Negare l'Olimpiade a Beckham è un errore
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Negare l'Olimpiade a Beckham è un errore

E' il simbolo sportivo di un paese eppure non ci sarà. Una fesseria da medaglia d'oro

Sir Paul McCartney, che accompagnerà la discesa del sipario sulla cerimonia inaugurale con "Hey Jude", note da leggenda che tutti al mondo abbiamo intonato (o stonato, meglio) almeno una volta nella vita, ha ragione da vendere: “Escludere David Beckham dalla squadra britannica di calcio è una cosa da idioti”. Ed è proprio così.

Può stare simpatico o meno, lo si può considerare serenamente un ex giocatore di pallone, può dare fastidio il circo mediatico a quattro piste con banda di ottoni e saltimbanchi che da anni si porta dietro (o sulle spalle) e sempre con ineffabile sorriso; oppure i quattrini che ha sempre guadagnato a secchi, giocando a pallone o posando in mutande. Tutto vero. Ma ha lo stesso ragione il vecchio Beatle: Beckham è un simbolo britannico, come ce ne sono pochi e diversi altri che non diventeranno mai icone troveranno il loro spazio nella grande sagra londinese. Lui no.Pare gli abbiano riservato una particina da comprimario nella cerimonia di apertura e lui di quell’angolino si è detto felice e orgoglioso. Zero polemiche come al solito.

Altra eleganza rispetto a quella dell’entourage di Stuart Pierce, ex terzino sinistro della Nazionale di Sua Maestà, il cui soprannome da giocatore era Psyco, per ragioni che vi lasciamo immaginare. Ebbene, Psyco ora è il selezionatore del team britannico che porterà sotto un’unica bandiera il Regno Unito. Elemento in più per sposare la tesi di McCartney. Dicono dal clan britannico che ''non importa se McCartney, la Regina e ogni star di Hollywood dicono la loro. Pierce ha scelto la squadra e quella è”. E noi liberissimi di tifare contro, in modo molto poco olimpico ma molto calcistico, tanto tra i sacri Cinque Cerchi il pallone è sempre stato un intruso giustamente mal sopportato.

Di David Beckham si può pensare e dire ciò che si vuole, ma nessuno può mettere in dubbio il suo amore più grande, di cui forse Lady Vic è da sempre silenziosamente gelosa: il calcio. E nel calcio la maglietta che rappresenta il suo Paese. “Per l’Inghilterra attraverserei l’Oceano a nuoto e con una gamba sola”, ha detto più volte, dimostrandolo con un professionismo maniacale, orientando in quella direzione le sue scelte e la cura dei suoi mille infortuni. Nessuno come lui e questo nell’era dei fighetti che alle loro Nazionali dicono addio con la facilità con cui si beve un frappè. Lo lasciano fuori e lui sorriderà, risponderà con gentilezza, farà il tifo come un pazzo per i suoi e continuerà ad essere David Beckham. L’occasione l’hanno persa loro, Stuart Psyco Pierce e tutti questi altri signori nessuno.

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Carlo Genta