Thohir ed il "suka" Pirlo
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Thohir ed il "suka" Pirlo

Il futuro proprietario dell'Inter vittima suo malgrado di una svista linguistica - Chi è Erick Thohir -

Se il buongiorno si vede dal mattino avremo da divertirci. Non sarà un osso morbido da masticare Carlitos Tevez e non solo per le difese. A occhio sarà più semplice sorridere dell’entusiasmo quasi infantile di Erick Thohir, futuro mister Inter, a meno che qualcuno non gli spieghi in fretta le differenze tra l’italiano e l’indonesiano. Ci sarà da ridere, ma qualche risata ce la siamo già fatta in questi giorni facendo lo slalom tra notizie vere (poche) o presunte (la maggior parte) lette su internet, giornali e dintorni.

Elenco semiserio del meglio e peggio raccattato in giro in queste giornate senza calcio vero, con molto mercato e una manifestazione – la Confederations – che assomiglia a un lungo e poco utile preliminare prima di arrivare al sodo. E il sodo, in questo caso, arriverà tra un anno esatto. Roba da impazzire.

IL MERCATO DI THOHIR

Cosa succede se un giovane miliardario davanti alla tv a migliaia di chilometri di distanza usa Twitter come un tifoso qualsiasi? Succede che tre paroline semplici semplici come ‘I like Pirlo’ (meglio dell’inquietante ‘suka Pirlo’ di pochi minuti dopo) diventano uno spunto per analisi di mercato. Pirlo all’Inter? Possibile come la Gioconda in Africa. Ma va bene così. Suka Pirlo. E giù fiumi di inchiostro.

 

LA DOMANDA PER CONTRATTO

Chissà come si dice “30 sul campo” in spagnolo. Magari la prossima volta gli inviati che seguono la Juventus sapranno soddisfare la nostra curiosità. La prossima volta, però, perché nel Tevez-day nessuno ha avuto il coraggio di chiederlo all’Apache. Scusi Carlos, quanti sono gli scudetti della Juventus?  Meglio di no. Grazie e alla prossima.

MORTI DI FAME

“Siamo morti di fame. Per risparmiare qualche soldo abbiamo dovuto dividerci nord e sud”. Praticamente il sogno padano di Bossi, se non fosse che a pronunciare queste parole è stato il presidente del Napoli, De Laurentiis. Ce l’aveva con la scissione tra serie A e serie B del campionato Primavera; roba da malati di calcio allo stato termina. Però entra nella nostra gallery insieme al “gli sfascio la testa” dedicato a Cavani e alle sue incertezze di mercato. Edinson non ha gradito. Non capiamo il perché.

IL TRADIMENTO DI TONUCCI

Una coltellata. Peggio. Un tradimento di “uno che era di famiglia”. I giornali italiani hanno raccolto affranti lo sfogo di Giorgio Lugaresi, già figlio del mitico Edmeo, furente (a dir poco) con tal Denis Tonucci che, in scadenza di contratto, ha deciso di accettare l’offerta del Werder Brema mollando il Cesena. Ingrato difensore (letto davvero): mollare il Cesena per la Bundesliga. Non capiamo il perché.

TEVEZ? IN GALERA

Meno di ventiquattro ore in Italia e Tevez è già diventato un caso. Si sarebbe dimenticato di completare il programma di recupero con i servizi sociali inglesi che è la pena per una vecchia storia di guida con patente e assicurazione scaduta. Roba di routine, insomma. Però vuoi mettere l’ebbrezza di immaginarlo “impegnato a pulire le strade inglesi, ramazza e olio di gomito” con indosso “la maglia numero 10 che fu di Del Piero”? Letto davvero. Gazzetta dello Sport, 28 giugno, pagina 11.

IL LETTONE DI BALOTELLI

“L’infortunio alla coscia a esasperato l’umore di Balotelli. Proverà ad addolcirlo la fidanzata Fanny. Ieri Mario ha twittato due maglia della Nazionale stese su un letto. Una con nome Fanny, l’altra Balotelli”. Letto veramente. Gazzetta dello Sport, 24 giugno. E noi che eravamo rimasti al lettone di Putin…

CHIAMATELO MC FOGNINI

Come McEnroe, ma con accento e aspirazione toscana. “No no no… Non è vero… Non è vero… Ha preso il gesso Pascal… come fai a darmi il warning… Come fai? Ha toccato il coso… touch the white… Come cazzo fai? Madonna…”. Leggendario. Il warning l’ha presso lo stesso

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