Turrini: "A Montecarlo, Alonso infilzato come un tordo"
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Turrini: "A Montecarlo, Alonso infilzato come un tordo"

Il Gran premio di Monaco incorona vincitore Rosberg e premia con un sorriso la Mercedes e la Red Bull. "Disastrosa", ecco come definisce invece la domenica della Ferrari il noto giornalista emiliano

Un'interruzione della corsa, due safety car e una manciata di bandiere gialle che nemmeno negli anni Sessanta. Il Gran premio di Monaco, sesta prova del Mondiale della Formula 1 2013, ha confermato le attese della vigilia. Pochi sorpassi, tanti incidenti e una qualifica che vale una vittoria. Di più, un posto nella storia. Nico Rosberg ha tagliato il traguardo di Montecarlo da leader della corsa esattamente trent'anni dopo il trionfo di suo padre, Keke, che firmò l'impresa al volante di una Williams. Rosberg Nico rinnova la tradizione. E dimostra che la Mercedes è tornata a pungere. Forse per merito anche della Pirelli.

La fabbrica di gomme made in Italy è stata protagonista di una tre giorni di pura passione con la Mercedes, che pare abbia risposto a un invito che le altre scuderie avrebbero snobbato. Un vespaio da si salvi chi può e che promette sviluppi nei prossimi giorni. Poi, la gara. Che premia le Mercedes (Hamilton è quarto) e le due Red Bull, che raggiungono il podio e se la ridono a crepapelle, perché la Ferrari esce da Montecarlo con le ossa rotte. E non soltanto in senso figurato. Massa esce di pista per la seconda volta in 24 ore. E nello stesso punto di ieri. Fortunatamente, se la caverà con un forte mal di testa e poco più, ma il suo è un caso da libro Cuore. Alonso? In caduta libera. Arriva settimo, ma poteva andare decisamente peggio. 

Per Leo Turrini, il fuoriclasse della parola applicata alle cose della Formula 1, il Gran premio di Monaco rappresenta per Maranello una vera e propria Waterloo...

Catastrofica. Ecco come definirei io la domenica della Ferrari. Il doppio incidente di Massa va interpretato. Ieri è stato detto che a sbagliare è stato il pilota. Oggi si deve ancora capire. Se è stato ancora un errore di Massa, be', allora qualcosa non torna, c'è evidentemente un problema sulla capacità di concentrazione del brasiliano. Non può fare per due volte lo stesso errore e a distanza di 24 ore o poco meno. Non è proprio giustificabile.

Alonso? 

Certamente, se hai la macchina che non funziona a dovere, è difficile fare miracoli. Ma questo vale per tutti i piloti. Per me, Alonso ha fatto una gara penosa. E' stato il pilota più sorpassato della domenica. E proprio a Montecarlo, dove si dice da sempre, e con ragione, che i sorpassi sono merce rara, anzi, rarissima. Dico di più. Se Perez e Hamilton non si fossero toccati, Alonso sarebbe finito nono. D'accordo, diciamo pure che lo spagnolo si sarà demotivato vedendo che la sua macchina non era all'altezza delle migliori. Va bene, ci sta. Ma questo non giustifica la sua prestazione. A mio parere, ha fatto probabilmente la gara più brutta da quando è in Ferrari. E' stato infilzato come un tordo. E dalla Force India e dalla McLaren, non da una delle grandi. Insomma, doveva e poteva fare meglio. Grande delusione. Per lui, per Massa, per la Ferrari. 

Primo nelle libere, primo nelle qualifiche, primo sul traguardo: Rosberg ha fatto la tripletta. Tutto merito suo o deve dire grazie anche alla Pirelli?

E' il giallo di cui si parla da questa mattina. Come la vedo io? Come Giulio Andreotti, che diceva che a pensare male si fa peccato ma talvolta ci si azzecca. La Mercedes ha fatto tre giorni di test con la Pirelli a Barcellona, per mille chilometri complessivi. E coincidenza delle coincidenze ha improvvisamente risolto il problema che la penalizzava dall'inizio della stagione, cioè il degrado eccessivo degli pneumatici. Tanto è vero che Rosberg, che in ogni caso va detto che in gara è stato bravissimo, non ha avuto alcun problema di usura delle "scarpe" (ndr, le gomme). 

La Ferrari e la Red Bull hanno presentato una lettera di protesta ufficiale per avere spiegazioni dalla Fia. La Pirelli ha invece minimizzato l'accaduto, dicendo che sono state seguite le regole e che non c'è spazio per le polemiche. Dicono che hanno chiesto la disponibilità a tutti i team e che soltanto la Mercedes abbia dato l'ok. Ecco, la Mercedes. Lauda ha spiegato che hanno chiesto il permesso alla Fia e che quest'ultima gli ha dato il via libera. Insomma, un gran caos. La Formula 1 non riesce a liberarsi da quella opacità che caratterizza i suoi regolamenti, che sembra possano essere interpretati  a seconda della necessità del momento. E questo sconcerta l'appassionato, che non sa bene cosa succede e soprattutto perché. 

