F1, Gp Monaco: i top e flop di Turrini
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F1, Gp Monaco: i top e flop di Turrini

Rosberg da applausi in gara, ma da cartellino giallo in qualifica. Ferrari triste e sfortunata. La rivelazione? Bianchi. Ecco i giudizi dell'opinionista di Sky

TOP

NICO ROSBERG. "Ha vinto Montecarlo dopo dodici mesi. Per lui, era una tappa fondamentale perché arrivava da quattro sconfitte consecutive nei confronti del suo compagno di squadra Lewis Hamilton e se fosse stato battuto ancora avrebbe fatto fatica a non perdere la bussola. Per come ha guidato in gara e in qualifica prima del famoso fuoripista, tanto di cappello. Ha fatto vedere tutto il suo talento di guida su una pista speciale come quella del Gran premio di Monaco ed è tornato in testa al campionato. Adesso vedremo cosa succederà tra lui e Hamilton a livello di relazioni personali. Credo che da qui alla fine della stagione ne vedremo delle belle".

KIMI RAIKKONEN. "Nonostante alla fine il risultato non sia arrivato, ha fatto a Montecarlo la migliore gara da quando è in Ferrari. La partenza è stata straordinaria e sappiamo bene tutti che su quella pista è uno dei pochi punti in cui il pilota può davvero incidere. Era terzo, nemmeno troppo lontano dalle Mercedes e se non fosse stato ancora vittima della sfortuna si sarebbe giocato il podio con Ricciardo. Per questo, penso che dovrebbe chiedere a Fernando Alonso di accompagnarlo al santuario di Santiago de Compostela perché ha una rogna addosso che ha dell'incredibile. Tuttavia, ho visto un Kimi motivatissimo, stava facendo un'ottima gara. Speriamo per lui che sia il segnale dell'inversione di tendenza".

JULES BIANCHI. "La Marussia non aveva mai fatto un punto da quando partecipa al campionato del mondo. Con questo risultato, che credo la Caterham non possa ripetere nell'arco della stagione, la scuderia russa finirà penultima nel mondiale costruttori e incasserà 20 milioni di dollari, garantendosi probabilmente la sopravvivenza per almeno un altro anno. Bianchi è un pilota dell'accademia Ferrari e a Maranello ne hanno sempre tutti parlato molto bene. E' arrivato ottavo a Montecarlo, che è considerata un po' la location magica nelle tesi di laurea che raccontano la Formula 1, non capita a tutti. Mi fa anche piacere per Luca Colaianni, ex uomo di vertice della comunicazione Ferrari che è passato proprio alla Marussia".

FLOP

NICO ROSBERG. "Sono d'accordo con la decisione del commissario di gara di non punirlo. Perché fatti di quel genere o li puoi dimostrare con assoluta certezza, oppure meglio lasciar perdere: i processi alle intenzioni non si possono fare. Gli errori ci stanno, fanno parte del gioco, per questo non è punibile. Detto questo, io penso che Rosberg l'abbia fatto apposta. La sensazione che ho avuto è che fosse qualcosa di orchestrato con luciferina intelligenza. Del resto, la reazione di Hamilton non è la reazione di chi è convinto che il suo collega di lavoro abbia avuto un passaggio a vuoto. Al contrario, ha lasciato intendere di essere stato fregato. Rosberg non ha danneggiato la macchina, è uscito e basta. Che dire, molto, molto strano. Credo che questo episodio apra un capitolo nuovo nella relazione tra i due. Potrebbe essere stato minato il rispetto reciproco. Rosberg ha corso tre anni con il grande Schumi, qualcosa avrà imparato. E poi, un fatto del genere nelle qualifiche è la seconda volta che capita in otto anni. Prima o poi si dovrà pur trovare una soluzione che eviti questi dubbi. Per esempio, si potrebbe consentire ai piloti di tornare in pista per ultimare i loro giri. In questo modo, toglieresti la tentazione a qualcuno di fare il furbo".

FERNANDO ALONSO. "Ha fatto una corsa normale. Siamo abituati a vedergli fare cose incredibili con una vettura piena di difetti. Invece, ieri non ha fatto una buona partenza perché è stato infilato da Raikkonen e in gara ha fatto il compitino, nulla di più. Sia chiaro, la macchina è quella che è e nessuno dice che avrebbe potuto vincere. Certe volte, però, nel Principato Fernando diventa Frenando. Gara anonima la sua, da 6 di stima. Niente di che".

SEBASTIAN VETTEL. "A Montecarlo, la power unit della Renault, con l'eccezione della macchina di Ricciardo, ha creato guai a molti piloti, Vettel compreso. Nella corsa francese per antonomasia, la Renault non ha certo fatto una grande figura. Ciò detto, sembrerebbe che il quattro volte campione del mondo abbia esaurito i crediti con la fortuna, che tanto gli aveva dato negli anni scorsi. Nel 2012, a Interlagos, finì testa coda a causa del contatto con Bruno Senna. Novantanove piloti su cento sarebbero stati costretti al ritiro. Lui, no, ha ripreso la corsa senza nemmeno passare dai box. E cosa dire del confronto con Ricciardo? La vera notizia del campionato in corso, dominio Mercedes a parte, è che il pilota australiano sta bastonando il suo compagno di squadra. Quando è stato annunciato dalla Red Bull che Ricciardo avrebbe preso il posto di Mark Webber abbiamo tutti pensato che i bibitari volessero mettere in scena un one-man show. E invece, ci siamo dovuti ricredere. Perché Ricciardo sta ridimensionando Vettel".

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