Con Antonino Cannavacciuolo a MasterChef 4 si salvi chi può
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Televisione

Con Antonino Cannavacciuolo a MasterChef 4 si salvi chi può

L'ospite più atteso (ed applaudito) ha falciato il sogno di Valentina e Simone - LE INTERVISTE -

Non ce l'ha fatta Simone, il giovane elettricista emiliano tra i favoriti dell'edizione di MasterChef, è stato eliminato così come ha detto addio alla gara l'agguerrita Valentina. Simone è caduto dopo un Pressure Test mostruoso che ha messo i concorrenti letteralmente faccia a faccia con il maiale. Le puntate andate in onda nella serata di giovedì su Sky Uno hanno visto la doppia (e gradita) participazione dello chef due stelle Michelin Antonino Cannavacciuolo, anima del Ristorante Hotel Villa Crespi, a Orta San Giulio sul Lago d'Orta, e volto noto del piccolo schermo grazie al format Cucine da Incubo

MISTERIOSKA

La Mistery Box della serata era una sorta di Matrioska che metteva in sfida curiosità contro prudenza dei concorrenti liberi di scegliere dopo quale scatola fermarsi. "In cucina - ha spiegato chef Barbieri - la curiosità è essenziale per crescere e per provare sempre cose nuove". Dopo aver scoperto, sotto al primo contenitore, un pesce spatola tutti hanno deciso di proseguire l'apertura delle scatole. Sotto alla seconda si celavano scarola, basilico e acqua di pomodoro. Hanno detto stop: Maria, Nicolò e Simone. Sotto la terza scatola si trovava del mascarpone. Indispensabile proseguire. Alla quarta olive, pinoli e origano hanno fatto dire basta a Paolo, Amelia e Stefano. Le più temerarie, Federica, Arianna e Valentina, si sono trovate davanti ad altre due piccole scatolette. Solo una poteva essere scelta. Se Arianna e Valentina hanno avuto in sorte del delizioso aglio nero,Federica ha dovuto far sposare il pesce spatola con l'nduia. Il coraggio e la curiosità hanno comunque premiato perchè il piatto giudicato migliore è stato quello di Arianna che, zitta zitta, inizia ad emergere dal gruppo. 

CHAPEAU ALLO CHEF

Antonino Cannavacciuolo è uno degli chef più tecnici e quotati del momento. I suoi piatti uniscono la semplicità degli ingredienti alla sapienza della preparazione. Sembrano delle sculture di sapore e tecnica in grado di lasciare a bocca aperta ogni commensale. Trovarsi così di fronte al gigante buono della cucina italiana è stata una grande emozione per tutti. Specie per Arianna che ha vinto la Mistery e ha avuto modo di scegliere tra le tre cloches che si è trovata in dispensa. Sotto ognuna di esse c'erano gli ingredienti per cucinare tre piatti del repertorio di Cannavacciuolo: spezzatino di pesce, zucchine alla scapece e schiuma di mare; triglia, melanzane e guazzetto di provola affumicata; Pasta e fiori con crema fresca di capra, insalatina cruda di seppie, bottarga e colatura di insalata di pomodoro. Insomma tre piatti d'alta cucina da riprodurre dietro ai fornelli di MasterChef. Arianna ha scelto la triglia: una buona via di mezzo per mettere nei guai gli altri, ma cercare di tutelare se stessa. Arianna, per di più, ha potuto assistere alla preparazione del piatto fatta direttamente dallo chef. Un vantaggio incredibile rispetto agli altri concorrenti che potevano solo assaggiare la raffinata preparazione di chef Cannavacciuolo. Arianna, inoltre, ha potuto scegliere due concorrenti ai quali non far neppur provare il piatto e la sua scure è caduta su Stefano e Maria. 45 minuti il tempo a disposizione per completare la ricetta. Alla fine, mentre il piatto di Arianna è stato definito addirittura "imbarazzante" solo un concorrente è riuscito a trovare "L'anima del piatto" come spiegato da Cannavacciuolo e la persona in questione è stata Simone, vincitore della prova. Caduto in profonda crisi Nicolò secondo gli chef "Paga il prezzo della sua giovinezza", malissimo anche Arianna, ma la peggiore si è rivelata essere Valentina che, così, ha dovuto dire addio al suo sogno di diventare la quarta MasterChef d'Italia.

