Pirlo: "Juve, mi vuoi?"
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Pirlo: "Juve, mi vuoi?"

Tra un anno va in scadenza di contratto e lancia un messaggio: "Resto, ma..." - CALCIOMERCATO IN DIRETTA

Il suo inizio di stagione è stato difficile, come quello di tutti i compagni. Reduce da un'estate solo parzialmente di vacanza, con gambe e testa imballati anche se certamente senza la pancia piena. Andrea Pirlo è alla vigilia della sua terza stagione con la maglia della Juventus; se vogliamo la più importante, visto che si conclude con il Mondiale in Brasile che per Andrea rappresenterà il capolinea dell'avventura in azzurro. Estate intensa, dunque, e con qualche errore di troppo che ha fatto storcere il naso a molti. Quante volte è capitato in passato di vedere Pirlo passare la palla a un avversario lanciandolo solo davanti alla porta come contro i Galaxy? Poche, pochissime.

Ecco allora che il tormentone è partito: Pirlo non è più lui, l'età si fa sentire, troppi impegni non riesce più a gestirli. Tutte interpretazioni libere, per carità. Ora tocca a lui parlare e il messaggio che lancia alla Juventus è chiaro. A giugno va in scadenza il suo contratto da 3,5 milioni di euro, quello firmato andando via dal Milan (che non lo riteneva più importante nel progetto tattico di Allegri) e del quale ancora non si è discusso. Cosa fa Pirlo? Lui risponde: "Con la società parleremo solo a fine stagione e io sono pronto a chiudere qui la carriera, però...".

C'è un però legato all'unica richiesta che Pirlo fa alla Juventus. Una domanda non troppo diversa da quella rivolta a Galliani ed Allegri nell'estate del 2011: "Sono ancora importante? Devo sentire la fiducia, non sarò un peso per nessuno - spiega il regista -. La panchina? Certo che anch'io ci andrò, tutti dobbiamo rifiatare. Se però mi viene chiesto se accetterei un progetto in cui debba disputare solo venti partite, allora dico che non mi piace questo discorso". La traduzione è semplice come il calcio di un centrocampista che in giro per il mondo considerano ancora uno dei massimi interpreti del ruolo anche se l'età avanza (a maggio saranno 35) e ogni tanto la fatica si fa sentire.

"Di sicuro continuerò a giocare, vedremo dove - spiega -. La mia priorità è la Juventus, ma non voglio essere un peso per nessuno. Passano gli anni e non è detto che io debba restare per forza solo perché mi chiamo Pirlo. Voglio sentirmi importante e artefice dei successi della squadra, altrimenti andrò via. Non sarà un problema economico o di scelta tra una squadra e l'altra".

Pirlo è reduce da una stagione durissima, nella quale è stato meno continuo rispetto al primo anno in bianconero. Colpa del doppio impegno campionato-Champions League che ne ha appannato i riflessi in primavera, nella fase decisiva. Sparito insieme a tanti altri nel doppio confronto contro il Bayern, è riemerso solo in Brasile. Una stagione da 58 partite tutto compreso: 4.922 minuti in campo e 8 gol scaraventati alle spalle dei portieri avversari.

Ora è atteso da una fatica se possibile superiore e anche la Juventus si sta interrogando sulla necessità di trovargli un'alternativa che possa essere in futuro anche suo erede. C'è Pogba, che però si è ritagliato un ruolo da titolare assoluto nella testa di Conte. Poi il nulla. Pirlo è ancora al centro del progetto bianconero, ma sarà così anche in futuro? Il messaggio è stato lanciato. Adesso non è il tempo, ma in primavera Conte, Marotta e Paratici dovranno avere la risposta a questa domanda altrimenti, come accaduto già nel 2011, per Pirlo non ci sarà altra scelta che andare altrove. Nei mesi scorsi la Juventus ha già offerto il rinnovo, ma Pirlo ha declinato. Parlarne a fine stagione è per lui garanzia che non si tratterà di un rinnovo di facciata, ma della conferma di essere davvero importante.

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