Napoli: -2 cancellato. La sconfitta di Palazzi e della Figc
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Napoli: -2 cancellato. La sconfitta di Palazzi e della Figc

Sentenza a sorpresa della Corte di Giustizia. Assolti anche Cannavaro e Grava

Ha vinto il Napoli e la sentenza della Corte di Giustizia federale, che ha cancellato la penalizzazione di 2 punti per il club e assolto i calciatori Grava e Cannavaro, rischia di accelerare il processo di revisione del sistema della giustizia sportiva italiana. In pratica i giudici d'appello hanno cancellato il concetto di responsabilità oggettiva andando ben oltre le stesse richieste di Palazzi e picconando dalle fondamenta tutto l'impianto su cui si basano i processi sul calcioscommesse.

Bisognerà attendere le motivazioni per avere più chiaro il quadro e la portata della decisione, ma l'effetto immediato è la riapertura della volata-scudetto. Il Napoli sale a quota 42 punti alla pari della Lazio e a sole 3 lunghezze dalla Juventus. Il match del 1° marzo al San Paolo contro i bianconeri si annuncia un vero e proprio spareggio per il titolo.

La Corte di Giustizia federale ha cancellato i 2 punti di penalizzazione al Napoli e assolto Grava e Cannavaro che in primo grado erano stati squalificati per 6 mesi per omessa denuncia dalla Commissione Disciplinare. La camera di consiglio si è prolungata oltre il previsto proprio per la spaccatura nella discussione tra i giudici. Le ripercussioni sono evidenti. Il presidente della Figc Abete, appena rieletto, non potrà non tenerne conto e la riscrittura del Codice dovrà essere anticipata per evitare nuove figuracce a Palazzi e trattamenti non eguali tra club e tesserati giudicati in momenti diversi.

La giornata si era aperta con l'intervento appassionato del presidente De Laurentiis davanti ai giudici della Corte di Giustizia. Una memoria difensiva appassionata letta in prima persona dal proprietario del club per rafforzare l'idea della massima attenzione verso il giudizio d'appello. "Sono qui personalmente a rappresentare il Napoli perché credo nella giustizia anche se la fiducia è stata messa a dura prova dopo il primo grado... Ci siamo ritrovati da innocente e colpevole condannato" ha attaccato De Laurentiis: "Abbiamo accettato la sentenza di primo grado perché diversamente non si poteva fare, ma è ingiusta e offensiva.Percorreremo ogni strada per riavere ciò che ci è stato tolto. L'accusa è infamante, la nostra è sempre stata una condotta specchiata, in 8 anni e 4 mesi di mia presidenza. Siamo lontano anni luci da logiche di accordi sotto banco, non fanno parte del nostro dna, sono distanti anni luce dal nostro modo di fare sport". E poi nel merito della vicenda la difesa dettata dall'avvocato Grassani: "Sono fantasiose contradditorie, ricostruzioni di un corpo estraneo allo spogliatoio. Una sentenza per una partita giocata quattro stagioni or sono. Tutto questo è ridicolo. Mi appello alla certezza del diritto, alla regolarità del campionato che sono principi ineludibili da riconoscere al Napoli e a tutti i soggetti".

E per chiudere il De Laurentiis politico con un occhio alla riforma del sistema della giustizia sportiva: "La responsabilità oggettiva? Non vogliamo riformarla ora, ma valutate gli atti processuali, certi che riuscirete a discendere il vero dal falso... Non c'è spazio per vie di mezzo o sentenze salomoniche: siamo estranei a tutto. Il nostro campionato ce lo giochiamo sul campo e non vogliamo subire danni ingiusti che possano danneggiarlo... Pena la credibilità del sistema. Il calcio non deve avere paura di adeguarsi: il Napoli va assolto, come i suoi tesserati. Basta leggere le carte".

Parole cui si era opposto il procuratore federale Stefano Palazzi che aveva difeso l'impianto accusatorio e la credibilità di Gianello: "Contradditorio? Per me non è così. Respinge prima le accuse poi le ammette. Come è normale così". Ma poi aveva anche confermato la posizione di imbarazzo: "Non si puòapplicare una tabella indiscriminatamente, non è cosa giusta. In Bari-Sampdoria c'è un giocatore condannato per aver tentato di corrompere dei compagni e il club è stato sanzionato di un punto".  La Corte di Giustizia ha fatto sintesi. Il Tnas scriverà la parola fine.

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Giovanni Capuano