F1, Vettel è campione del mondo 2012
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F1, Vettel è campione del mondo 2012

Alonso non riesce nell'impresa disperata. Vanzini: "La Red Bull meglio della Ferrari"

Sebastian Vettel cala il tris centrando il terzo titolo mondiale consecutivo. Sulla pista brasiliana di Interlagos, sede dell'ultima prova del campionato 2012, il pilota tedesco scalcia e combatte come un leone contro gli avversari e la malasorte (che quasi non lo mette ko poco dopo il via della gara), chiudendo la corsa al sesto posto, quanto basta per tenere dietro Fernando Alonso (secondo al traguardo, con Massa terzo) e sistemare i conti con la storia. Giusto così.

Vettel 281 punti, Alonso 278. A 25 anni, il fuoriclasse tedesco è il più pilota più giovane a mettere in bacheca tre mondiali. Semplicemente, straordinario. Per la cronaca, il gran premio del Brasile se lo aggiudica Jenson Button, uomo McLaren.

"La logica direbbe che è impossibile" aveva scritto Fernando Alonso su Twitter nella giornata dell'impresa disperata. I punti di distanza da Vettel erano 13, tanti, forse troppi da recuperare in una gara soltanto. Ecco, serviva un mezzo miracolo per cambiare l'inerzia della stagione. Intanto, doveva piovere, perché senza acqua non ci sarebbe stata storia. Sull'asciutto, la Red Bull era migliore della Ferrari e non da oggi. E pioggia è stata. Tantissima, da non riuscire a tenere la macchina in pista e non vedere cosa succedeva un centinaio di metri più avanti. Ma non è stato sufficiente. Perché a parte il guaio a inizio gara, con Bruno Senna che per poco non gli rovina i sogni di gloria e gli fa riprendere la corsa in fondo al gruppone (22° posto), Vettel trova il modo di tenere a bada la sua monoposto. Gli altri sbandano e finiscono lunghi nelle curve più difficili, lui no o almeno molto meno. Gara accorta, la sua, prudente, saggia e determinata. Da vero campione.

Come se non bastasse, al tedesco della Red Bull succede anche l'imprevedibile. Vale a dire, gli si guasta la radio, fine delle comunicazioni con i box, fine del passaggio di informazioni necessario per capire cosa fare e come in pista. Si dirà, poco male, per le notizie più importanti ci sono i cartelli segnaletici esposti in zona box. Vero, ma il sistema non funziona quando il pilota decide che è venuto il momento di cambiare le gomme. Infatti, Vettel si presenta nella corsia del suo team e trova i suoi meccanici impreparati e colmi di ansia per un pit stop evidentemente inatteso. Dai numeri che riferiscono i tempi dell'intervento, l'idea del danno: 11 secondi e qualche centesimo. Vettel torna in pista ottavo, dietro Schumacher, mentre Alonso è ancora terzo ma vede già a breve distanza Massa, che passerà poco dopo. Il Mondiale è a rischio per un punto. Niente paura. Vettel ci riprova. Mette il turbo e saluta il connazionale, all'ultima gara della carriera.

Seguiranno i 10 giri più lunghi della stagione. Basta un errore per pregiudicare un anno di corse. Vettel lo sa, ma forse proprio per questo spinge ancora più forte. Arriva il traguardo, scoppia la gioia in casa Red Bull. Vettel celebra il successo con gli uomini del suo team. Massa (un'altra gara da grandissimo protagonista, la sua) e Alonso invece si accompagnano sul podio a ritirare un premio che sarebbero ben felici di regalare al primo passante. Sguardo basso e lacrime. E' finita come era lecito attendersi una stagione in cui Vettel e la Red Bull hanno dimostrato di essere complessivamente migliori di Alonso e soprattutto della Ferrari. Onore al merito. Il pilota tedesco merita ampiamente di entrare a far parte dell'elite dei migliori di sempre.  

"Peccato per i due gran premi in cui Alonso non è riuscito a concludere la gara a causa di incidenti - spiega a panorama.it Carlo Vanzini, volto noto dei motori per Sky -. Conti alla mano, sono stati proprio loro a creare il problema del punteggio. Meglio Alonso o Vettel? Sono bravi tutti e due, certo io da tifoso Ferrari speravo che le cose oggi andassero diversamente, ma così purtroppo non è stato. Credo che al netto di tutto Vettel e la Red Bull meritino questo Mondiale. Nel corso della stagione, sono riusciti a fare meglio rispetto alla Ferrari".

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Dario Pelizzari