Marco Bocci Squadra Antimafia 7
Ufficio Stampa Mediaset
Televisione

Squadra antimafia 5, i cinque motivi del successo

Il personaggio protagonista irresistibile, l'attore, il realismo, la vita privata, la struttura narrativa

Squadra Antimafia 5 propone, questa sera, la seconda delle dieci puntate in programma ogni lunedì su Canale 5. Dopo aver fatto il pieno di ascolti, sette giorni fa con 4.810mila spettatori e il 19,75% di share, la serie ha riconfermato il proprio appeal sul pubblico e sui fan che hanno atteso un lungo anno prima di conoscere l'identità della persona che ha salvato il vicequestore Domenico Calcaterra (Marco Bocci) dalla cisterna nella quale era stato rinchiuso.  Magicamente, al primo riapparire in video del protagonista e di tutti i personaggi del cast, si è ricreata quell'atmosfera di complice suspense che unisce la serie ai fedelissimi ascoltatori. Il risultato dell'audience conseguito all'esordio è ancor più significativo in quanto la concorrenza delle altre reti era davvero spietata. Per cui i vertici Mediaset sono convinti che questa sera e i successivi lunedì la platea dei seguaci di Squadra antimafia si amplierà ancora di più. Ma quali sono i motivi che rendono questa serie così amata e seguita e soprattutto quali caratteristiche hanno i protagonisti, Marco Bocci in primis, per convincere il pubblico a bloccare il telecomando su Canale 5? Noi ne abbiamo individuati cinque. Ve li proponiamo.

L'appeal del personaggioprotagonistadella serie.  Il vicequestore Domenico Calcaterra  non è soltanto un poliziotto, ma anche un uomo che vive le proprie passioni e spesso si abbandona anche a sentimenti amorosi alquanto discutibili. In questo modo esprime tutta la propria umanità fatta anche di debolezze e di momenti di defaillance. Queste caratteristiche consentono al telespettatore di immedesimarsi nella sua personalità, di considerare Calcaterra- Bocci un personaggio calato nella quotidianeità. Magari non sarà infallibile come tanti altri "colleghi" del piccolo schermo, tra cui Salvo Montalbano, ma Calcaterra concentra nel suo comportamento un mix di passione per il suo lavoro e amore per la vita che non sono mai amplificati all'ennesima potenza: restano in una dimensione accessibile a tutti.

L'appeal personale di Marco Bocci. Marco Bocciolini, in arte Bocci, è un attore amatissimo dal popolo della rete, soprattutto dai giovanissimi. E' stato, durante l'estate appena trascorsa, il personaggio italiano in assoluto più ricercato su Google, secondo il consueto report fornito, paese per paese, dal motore di ricerca americano.Addirittura ha superato, su Google, Papa Francesco e Johnny Depp. Contribuisce a questo successo, la modestia del suo carattere: Bocci non si è mai atteggiato a divo, non si è mai sottratto ai bagni di folla, ha sempre parlato del suo personaggio Domenico Calcaterra come una sorta di alter ego con il quale la convivenza non sempre è facile. Ma, contrariamente ad altri colleghi non lo ha abbandonato. Ed ora sta girando la sesta serie di Squadra antimafia.

L'aderenza alla realtà della serie.  Squadra antimafia 5, ha detto il produttore Pietro Valsecchi, da cinque stagioni racconta la realtà e spesso ha anticipato quello che le inchieste dei magistrati portano alla luce nella vita di tutti i giorni. In altre parole la serie ha mostrato, in tutti questi anni di messa in onda, le infinite sfaccettature che la criminalità organizzata presenta: la ferocia brutale dei killer,la raffinata capacità dei colletti bianchi nel riciclare soldi sporchi,le modalità del traffico internazionale della droga, il racket, l'usura, lo sfruttamento del business legato all'energia pulita, le collusioni tra classe politica e mafia. Tutti argomenti che appaiono quotidianamente nei principali Tg nazionali e che si ritrovano in una fiction legata a doppio filo alla vita reale.

La suspense dosata in maniera equilibrata, puntata dopo puntata. Squadra antimafia è basata sui colpi di scena. Nulla è mai uguale a quanto era accaduto precedentemente. L'evolversi delle situazioni e degli stessi personaggi anche dal punto di vista caratteriale, induce il pubblico a seguirli con attenzione e curiosità. Il bene, insomma non è mai diviso totalmente dal male. I protagonisti non sono mai del tutto buoni o del tutto cattivi. L'animo umano è in evoluzione e, come spesso avviene anche nella realtà,ognuno va incontro a periodi di ripensamenti, di riflessioni, di mutamenti. Questi ingredienti ben dosati rappresentano una delle principali attrattive. Un esempio è il personaggio di Rosy Abate (Giulia Michelini). La donna, oramai un'ex mafiosa,sembrava, nella scorsa serie, arrivata ad un punto di svolta. Riparata all'estero con una enorme quantità di soldi, nessuno l'avrebbe più ritrovata se non avesse deciso di tornare in Italia a riprendersi il figlio Leonardino. Una scelta che darà l'avvio ad una nuova, tragica, catena di eventi.

La vita privata dei protagonisti. Anche in Squadra antimafia l'aspetto personale dei personaggi viene analizzato e preso in considerazione. I poliziotti sono prima di tutto persone umane con la loro vita, i propri sentimenti che devono gestire in situazioni non sempre facili. Ad esempio, Francesca Leoni e Gaetano Palladino, due ispettori della Squadra interpretati rispettivamente dagli attori Greta Scarano e Ludovico Vitrano, scoprono di amarsi. Iniziano allora a fare progetti sulla loro vita futura. Ma all'interno della Squadra non è facile coinugare amore e lavoro, perchè, come si è visto nelle stagioni precedenti, le coppie spesso non riescono a stare insieme e son destinate a dividersi.       

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