A MasterChef parola d'ordine: libertà
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Televisione

A MasterChef parola d'ordine: libertà

Una psico-serata per riacquistare fiducia ed autostima dopo un inizio difficile

Riacquisire fiducia, ritrovare la passione e superare la paura conquistando la libertà d'espressione in cucina. La missione della nuova serata di MasterChef è stata questa.

I 16 aspiranti chef rimasti in gara dopo un inizio scintillante avevano perso verve ed energia. Ecco che allora il doppio episodio andato in onda su SkyUno HD ha avuto il fil rouge della libertà a partire dalla Mistery Box

Liberi tutti

"Vi vedo frenati, confusi, senza gioia" ha ammonito Cracco che, poi, ha aggiunto "Cucinare è frutto di una libertà che va conquistata"

E così come prova di fiducia sotto la Mistery si sono fatti scoprire una serie d'ingredienti ghiotti e creativi a partire dal carrè d'agnello per arrivare alla fregola che potevano essere cucinati in totale libertà.

Non solo: i concorrenti avevano la possibilità di cambiare in dispensa un ingrediente della Mistery a proprio piacimento.

Il vento rivoluzionario della cucina del talent ha fatto bene agli aspiranti cuochi che hanno accolto la sfida con profitto specie il filosofo Giovanni che ha firmato un piatto che strizzava l'occhio a Fontana e Shopenauer, Lucia e Alida che, dopo il pianto ininterrotto della scorsa settimana, ha portato a casa la vittoria della Mistery Box.

Invention con Cracco

Dopo 5 edizioni, per la prima volta, nel corso dell'Invention Test, Carlo Cracco ha preso la casacca da chef e si è messo a cucinare il suo famoso piccione

Anche l'invention, infatti, è stato all'insegna della libertà con i concorrenti liberi di entrare in dispensa e fare incetta di ingredienti. Alida, migliore alla Mistery, ha avuto il vantaggio di cucinare fianco a fianco con chef Cracco potendone cogliere movimenti e trucchi del mestiere.

"La paura - ammonisce Cracco - è la peggior nemica della libertà d'espressione".

Vincere la paura per ritrovare la gioia della cucina era la mission della prova. Il migliore è stato Dario che ha "vinto" la sua paura dei risotti cucinando un risotto al mojito e gamberi da gourmet con tanto di plauso da parte di Cracco e degli altri.

I peggiori sono stati Alice, Luigi bloccato proprio dalla troppa libertà e Beatrice colpevole di non aver osato e quindi definita la peggiore. 

"Non aver osato è il mio più grande rimpianto - ammette Beatrice intervistata da Panorama.it - Però ne ho fatto tesoro. A MasterChef non mi sono lasciata andare per la paura di cadere, ma magari era proprio quello ciò che volevano i giudici. Putroppo, però, non è proprio nella mia indole in cucina. Non sono una di quelle persone che aprono il frigo e si fanno prendere dall'ispirazione. Sono meticolosa: un piatto lo studio, lo disegno. Tutta quella libertà mi ha messo in difficoltà". 

"La difficoltà maggiore - sottolinea - è quella di dover sempre tirare fuori cento davanti a persone che, però, pretendono mille. Sono felice in ogni caso dell'esperienza di MasterChef perchè sono riuscita a mostrarmi come sono realmente: solare, socievole e comunicativa. Ha rappresentato una grande crescita personale a livello culinario. Mi ha insegnato ad approcciarmi alla cucina in maniera professionale, ad organizzare i tempi, ascoltare i superiori e gestire l'ansia"

Chic-nic in Convento

Si sa Milano, da qualche tempo, è la culla delle novità culinarie più in ed alternative del momento e così dopo la moda dei brunch, delle cucine salutiste e degli happy hour lunghi una notte intera ora la parola d'ordine modaiola per eccellenza è chic-nic: il pic nic very cool che si concedono i giovani milanesi nelle domeniche di relax.

Basta prendere la bicicletta e scegliere una zona alle porte della metropoli dove gustarsi un pranzo all'aria aperta dalle atmosfere proto impressioniste. In occasione dell'esterna di MasterChef lo hanno fatto in 60. Un nutrito gruppo di milanesi si è dato appuntamento all'ex Convento dell'Annunciata a sud di Milano dove i 15 rimasti in gara hanno preparato dei cestini da pic nic a misura di meneghino chic.

Dopo aver diviso le due brigate i giudici hanno annunciato la vera novità: il capo brigata non sarebbe stato uno dei concorrenti; a prendere il timone in mano, per una volta, sarebbero stati due che lo fanno per mestiere ovvero chef Barbieri e chef Cannavacciuolo.

Due i menù da pic nic scelti dagli chef: quello di Cannavacciuolo era un tributo alla tradizione campana con pizza di spaghetti, salsiccia e friarielli, caponata e caprese; Barbieri, invece, ha scelto un menù very chic che spaziava tra involtini di carne marinata, fregola con le vongole e polpettine di coniglio.

Due stili per due personalità molto differenti: nervoso ed adrenalinico Barbieri; calmo ma implacabile (a suon di pacche sulle spalle) Cannavacciuolo. Questa volta, però, non sono stati gli ospiti a decretare la squadra vincitrice, ma gli stessi giudici che hanno mandato al pressure test Maradona, Sylvie, Alice Marzia e Lorenzo.

I duelli di Maradona

Quattro duelli per cinque concorrenti ed un'eliminazione. Ha iniziato Marzia che ha sfidato, con successo, Maradona al tiramisù. Una strana strategia dell'aspirante cuoco libanese ha determinato la decisione di sfidare il macellaio Lorenzo con l'hamburger. Mai mossa fu più sbagliata: facile la vittoria di Lorenzo che si è salvato e ha lasciato Maradona - sempre più confuso e meno determinato - in duello.

Ancora a sorpresa Maradona ha sfidato Alice con l'insalata russa. Un doppio disastro, ma il meno peggio è risultato essere il libanese che ha lasciato un'Alice fuori serata a sfidare la francese Sylvie con il fritto all'italiana. Anche in questo caso la prova è stata traballate, gli errori molteplici e la perplessità dei giudici si leggeva nello sguardo, ma la meno peggio pare essere stata la francese che, con la sua vittoria, ha determinato l'uscita di scena di Alice. "Non voglio tornare in ufficio" ha detto lasciando il grembiule di MasterChef e a quanto pare, per ora, Alice ce l'ha fatta. "Quando sono uscita - scherza Alice - ho iniziato a fare maionese per tutto il quartiere però in ufficio non sono tornata. Ho approfittato di questi mesi per studiare ed avvicinarmi alle produzioni bio locali in giro per l'Italia. E' stato molto formativo".

"Il mio maggior rimpianto - riflette ora Alice - è quello di essermi fatta prendere troppo dall'ansia e se tornassi indietro cambierei il mio atteggiamento al pressure".

"Sono però soddisfatta del mio percorso a MasterChef anche riguardandomi sono fiera dei miei piatti. In cucina però s'impara qualcosa di nuovo ogni giorno e già in questi mesi tante cose sono cambiate per me".

"Il mio in bocca al lupo - conclude - va a Rubina perché è stata molto brava nel gestire questo tipo di gara. E' stata capace di essere competitiva ed agguerrita in maniera naturale e ha le carte in regola per vincere MasterChef". 

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Chef Cracco all'opera

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Barbara Massaro