El Shaarawy-Milan, siamo ai titoli di coda
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El Shaarawy-Milan, siamo ai titoli di coda

Galliani pronto a lasciare partire il Faraone se arrivasse una proposta di 20 milioni di euro

Il Milan e Stephan El Shaarawy sono sempre più lontani: le parti si erano allontanate già all'inizio dell'estate, allorquando il club rossonero aveva deciso di mettere sul mercato il Faraone per fare cassa e poter così autofinanziare la sessione di mercato. Il rifiuto dell'attaccante alla proposta dell'Anzhi ha provocato una "tregua" forzata fra il classe '92 e il club di via Turati. L'arrivo di Matri e Kakà ad agosto aveva comunque riposto in discussione il futuro in rossonero dell'ex genoano, tanto da indurre l'entourage del calciatore ha effettuare un giro di sondaggi con club europei (Dortmund e Manchester United) negli ultimissimi giorni del calciomercato estivo. Nel frattempo il Faraone si è allontanato dallo storico procuratore Roberto La Florio per affidarsi al fratello Manuel, studente dell'Università Cattolica e fresco del tesserino di agente.

Un cambio che avvicina El Sha alla galassia di Federico Pastorello, un manager abile nel mercato internazionale e che potrebbe aprire importanti scenari in Inghilterra, Francia e Germania per il numero novantadue milanista. Già a gennaio potrebbe consumarsi l'addio dinanzi ad un'offerta importante. Arrivassero venti milioni di euro nelle casse di via Turati, Galliani darebbe immediatamente il via libera alla cessione di un giocatore che negli ultimi mesi ha perso lo status di intoccabile ed incedibile. D'altronde i continui problemi fisici del talento savonese destano parecchie perplessità a Milanello e dintorni, dove aleggia ancora lo spettro di Alexandre Pato. I fastidi al ginocchio tormentano El Shaarawy da mesi e ne hanno compromesso e ridimensionato il rendimento. Gli appena tre gol segnati nell'anno solare 2013 certificano l'involuzione del Faraone. Cambiare aria potrebbe rilanciare l'italo-egiziano, permettendo comunque al Milan di trarre linfa vitale da reinvestire sul mercato per potenziare un organico non all'altezza delle big italiane ed europee.

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