Costantino della Gherardesca: "Boss in incognito 2, quante emozioni"
Ansa
Televisione

Costantino della Gherardesca: "Boss in incognito 2, quante emozioni"

Protagonista della prima puntata, l'imprenditore alberghiero Fabrizio Piantoni

Appena il tempo di metabolizzare il conclamato successo di Pechino Express 3 e Costantino della Gherardesca già torna in video per la seconda edizione di Boss in incognito, sempre su Rai Due (da lunedì 22 dicembre alle 21). La sfida qui può avere risvolti imprevedibili: dieci capi dovranno uscire dai loro uffici e lavorare ai livelli più bassi della loro azienda ma senza farsi riconoscere. Solo al termine della settimana il boss svelerà la sua identità e potrà decidere di premiare e migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti con cui è stato a contatto. Intanto il conduttore si prepara ad una nuova avventura televisiva: tra qualche mese sarà infatti uno dei volti di Real Time. Ecco cos’ha raccontato a Panorama.it.

Costantino, presentando la nuova edizione di Boss in incognito l’hai definito un programma cinematografico. Cosa intendevi dire?

La seconda edizione sarà un po’ diversa. Mi ha ricordato un cinema alla Ken Loach o alla Mike Leigh, quei film dell’Inghilterra laburista prima di Blair. Racconta la vita dei lavoratori, quelli onesti e non i classici furbetti all’italiana. È un programma molto nord-europeo, che spinge e costringe il boss a comunicare con i suoi dipendenti: si crea una struttura più orizzontale e non a piramide, dove il boss è un capo assoluto e gli altri degli schiavi.

Nella prima edizione si è pianto molto e anche tu non hai trattenuto la commozione in certe puntate.

Piangeremo molto anche in questa edizione perché ci sono delle storie e degli incontri molto belli. Non diventa tutto a un tratto un programma comico, ecco: l’anno scorso è stato un esperimento, quest’anno sarà per certi aspetti più bello e migliorato anche dal punto di vista tecnico. Ci sarà una varietà di boss più grande e ogni puntata è autoconclusiva, perciò un episodio ti può fare schifo e l’altro può essere il programma più bello del mondo. Tutto dipende dal boss ma in generale è un programma che suscita grandi emozioni.

Sei già in ansia per gli ascolti, come al tuo solito?

Lo scorso anno andò molto bene da quel punto di vista. Normalmente sarei sconvolto dall’ansia ma avendo una doppia operazione - ernia e tonsille - da affrontare in questi giorni, posso sembrare finalmente un signore bon ton e distaccato che non se ne preoccupa: la verità è che l’ansia per le operazioni mi sta divorando. Passerò le vacanze natalizie in ospedale poi andrò a Istanbul: diciamo che non mangerò molto nei prossimi gironi, poi però mi rifarò in Turchia.

Tra qualche mese poi sbarcherai su Real Time con Hair, un talent per aspiranti parrucchieri.

Continuerò a lavorare in Rai ma diventerò un volto di Real Time. Sono molto contento di lavorare con Laura Carafoli (vice president content & programming di Discovery Italia, ndr), che è un genio della tivù e molto ironica: è la più simile a me tra tutti i dirigenti e creativi che ho incontrato e lavorare alla realizzazione del programma con lei è molto divertente.

Sulla carta promette molto bene: sarà più un camp alla Almodóvar o alla Enzo Miccio?

Non sarà assolutamente un camp cheap, ma avrà un sapore molto più contorto, tendenza Vizietto: non sarà un camp che fa leva sulla sessualità ma sarà estetico…un po’ come sono io che penso più all’arredamento che al sesso (dice redendo).

Ne deduco che non sei fidanzato.

Sono single e non posso nemmeno pensare nemmeno vagamente ad avere una relazione sentimentale. Ma spero di tornare ad avere il tempo per una storia: in questo momento non è una mia priorità e non me lo posso permettere, nemmeno economicamente (ride).

Come procede intanto l’esperienza radiofonica su Radio 2, con Acapulco?

È la cosa che mi sta dando più soddisfazione, sono un uomo felice ed è bellissimo avere la libertà di poter mettere la musica che voglio e non le cose commerciali imposte dalle multinazionali. Questo può accadere solo sulla radio di Stato.

Inevitabile chiederti di Pechino Express 4: c’è già chi ipotizza un possibile sbarco in Sud America.

Per la verità non si sa ancora. Stiamo litigando bonariamente sulla rotta: io vorrei farlo in Medio Oriente, ma sarà difficile. Mi piacerebbe girare qualche tappa anche in Iran che non è un posto terribile come ci raccontano: se non ci vado con Pechino, ci andrò per i fatti miei.

Chiudiamo con una curiosità: quando farai un programma in coppia con Alessandra Angeli, la mitologica Angelina di Pechino Express?

Siamo entrambi molto giovani e dunque abbiamo una vita intera per farlo (ride). Ma con Alessandra conto soprattutto di passare la vecchiaia al caldo: non a Miami, che è umido, meglio in California o in Arizona. Lì c'è il sole tutto l'anno e asciuga l'umidità dalle ossa.

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Francesco Canino