Gp Aragon, Reggiani: “Lorenzo fortunato, Marquez e Pedrosa senza colpe”
Mirco Lazzari gp/Getty Images
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Gp Aragon, Reggiani: “Lorenzo fortunato, Marquez e Pedrosa senza colpe”

"Tutti i piloti hanno fatto il giusto": Loris assolve i due Honda dall'accusa di essere caduti pur di non dare la vittoria all'altro

Gran premio di Aragon, terra di Spagna, 14° prova del campionato della MotoGp. Scende la pioggia e inizia il valzer dei ruzzoloni. Prima Iannone, poi Rossi, quindi Pedrosa e Marquez. Vince Jorge Lorenzo, ma Marquez non perde il sorriso. Al via della gara, lo squalo di Cervera poteva contare su 74 punti di vantaggio in classifica generale sul compagno di squadra Pedrosa, ora il distacco è salito a 75. E a Motegi, sede della prossima gara, potrebbe festeggiare in anticipo il secondo titolo di fila. Come dire, comunque sia andata sarà quasi certamente un successo. La pensa così anche Loris Reggiani, ex grandissimo del motociclismo tricolore, che ridefinisce per panorama.it le logiche della terza prova spagnola dell'anno sulle quattro previste.

Lorenzo sul gradino più alto del podio e la premiata ditta Marquez-Pedrosa a raccogliere margherite fuori pista. La gara di Aragon si è decisa ai box?
“Certamente, sì, ma non credo che la corsa sia stata decisa dalle cadute dei due piloti Honda. Penso invece che Lorenzo sia stato fortunato perché non è riuscito a stare al loro passo nei giri finali, quando ha cominciato a piovere sul serio. A quel punto, il pilota della Yamaha non poteva far altro che fermarsi per cambiare la moto. Se ci fosse stato lui al comando della gara, sarebbe rimasto in pista, come hanno fatto Marquez e Pedrosa. Insomma, a parti invertite, sono convinto che sarebbe successa la stessa cosa. I tre piloti in pista hanno fatto ciò che era giusto fare in quel momento, poi la fortuna ha girato dalla parte di Lorenzo, che con le gomme da bagnato ha fatto la differenza”.

La notizia è di quelle che possono decidere una carriera: Lorenzo non ha più paura della pioggia.
“All'inizio della loro carriera, Lorenzo e Pedrosa non riuscivano proprio ad andare forte con la pista bagnata. Poi, col tempo hanno trovato una buona continuità con l'acqua. Ieri, Lorenzo ha vinto anche e soprattutto per una serie di circostanze a lui favorevoli”.

A fine gara, Marquez ha ammesso il proprio errore: “Ho sbagliato strategia – ha detto il fuoriclasse di Cervera - mi scuso con il team, anche questo significa fare esperienza”. Anche nelle sconfitte, il campione del mondo in carica trova il modo di fare la differenza.
“Marquez ride sempre, lo ha fatto anche ieri in una giornata per lui non troppo fortunata. Il suo atteggiamento fuori e dentro la pista mi ricorda quello di Valentino Rossi ed è ovviamente un complimento. In gara, poi, è un fenomeno. Ne sono certo: Marquez vincerà in MotoGp per molti anni”.

Pronti e via e Andrea Iannone si è preso il lusso di stare davanti a tutti. Poi, la caduta alla curva 12 a causa di un errore di valutazione. Il prossimo compagno di squadra di Andrea Dovizioso in Ducati ha la stoffa per salire in fretta le gerarchie della MotoGp?
“Assolutamente, sì. Iannone ha talento da vendere, gli manca soltanto un po' di continuità, che spero riesca a mettere insieme prestissimo”.

Da uno scivolone all'altro. Due giri dopo Iannone, è toccato a Valentino Rossi provare l'effetto che fa l'erba sintetica bagnata di Aragona. Tanta paura, un gran mal di testa, ma fortunatamente nulla di più.
“Guardando le immagini in tv, ho provato anch'io molta paura, perché la gomma posteriore gli ha colpito il casco e sfiorato il collo. Consiglio a Rossi di non rivedere la registrazione della caduta se vuole continuare a correre con serenità. Come ci si rialza dopo capitomboli del genere? Per esperienza, dico che se non passi troppo tempo in ospedale, le cose si risolvono in fretta. E questo è il caso di Rossi, che in carriera ne ha viste di peggiori”.

Per Dovizioso, la prima responsabile delle tante cadute in gara è la Dorna, che avrebbe dovuto seguire il suggerimento dei piloti e sostituire l'erba sintetica con la terra. “Le piste sono costruite per chi corre in auto”, l'accusa del pilota Ducati. Sottoscrive?
“E' un dato di fatto. I circuiti che ospitano gare automobilistiche sono più vicini alle richieste e alle necessità di questi ultimi. Per chi corre in moto, l'erba sintetica è deleteria, ma non è ancora chiaro con che cosa sia più logico sostituirla, perché la terra bagnata non è che sia molto meglio”.

Sulla pista di Aragon, l'Italia delle due ruote ha fatto festa grazie al miracolo sportivo di Romano Fenati in Moto 3. Diciannovesimo alla fine del primo giro ha tagliato il traguardo al primo posto. Cosa possiamo aspettarci da lui nel prossimo futuro?
“Per lui vale un discorso simile a quello fatto per Iannone. Fenati ha dimostrato di avere un grande talento ma non ha ancora quella continuità necessaria per vincere un mondiale. Detto questo, quando è in giornata, e gli capita spesso, non è inferiore a nessuno. Di sicuro, l'anno prossimo sarà tra i protagonisti assoluti della Moto 3, che quest'anno potrebbe consegnare il titolo ad Alex Marquez, il fratellino di Marc. Che festa per la famiglia Marquez!”.

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Dario Pelizzari