Sandra:"Vi parlo di mia figlia Irene Vecchi"
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Sandra:"Vi parlo di mia figlia Irene Vecchi"

Curiosità e ricordi della mamma della campionessa di sciabola a Londra

“Il momento che ricordo essere il più difficile per Irene? Fare la pipì per l’esame antidoping. Si vergogna!”.

“La prima volta che ha dovuto fare la pipì in presenza del medico è stato per la Coppa del Mondo a Frascati, era piccolina, e abbiamo dovuto aspettare quasi due ore: non la faceva! Poi quando finalmente siamo ripartiti per Livorno, mi ha fatto fermare l’auto  due o tre volte perché non la reggeva più”.

Occhi marroni, capelli castani  e un viso dolcissimo. E’ così, con naturalezza e semplicità che Sandra, la mamma di Irene Vecchi,  atleta livornese  in partenza per le Olimpiadi di Londra, parla della sua campionessa di sciabola.

Nella sua mente si accavallano decine di ricordi, di episodi curiosi e divertenti, collezionati  in anni di trasferte in Italia e all’estero.  E tutte le volte  che pronuncia il nome di Irene si emoziona: non avrebbe mai immaginato di vederla disputare un’Olimpiade. “L’ho sempre sognato ma non credevo che il mio sogno si potesse realizzare”, sussurra mamma Sandra.  

Come è nata la passione di Irene per la sciabola?
Come ha iniziato Irene la sua carriera nella scherma? Mi vergogno a dirlo..d’estate quando aveva 8 anni  perché io lavoravo e la palestra di scherma impegnava  i ragazzi con gli allenamenti sia al mattino che al pomeriggio. Così, ho iscritto sia Irene che suo fratello Giulio. Insomma è iniziato  quasi come un babysitteraggio . Poi però Irene se n’è subito innamorata e  quando aveva l’opportunità, durante l’estate di stare al mare o in spiaggia, pretendeva di essere accompagnata agli allenamenti.  

Lei è separata da molti anni e ha dovuto da sola seguire il duro percorso formativo di Irene:  scherma, scuola e università…
Non è stato semplice ma ci sono riuscita perché Irene è stata una figlia splendida e poi perché sono stata aiutata anche dalla mia famiglia, mia sorella e mio cognato in particolare. Nonostante gli allenamenti, anche sei ore al giorno suddivisi tra la piscina al mattino e la palestra il pomeriggio, Irene è riuscita a non perdere neanche un anno scolastico. Riusciva a studiare  con enormi sacrifici. E non esagero.  Ricordo, che un anno  al liceo, un’insegnate ha cercato in tutti i modi di ostacolarla perché aveva fatto troppe assenze.  Era vero ma mia figlia aveva già iniziato a girare il mondo per le gare e quando tornava a Livorno e sui banchi di scuola, spesso era stanca e distrutta dal fuso orario.

Però, in tre anni è riuscita anche a laurearsi: Scienze Politiche con indirizzo internazionale all’Università di Pisa.  Non male…
Sono orgogliosissima di lei. E’ vero, si è laureata e adesso si è iscritta anche alla specializzazione e tutto nei tempi accademici. Ricordo che aveva dato lo scritto di  statistica e aveva preso 30 e si presentò all’orale il giorno dopo essere rientrata da una gara a Mosca. Aveva un sonno incredibile….

E com’è andata?
Mi sembra prese 18…. che chiaramente  gli fece da media con il 30! Peccato… ma comunque non dovette ridare l’esame…  

Mamma Sandra, la grinta e la determinazione di Irene si sciolgono davanti ad un aereo…
(Sandra ride di gusto) E’ vero, Irene ha paura dell’aereo.  Vola in continuazione da una parte all’altra del Mondo ma non gli passa la paura. E con il trascorrere degli anni ha messo un po’ di ansia anche a me.

Che vuol dire?
Irene ogni volta che deve partire, spesso quando è in aeroporto dopo aver fatto il check-in  mi manda una serie di  messaggi con il cellulare come se fossero gli ultimi. Esempio: “ Mammina ti adoro, ti voglio bene a te e Giulio. Dai un bacio a tutti!”. Io adesso ci rido, ma  Irene inconsapevolmente mi ha condizionato la vita!

Non capisco….
Allora, se so che l’aereo deve atterrare alle 14 e alle 14,30 non ho ancora ricevuto un suo sms io comincio ad accendere tutti i televisori di casa, la radio , il televideo e comincio a controllare aeroporti di partenza e di atterraggio della tratta di Irene..Insomma,  comincio a sudare e iniziano le palpitazioni cardiache. Che ovviamente terminano appena mia figlia mi telefona o si fa viva…

Irene è scaramantica?
Lo è stata, ma adesso crescendo non lo è più. Si è accorta che sono tutte scemenze. Ad esempio fino a 19-20 anni  prima di una gara metteva sempre le stesse scarpe o la stessa maglietta convinta che gli portasse fortuna..Adesso, è diventata una donna.

E’ disordinata?
Insomma…

Distratta?
Assolutamente no. E’ estremamente metodica e puntuale .

Un difetto di Irene…
E’ generosissima, fin troppo.  Irene non è capace di dire di no. Dice di si a tutti! Non riesce a dire di no al fratellino Giulio, a mia sorella Patrizia e a suo zio.

E i rapporti con lei?
Sono bellissimi, davvero bellissimi. Ridiamo e ci confrontiamo. E questo accade anche se a dividerci ci sono chilometri di  distanza e ore e ore di aereo.

Irene è innamorata?
Sì, da tantissimi anni di  un ragazzo speciale come lei: Niccolò, maestro di sciabola. E come poteva non essere così?

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Nadia Francalacci