GP Misano. Rossi: “Il Sic mi ha dato una mano”
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GP Misano. Rossi: “Il Sic mi ha dato una mano”

Lorenzo trionfa in un gp caotico con il Dottore che finisce sul podio. Dietro di lui Bautista, sulla moto di Simoncelli - lo speciale sulla MotoGp -

Il sole ha accolto e scaldato i 45.000 appassionati accorsi all'ultimo GP italiano, nel Misano World Circuit che oggi porta il nome di Marco Simoncelli.

E' stato un GP burlone che ha fatto lo sgambetto a qualcuno e ha strizzato l'occhio a qualcun altro, come memoria del più longevo inviato alle gare non ricorda. Sono in tanti, Valentino Rossi compreso, coloro che in tutto ciò ci hanno inevitabilmente riconosciuto lo zampino del Sic.

Un inizio a dir poco rocambolesco, con il grande favorito Dani Pedrosa (Honda HRC) in pole position e Lorenzo e Crutchlow a concludere lo schieramento in  prima linea; poi Rossi finalmente in seconda fila, dopo Bradl e Bautista, con Dovizioso, Spies e Rea (a sostituire Stoner) in terza.In attesa del via, si accendono le luci rosse del semaforo, che però non accennano a spegnersi. Passano i secondi, la tensione dei piloti è alle stelle e improvvisamente la luce del semaforo diventa... arancione! Un motivo c'è: Karel Abraham dalla quarta fila ha alzato il braccio per segnalare alla Direzione Gara il problema alla frizione della sua Ducati, ma i piloti delle prime tre file non possono saperlo. C'è chi molla la frizione e scatta in avanti e c'è chi pensa a un guasto elettrico del semaforo: tutti si muovono, tutti frenano, la griglia si scompone.

Si decide di ripartire, si riposizionano tutte le moto in griglia spingendole indietro, viene tolto un giro (su 28) dalla lunghezza complessiva della gara per questioni di consumo carburante e rientrano in griglia tutti gli addetti ai lavori: meccanici con avviatori, su le termocoperte e si rimonta il teatrino. Passano i minuti, la temperatura delle gomme si abbassa, la concentrazione viene meno ma ci siamo: si può ripartire.

Colpo di scena: la Honda RC213V di Pedrosa ha un problema: la termocoperta si incastra e blocca una gomma quindi viene portata fuori dalla griglia e infilata in corsia box per essere sistemata: il grande favorito partirà ultimo, in fondo allo schieramento. Nel frattempo Karel Abraham alza ancora il braccio: è nuovamente la frizione che dà problemi e “attacca ma non stacca”: il numero 17 partirà dai box.

A questo punto i conti son presto fatti: il primo schierato in griglia, anche se dalla seconda casella, è Jorge Lorenzo (Yamaha Factory). Finalmente arriva il via, Lorenzo scatta bene e parte benissimo anche Valentino Rossi che gli si mette quasi subito in scia, seguito da Bradl, Dovizioso, Crutchlow e Spies, ma dopo poche curve Barberà (Ducati), abbatte il povero Pedrosa, mettendolo definitivamente fuori dai giochi.

Va a vincere Jorge Lorenzo per la sesta volta stagionale, con Valentino Rossi sul secondo gradino del podio (per la seconda volta con Ducati dopo Le Mans, dove arrivò pure 2°) accanto ad Alvaro Bautista, terzo (dopo una verifica al videofinish in ballottaggio con Dovizioso) che trionfa nel suo primo podio in MotoGP: è una magia per il Team Gresini, ovvero il Team di Marco Simoncelli, che ha il reparto corse a una manciata di chilometri da questo tracciato.

“Per essere onesti dobbiamo molto alla debacle di Dani Pedrosa – ha ammesso Jorge Lorenzo - E' stato molto difficile restare concentrati, con una partenza del genere. Sono punti preziosi per il mondiale ma Dani è ancora molto vicino ed è fortissimo e tutto è ancora da decidere, mancano ancora 125 punti. Valentino ha fatto una gara magnifica su una Ducati che oggi sicuramente non è al livello di Yamaha e di Honda”. Con questi 25 punti, Lorenzo spicca il volo nella classifica del mondiale e raggiunge i 270 a 5 gare dalla fine con un distacco da Pedrosa di 38 punti.

