Vale Rossi, parla papà Graziano: spero che i due anni di Ducati non abbiano fatto danni
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Vale Rossi, parla papà Graziano: spero che i due anni di Ducati non abbiano fatto danni

Il suo tifoso speciale: "Si sta mettendo in discussione, nessuno sa quale sarà il suo futuro"

"Non sono sicuro di riuscire ad andare forte come Lorenzo…ma con lui non avrò problemi perché è un pilota corretto". Suona decisamente strano sentire frasi di questo tipo uscire dalla bocca di Valentino Rossi. Il pilota, intervistato sul sito ufficiale della Motogp, sembra quasi voler mettere le mani avanti riguardo al suo prossimo ritorno in Yamaha.

Ce lo ricordavamo ai tempi dei duelli con Biaggi e Gibernau prima, e con Stoner e Lorenzo poi: sicuro di sé, irriverente, a volte un po' sbruffone. Di certo in quegli anni Valentino era il pilota più forte, e sapeva di esserlo. Gli avversari li dominava in pista e li distruggeva, psicologicamente, fuori.

Rossi non aveva mai pensato, e soprattutto non aveva mai dichiarato davanti ad un microfono, che qualcuno potesse essere più bravo di lui. D'altra parte il periodo nero in Ducati deve aver lasciato il segno oltre che negli almanacchi, che non registrano una vittoria di Valentino da più di due anni, anche nella mente e nelle certezze del 9 volte campione del mondo. Se sia davvero così nessuno ce lo può dire meglio di papà Graziano.

Graziano Rossi, suo figlio che dice non sa se riuscirà a stare dietro a Lorenzo. Cosa c'è sotto?

"In effetti credo sia una delle prime volte che Valentino si mette un po' in discussione. D'altra parte siccome è un ragazzo sincero credo che abbia semplicemente detto quello che pensa in questo momento. E cioè che ad oggi non si sente ancora al massimo e sa di non poter essere subito competitivo".

Magari mettersi in questa posizione potrebbe giocare a suo favore…

"Di questo non sono così convinto. Essere consci dei propri limiti può essere un vantaggio ma quando si sale in moto bisogna anche essere sicuri di riuscire a colmare il gap con l'avversario. Non ho il minimo dubbio sul fatto che Valentino, in cuor suo, abbia la convinzione di riuscire a colmare quella distanza che sicuramente ci sarà con Lorenzo nelle prime gare".

I due anni di delusioni in Ducati possono aver tolto qualche sicurezza a Valentino sulle sue capacità?

"Chi lo sa? Io no, lei nemmeno perchè me lo chiede. Secondo me non lo sa neppure Valentino. Credo che in realtà Vale si stia prendendo un po' di tempo per ritornare ad essere al top. Spero solo che gli ultimi due anni non abbiano fatto troppi danni".

Spera che non si sia dimenticato cosa vuol dire stare davanti…

"Non credo se lo sia dimenticato. In realtà in questa fase mi sembra che Vale stia insegnando a se stesso e a tutti quelli che gli stanno vicino ad essere il più possibile modesti. E' una cosa che parte da lui".

Un Rossi che non attacca i suoi avversari ed è in armonia con Lorenzo…

"Un attimo. Bisogna considerare che Valentino non vedeva l'ora di tornare in Yamaha per ritrovare una moto di cui aveva assolutamente bisogno. Diciamo che si sta comportando come si deve comportare uno che arriva in un posto nuovo. Ad esempio non attaccando subito il compagno di squadra come fece invece Lorenzo appena arrivato in Yamaha, oramai un po' di tempo fa. Che poi oggi Jorge dimostri tutto questo rispetto per Valentino penso sia dovuto principalmente al fatto che in questo momento si sente abbastanza sicuro dei suoi mezzi, anche considerati i risultati che ha fatto negli ultimi anni".

Forse Lorenzo non teme più Valentino come qualche anno fa?

"Dico solo di aspettare che scendano di nuovo in pista. Torneranno di nuovo ad essere l'uno il peggior nemico dell'altro".

La Yamaha è la moto giusta per Valentino?

"In questa stagione penso che Honda e Yamaha siano sostanzialmente alla pari. Forse la Yamaha ha migliori caratteristiche di telaio ma non dimentichiamoci che nelle corse le moto che vanno più veloce sono sempre state quelle più forti, e in questo senso la Honda ha dimostrato di essere superiore. Quindi darei un mezzo punto in più alla seconda. Questo perché un telaio migliore deve pur sempre essere portato al limite da un pilota che lo tiene in mano alla perfezione, mentre con un motore che va forte è sufficiente spalancare il gas".

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Teobaldo Semoli