un «piccolo concentrato di fango» (vedi commento ) e a proposito di una foto con lui e il giudice seduti alla stessa tavola ha detto: «Vedremo questa foto, io non ricordo di aver mai conosciuto la dottoressa De Felice».

Ora, ecco la foto che forse aiuterà a far tornare la memoria al giovernatore. La situazione visibile nell'istantanea è decisamente famigliare. Sembra la classica "mangiata" tra amici e parenti, assolutamente informale come si conviene a un'occasione simile e in cui ovviamebnte non c'è tracci di cravatte o vestiti da etichetta. Insomma, una di quelle foto di cui Facebook trabocca. Alla tavola ci sono altri commensali che nella vita di tutti i giorni indossano la toga. Vendola e il compagno sono circondati da magistrati. Infatti alle spalle di De Felice si intravede un uomo calvo, a quanto risulta a Panorama, dovrebbe essere il già citato Achille Bianchi, all'epoca pm a Trani e  compagno del giudice De Felice.

Capotavola, di profilo e con gli occhiali da sole, è un altro pubblico ministero del capoluogo pugliese: Teresa Iodice, la stessa che si è occupata delle fughe di notizie e del presunto complotto ai danni di Silvio Berlusconi. Alla sinistra della Iodice ci sono la giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Carmela Formicola (grandi orecchini rotondi) e il compagno architetto e designer, il barbuto Michele De Francesco. Quindi altri tre magistrati: in piedi con gli occhiali da sole, Emma Manzionna, giudice del tribunale civile di Trani, sotto di lei, i grandi amici della coppia De Felice-Bianchi, la bionda pm barese Pirrelli e Carofiglio, all'epoca sostituto procuratore del capoluogo pugliese. Un'adunata di toghe in cui Vendola sembra trovarsi a proprio agio.

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Giacomo Amadori

(Genova, 1970). Ex inviato di Panorama e di Libero. Cerca di studiare i potenti da vicino, senza essere riconosciuto, perciò non ama apparire, neppure in questa foto. Coordina la sezione investigativa dellaVerità. Nel team, i cronisti Fabio Amendolara, Antonio Amorosi e Alessia Pedrielli, l'esperto informaticoGianluca Preite, il fotoreporter Niccolò Celesti. Ha vinto i premi giornalistici Città di Milano, Saint Vincent,Guido Vergani cronista dell'anno e Livatino-Saetta.

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