L'INTERVISTA A VALENTINA

Cosa ha rappresentato per te l'esperienza di MasterChef?

MasterChef per me è stata prima di tutto un'esperienza di crescita, sia da un punto di vista gastronomico sia da un punto di vista umano perché ti mette di fronte ai tuoi limiti e alla tua voglia di superarli. 

Se potessi tornare indietro che errore eviteresti?

Errori tecnici nei piatti possono accadere e non ci si può fare molto. Però a livello personale cercherei di essere più spavalda e frizzante. Io non sono una persona molto mediatica, rimango in secondo piano e se potessi cambiare qualcosa cambierei il mio modo di approcciarmi alla gara. 

Si gioca per vincere, non per partecipare e quando si è in gioco si mette in palio il tutto per tutto. Sono intelligente e ho giocato le mie carte. Forse avrei dovuto farlo da subito, o forse non avrei dovuto cedere alla stanchezza che nel frattempo era subentrata. All'inizio era tutto bello, ma poi la stanchezza ha iniziato a farsi sentire e i primi giudizi negativi mi hanno un po' abbattuta. Poi mi sono ripresa, ma è andata come è andata.

Qual'è stato il momento più emozionante della gara?

L'esterna in Irlanda. E' stato un momento magico anche perché abbiamo vinto sebbene avessimo una squadra mal assortita, è stato tosto, ma bellissimo. 

Ieri Bastianich ha detto che adesso il peggior nemico sarà la stanchezza. Sei d'accordo?

Sì. E' un'esperienza totalizzante. Stressante dal punto di vista fisico e psicologico. Dura mesi. La grinta che hai all'inizio la perdi, ma non devi mollare e io credo di aver un po' mollato. Mi sono rivista in televisione e mi sono resa conto che ero proprio stanca anche perché nel frattempo la vita privata va avanti, il lavoro e tutto il resto. Insomma sono uscita per stanchezza anche se credo che ai giudici sia spiaciuto mandarmi a casa. Penso che, però, nel confronto con Nicolò abbiano preferito investire su di lui che è più giovane di me. Non sono uscita per demeriti miei, ma per meriti suoi. Quello che mi rode è che Arianna si sia salvata quando il suo piatto oltre ad essere pessimo aveva anche goduto del vantaggio dato dalla vittoria della Mistery. 

GIOVANI MARMOTTE GOURMET

"Benvenuti in mezzo al nulla", ha esordito Joe Bastianich nell'accogliere i concorrenti in una vallata di montagna circondata solo da prati ed alberi. La giornata appariva fredda e gli otto rimasti in gara e sferzati dal vento si sono preparati ad affrontare un campeggio decisamente sui generis. "In mezzo al nulla - hanno speigato i giudici - ci dovete dimostrare di essere in grado di cucinare con l'essenziale e di trovare spunto dalla natura che vi circonda". Dopo una notte in tenda e una serata  davanti al fuoco a far prove di cucina le due brigate hanno dovuto preparare un pranzo degno di MasterChef ai tre giudici e all'ospite Cannavacciuolo. "Visto il luogo nel quale ci troviamo - ha detto chef Cracco - nessuno poteva venire ad assaggiare i vostri piatti e così dovrete cucinare per noi". L'equipaggiamento in dotazione era proprio frugale: gavette, un paio di padelle, carbonella per accendere il fuoco e un tavolino da pic nic per appoggiare gli ingredienti. Una bella sfida per le due brigate. Simone, vincitore dell'Invention ha composto la squadra con Stefano, Paolo (che in alta montagna si sentiva più vicino a Dio) e Maria. La squadra rossa se l'è dovuta vedere con la sella di capriolo. I blu, invece, con Nicolò, Arianna, Amelia e Federica avevano da cucinare controfiletto di cervo. Il colpo di genio lo hanno avuto i blu che si sono spinti a preparare gnocchetti alle ortiche e controfiletto con caviale di more e fiori. Essere stati "curiosi" ed aver trovato nella natura la giusta suggestione per arricchire gli ingredienti in dotazione ha permesso alla squadra capitanata da Nicolò di andare subito in balconata.

