Round 6: il Mondiale "britannico" sbarca a Donington
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Round 6: il Mondiale "britannico" sbarca a Donington

I quattro piloti d'Oltremanica che occupano i vertici della classifica iridata vanno a darsi battaglia sul circuito "di casa"

I valori in pista

Jonathan Rea, vincitore di gara 1WorldSbk.com

Sarà il leggendario Donington Park Circuit a ospitare, in questo fine settimana, il sesto round del Campionato Mondiale eni FIM Superbike 2015. A lottare per le posizioni di testa saranno innanzitutto i quattro britannici che occupano le prime quattro posizioni in classifica, ovvero, in ordine di posizione, Jonathan Rea, Leon Haslam, Tom Sykes e Chaz Davies.

Soltanto due tra loro sono riusciti a salire sul gradino più alto del podio su questo tracciato: il primo è Tom Sykes, il secondo pilota britannico più vincente su questa pista, in WorldSBK, dopo Carl Fogarty che, con i suoi quattro successi in altrettante gare è imbattuto a Donington Park da due edizioni a questa parte. L'altro è Jonathan Rea, che vinse la seconda gara dell’edizione 2012.

La gara è "di casa" anche per Leon Haslam che dovrà fare possibile e impossibile per cercare di erodere un po' degli 87 punti che lo dividono da Rea. Sarà un'impresa tutt'altro che facile, anche perché la caduta di Gara 2 a Imola gli ha causato la frattura di tre costole notoriamente dolorose e tutt'altro che rapide a guarire.

Tanta voglia di riscatto anche per Chaz Davies, reduce dal fine settimana italiano tutt'altro che fortunato, nel quale è stato costretto a dare forfait in entrambe le gare per problemi tecnici.

Il circuito

Donington Park Racing Ltd

La pista inglese, situata nelle Midlands orientali a 20 km da Derby ed a 30 km da Leicester - non lontano dalla leggendaria foresta di Sherwood - venne inaugurata nel lontano 1931, diventando già due anni più tardi un circuito permanente. Con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale il circuito ha cessato temporaneamente la sua attività fino al 1971 quando è stato recuperato da un imprenditore della zona appassionato di sport motoristici.

Lungo 4.023 metri, presenta 12 curve (7 a destra e 5 a sinistra) dal raggio minimo di 24 metri e massimo di 333 metri. Il rettilineo d’arrivo misura 550 metri. 

Si tratta di un tracciato di tipo misto anche se abbastanza scorrevole con molti saliscendi e alcune curve veloci che obbligano a frenate ed accelerazioni brusche e mettono a dura prova i piloti. Sul rettilineo in uscita dalla curva 8 si raggiunge la più alta accellerazione in uscita di curva.

La parte più interessante è costituita però dalle due curve medie che interrompono il rettilineo opposto all’arrivo, secche come un tornante ma veloci come un curvone in cui non si scende mai sotto i 100 Km/h.

Rispetto ad altri tracciati Donington Park non è un circuito che permette di raggiungere velocità particolarmente elevate, la massima è appena superiore ai 270 km/h, mentre quella velocità media si assesta poco sopra i 160 Km/h.

Le gomme

Considerando anche le condizioni climatiche locali, gli pneumatici si trovano di solito a lavorare con temperature superficiali piuttosto basse che oscillano da un massimo di circa 110° fino ad un minimo estremamente basso di 50°. Ecco perchè la loro flessibilità è fondamentale e deve garantire di raggiungere i soliti 55° di piega e le solite accelerazioni laterali nonostante la temperatura di lavoro sia quella di un normale impiego stradale.

La prima parte del tracciato richiede una grande stabilità all’avantreno e lo pneumatico anteriore dovrà essere in grado di mantenere la propria conformazione garantendo il supporto necessario a percorrere le curve in discesa.

Il posteriore risulta interessato soprattutto nelle fasi di accellerazione brusche e violente tipiche di questo circuito. Con il freddo le mescole morbide non riescono a raggiungere agevolmente le temperature di esercizio corrette e, a cause delle rigidità elevate, potrebbero subire in fase di apertura gas lacerazioni e strappi superficiali. In questi casi, è consigliato utilizzare soluzioni posteriori più robuste meccanicamente.

Pirelli, fornitore unico del Mondiale, ha previsto che ciascun pilota possa contare su 3 soluzioni da asciutto, sia per l'anteriore che per il posteriore, oltre agli pneumatici intermedi e da bagnato e al pneumatico posteriore da qualifica.

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Luciano Lombardi