Sono anni che la Ferrari chiede alla Federazione internazionale di permettere alle scuderie di fare dei test durante il campionato e la risposta è sempre stata negativa. Rispondono sempre di no per la storia dei costi. Poi capita che la Mercedes, guarda caso proprio la macchina che ne aveva più bisogno, si conceda il lusso di fare mille chilometri con la Pirelli. Con i due piloti ufficiali e la macchina 2013, al contrario di quanto impone il regolamento, che consentirebbe l'uso di una monoposto non più recente del 2011. Tutto questo ha dell'incredibile. 

Come si diceva. Polemiche a parte, grande Rosberg. Per lui, è stato un giorno speciale...

Assolutamente d'accordo. Ha fatto un'ottima gara e ha meritato di vincere. Posso raccontare un aneddoto che lo riguarda?

Prego...

Nel 2011 ho consegnato al pilota tedesco il Premio Bandini, istituito in memoria di Lorenzo Bandini, grande ferrarista che morì in gara proprio a Montecarlo, nel 1967. Bene, in quella circostanza dissi che ero convinto che Rosberg sarebbe stato il nuovo pilota della Ferrari al posto di Massa. Questo per dire che ho sempre avuto una grande considerazione di lui. Tra l'altro, il risultato di oggi riabilita, almeno in parte, il vecchio zio di Kerpen (ndr, Michael Schumacher). Sì, perché Schumi è stato trattato per tre anni come un "rimba". Ma come, si diceva, il fuoriclasse è tornato in pista e si fa mettere sotto dal suo compagno di squadra Rosberg? Be', mi pare che Rosberg stia dando quest'anno la paghetta anche ad Hamilton, che non è proprio uno qualsiasi. Dunque, bravo Rosberg. 

Vero che Montecarlo fa storia a sé, ma se le cose stanno davvero come sembra e la Mercedes ha risolto i problemi con le gomme, dobbiamo considerare seriamente anche le Frecce d'argento nella corsa per il Mondiale?

Direi proprio di sì. Se il risultato di oggi non rappresenta soltanto un episodio e nulla più, sicuramente sì. Perché la Mercedes prima di Monaco aveva quasi sempre fatto la pole position, dimostrando spesso di essere più veloce delle altre macchine. Se hanno risolto il problema delle gomme, magari anche grazie al test "segreto" di Barcellona con la Pirelli, allora certo, da oggi ci sono pure loro. Possono vincere anche cinque gran premi di fila. Perché sono sempre lì davanti. In Canada, la Pirelli porterà un nuovo tipo di gomme posteriori. Vedremo se cambierà qualcosa, oppure no. 

Chi pensava che l'ingresso della safety car a gara in corso potesse modificare le logiche della corsa ha visto giusto. Vettel e Webber hanno spinto Hamilton giù dal podio...

Intanto, cominciamo col dire che a Montecarlo non è una novità l'ingresso della safety car. Basta un contatto per provocare guai seri e impedire il regolare svolgimento della gara. Dopodiché, è vero che le due Red Bull hanno approfittato dell'ingresso della prima safety car per fare lo sgambetto ad Hamilton, che si era fermato per il cambio gomme. Non ci vedo niente di scandaloso. Era una cosa che poteva accadere. Caso mai, ci vedo un disgraziato segno del destino per noi ferraristi. Perché Mercedes a parte, chi esce bene da Montecarlo è Vettel, che dopo sei gran premi comincia ad avere un vantaggio piuttosto consistente su Alonso. In più, il tempo gioca a favore della Red Bull. Sono convinto che le difficoltà che ancora hanno nella gestione delle gomme molto presto riusciranno a risolverle. 

Tra i protagonisti della gara, c'è senza dubbio il messicano tutta birra della McLaren, Sergio Perez...

Per lui, una parola sola: straordinario. Mi è piaciuto moltissimo. Questo è un pilota che tiene giù il piede quando serve. Poi possiamo discutere all'infinito sul fatto che abbia uno stile di guida esagerato e a volte pericoloso. Oggi ha fatto dei sorpassi bellissimi. Ha infilato Alonso, che è stato costretto a tagliare la chicane. Ha infilato anche Raikkonen, che per evitare di essere passato l'ha stretto sul cordolo e ha provocato l'incidente. Ma prima ancora aveva superato Button, il suo compagno di squadra. Ripeto, mi è piaciuto moltissimo. Se a un pilota togli l'aggressività, la voglia di essere protagonista, per giunta in un circuito come Montecarlo, gli togli tutto e limiti lo spettacolo di questo sport. E Perez guida la McLaren, non la Red Bull... Bravo, bravissimo. Straordinario. 

E Raikkonen? Avrà avuto pure la responsabilità dell'incidente con Perez, ma è riuscito anche oggi a firmare l'ennesima impresa...

Sì, ha sbagliato con Perez. Doveva lasciarlo passare. Ma siccome è un grandissimo, ha fatto nel finale una rimonta pazzesca che gli ha permesso di arrivare a punti anche oggi. E' a una gara dal record di Schumacher. E meno male che alcuni giornalisti hanno scritto per anni che è un pilota svogliato e senza motivazioni. Invece, no. Questo è un pilota che ha le palle e che fa il possibile e pure di più anche per andarsi a prendere un decimo posto. Come è noto, io ne sono convinto da tempo. 

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Dario Pelizzari