FACCIA A FACCIA CON IL PRESSURE TEST

Simone, Stefano, Paolo e Maria sotto la scatola nera del Pressure hanno trovato un'inquietante testa mozzata di maiale che ha rischiato di far crollare la vegetariana Maria. La concorrente, però, non si è tirata indietro e, a denti stretti, ha accettato la prova. Sul vassoio, già precotte, le parti edibili del volto del maiale. Per gli sfidanti 30 minuti per trasformarle in un piatto da chef. Salvo Paolo che corre in balconata e bene anche Stefano. Il faccia a faccia è tra Simone e Maria colpevoli entrambi di non aver cucinato a dovere la lingua di maiale. A salvare Maria, forse, il purè di patate, mele e cannella che accompagnava la preparazione e così, a lasciare la gara, ad un passo dalla fase più interessante, è stato la promessa Simone, ben quotato per la vittoria finale grazie al suo talento, allo spirito d'iniziativa e alla fantasia. "La tua passione - gli ha detto Cracco nel congedarlo - conta di più di qualsiasi diploma. Continua a credere in quello che fai". La puntata si è chiusa con la profezia di Bastianich che ha detto: "Come sempre prima cadono i deboli, poi quelli che si credevano forti e alla fine, quando restano i migliori, cadono i più stanchi". Chi sarà il prossimo a cadere sfinito dalla battaglia?

L'INTERVISTA A SIMONE

Hai ricevuto i complimenti di chef Cannavacciuolo e poi, nella stessa serata, sei uscito. E' stato un bello smacco.

Abbastanza. Sul momento non me l'aspettavo perché mi sentivo lanciassimo. Sono uscito al primo errore che ho commesso mentre con altri sono stati più indulgenti, ma comunque MasterChef mi ha cambiato la vita e adesso sto cercando un compromesso tra il mio lavoro d'elettricista e la mia passione per la cucina. Ho già ricevuto diverse proposte di lavoro per cucinare in ristoranti, ma onestamente prima preferirei viaggiare, girare il mondo alla scoperta di cibi e sapori. Non vorrei rinchiudermi in un ristorante. Ecco il mio sogno grande, grande sarebbe quello di condurre una trasmissione di cucina alla ricerca dei sapori del mondo

Eri tra i più quotati per vincere la gara, ma MasterChef è una gara spietata e basta sbagliare una preparazione per essere fuori. Cosa consiglieresti a chi è ancora in gara?

A chi è ancore a in gara direi di scordarsi di avere degli amici là dentro, perché si combatte per il titolo l'uno contro l'altro. 

Qual'è stato il momento più emozionante del tuo percorso?

Momento emozionanti ne ho avuto parecchi. Io vengo da una realtà semplice e già il fatto di trovarsi dentro alla macchina di MasterChef era grandioso. E poi stare insieme alla gente, i momenti privati con gli altri concorrenti che non si sono visti, è stato tutto emozionante anche se il momento in assoluto più bello è stato quando, a telecamere spente, Cracco mi ha abbracciato e mi ha detto che ho talento da vendere e di non mollare. Lì ho pianto. 

E quello peggiore?

Sicuro se torno indietro lascio lì la lingua e prendo il guanciale...

Sono rimasti in gara i più bravi, i più furbi o i più fortunati?

Tutti e tre. Lì in mezzo c'è un mix di fortuna, bravura e di furbizia. Io se devo fare un pronostico in finale vedrei Amelia e Stefano perché gli altri in una cucina professionale non c'entrano nulla anche se, forse, solo Stefano potrebbe reggere alla pressione di una cucina di un grande ristorante. 

Ieri hai detto che secondo te vincerà Amelia, lo pensi ancora? 

Secondo me potrebbe vincere Amelia perché l'edizione di quest'anno l'ho vista più giovane. Amelia, tra i giovano, è una spanna sopra gli altri, ha un palato e una fantasia eccezionali. 

Sei più bravo tu o Nicolò?

Ma non c'è neanche paragone. No, in realtà abbiamo due stili di cucina diversi. Ma lui è stato un salame perché piuttosto che mettersi contro di me considerandomi il suo antagonista avremmo potuto allearci e fare le scarpe a tutti gli altri arrivando in finale io e lui. A me sarebbe piaciuto un sacco… 


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Barbara Massaro