Dolci dopo il Tiggì: oggi la finale del cooking show targato Clerici
Ufficio Stampa/Damiano Guberti
Televisione

Dolci dopo il Tiggì: oggi la finale del cooking show targato Clerici

La realizzazione di una torta Saint Honoré sarà giudica da Luca Montersino

Saranno i pasticceri Vincenzo Monaco e Augusto Palazzi a giocarsi la finalissima della prima edizione di Dolci dopo il Tiggì, il cooking show incentrato sulla pasticceria condotto da Antonella Clerici. Un gara lunga ventotto settimane, in onda su Rai Uno alle 14 e 10, durante le quali 21 pasticceri si sono sfidati sotto gli occhi di cinque giudici qualificati e rigorosi: per conquistare i 100 mila euro in palio, questo pomeriggio i due concorrenti dovranno realizzare la migliore torta Saint Honoré della loro vita.

I due finalisti

La finale se la giocheranno i due concorrenti che, nel corso delle 127 puntate, si sono dimostrati i più meritevoli. Si sfidano per il titolo il siciliano Vincenzo Monaco, che detiene un importante record: tra tutti i pasticceri che hanno preso parte a Dolci dopo il Tiggì, si è fregiato del titolo di campione per otto settimane consecutive, per un totale di 40 giorni. Nell'altra cucina ci sarà invece il marchigiano Augusto Palazzi che è riuscito a restare campione in carica per quattro settimane di seguito, per un totale di 20 giorni. Chi sarà il più abile e incasserà il maxi premio da 100 mila euro?

Luca Montersino giudice

Sono rigorosi e stringenti i criteri di valutazione a cui sono stati sottoposti tutti i concorrenti di Dolci dopo il Tiggì: del resto la pasticceria è un'arte che impone regole precise e per questo i giudici hanno tenuto conto della tecnica di preparazione, della gradevolezza, della decorazione e della presentazione dei dolci proposti. A giudicare l’ultima prova - quella di “alta pasticceria" - sarà Luca Montersino, che decreterà il risultato di questa finale lunga cinque giorni giudicata nei giorni scorsi da Ambra Romani per la pasticceria moderna, Guido Castagna per il tema cioccolato, Mario Ragona per la pasticceria classica e Sal de Riso per quella tradizionale. 

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Francesco Canino