“Questo secondo posto è speciale – ha detto entusiasta Valentino Rossi - soprattutto perché è a Misano sul tracciato di casa e sono certo che Marco mi  abbia aiutato molto. Avrei voluto regalargli una vittoria ma l'avrei fatto aspettare troppo! Penso che anche la sua famiglia sia molto contenta di questo risultato. Sono felice perché i ragazzi a Bologna hanno lavorato duro per farmi fare una bella gara e noi non abbiamo mollato mai. Ho azzeccato una delle partenze migliori di tutta la mia carriera. Prima del via abbiamo fatto alcune modifiche e la mia D16 era molto bilanciata; abbiamo un buon feeling con il nuovo telaio e il nuovo forcellone ma non sapevo la tenuta delle gomme e ad un certo punto mi sono impressionato per come piegavo! Domani faremo dei test e proveremo ancora qualcosa di nuovo: era un test previsto per Nicky Hayden che però ha ancora molto dolore e non potrà girare. Sono felice che la Ducati stia migliorando, mi spiace solo che questi risultati stiano arrivando solo ora. Sapere che questa potrà essere una moto contro la quale lottare l'anno prossimo va comunque bene, non sono pentito della mia scelta di tornare in Yamaha”.

“Penso sia un fatto davvero speciale – ha detto Alvaro Bautista – che il primo podio in MotoGP l'abbiamo fatto con la moto di Marco, con il suo team, nel circuito a lui dedicato. E' stata una gara difficile, specialmente nella battaglia con Dovizioso che era fortissimo e ha fatto di tutto per passarmi. Quando ho visto sugli schermi che ero terzo, ho iniziato a ridere! E' un podio importante anche perché oggi ho ripreso a divertirmi mentre prima avevamo spesso problemi con le sospensioni: ho la sensazione che da oggi inizi una nuova linea di lavoro per il futuro. Questo podio è importante anche per la mia firma di rinnovo sul contratto, con Gresini. Se ne sono dette tante in questi ultimi giorni, ma si sa, fa parte del gioco cercare di  anticipare notizie, anche se false, pur di parlare di qualcosa. So che Fausto Gresini mi vuole e che io voglio rimanere con loro anche il prossimo anno”.

LE PAGELLE.
Jorge Lorenzo. Talento, mezzo e fortuna: ha dalla sua tutti gli ingredienti per portarsi a casa un nuovo titolo di campione del. Lui dice che nulla è deciso e che tutto può ancora succedere, allora diciamo che arrivati a questo punto, non potrebbe che perderlo. Voto 10

Valentino Rossi. Talento, finalmente il mezzo, finalmente fortuna: ha finalmente avuto dalla sua tutti gli ingredienti per conquistarsi un podio, alla faccia (che c'era sul casco) di quel pugile tutto suonato che chiede “come vado?”. Vai bene così! Voto 10

Alvaro Bautista. Il primo podio non si scorda mai. E il suo non se lo scorderà nessuno, dopo che il Sic era lì in sella con lui, nei box con Gresini, nelle emozioni che ha saputo regalare al pubblico. E in quello strappo del nome scucito sul sedere, che ha sventolato a tutti che la magia è una scienza esatta.Voto 19

Andrea Dovizioso. Parte settimo e arriva quarto ma perde per tre millesimi il terzo gradino del podio nella lotta con Bautista. Voto 6

Ben Spies. Alla domanda “chi vincerà oggi?” Kevin Schwantz, appositamente interrogato, ha così risposto: ”Ben Spies”. Sarebbe piaciuto rivederlo lì davanti ma evidentemente quest'anno va così. Voto 5

Stefan Bradl. E' partito benissimo e per lungo tempo ha dato l'impressione di poter andare a podio, in terza posizione. Prima di essere giustiziato dal diabolico terzetto Bautista-Dovizioso-Spies. Voto 6

Nicky Hayden. Con la mano destra in quelle condizioni forse non si poteva dare di più. Voto 6

Jonathan Rea. Primo esperimento vero con la MotoGP, chiude 8° a 43” dalla vetta. Poteva andar peggio... Promosso!

CRT. Doppiate a 6 giri dalla fine. Continua la saga del trofeo nel mondiale.

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Alice Margaria