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F1, Gp Messico, clamoroso: Vettel giù dal podio, Ricciardo 3°

Al pilota della Ferrari sono stati inflitti 10" di penalità per aver impedito con un cambio di traiettoria il sorpasso dell'australiano

Come non detto. La Fia, la Federazione che indica i modi e i tempi della Formula 1, ha deciso di cambiare ancora le carte in tavola del Gran premio del Messico, riscrivendone l'ordine di arrivo per la seconda volta. E se pochi minuti dopo la conclusione della gara, la Ferrari era in festa per il legittimo riconoscimento del terzo posto di Sebastian Vettel, al quale Max Verstappen non aveva concesso la posizione dopo un'uscita di pista disobbedendo così agli ordini della sua scuderia, la Red Bull, e del regolamento internazionale, ecco l'ultimo (?) ribaltone a Gp archiviato: Vettel sanzionato 10 secondi per aver impedito al suo inseguitore - l'altro pilota Red Bull, Daniel Ricciardo, che peraltro si era avvicinato al pilota tedesco del Cavallino anche e soprattutto a causa del comportamento scorretto dell'olandese volante - di sorpassarlo con un lieve (l'aggettivo è più che mai calzante) cambio di direzione in frenata. 

Vettel punito e retrocesso, come Verstappen. Meglio, più di Verstappen, che per la mancata osservanza del diritto sportivo ha incassato soltanto 5 secondi di penalizzazione. Dunque, ricapitolando, questo l'ordine di arrivo del gran premio in salsa messicana: Hamilton 1°, Rosberg 2°, Ricciardo 3°, Verstappen 4° e Vettel 5°. Così è se vi pare, dicono dalla Fia. Pare una barzelletta, ma fa ridere soltanto in casa Red Bull, che torna a casa con il miglior risultato possibile al netto di una scorrettezza grande come una casa del suo giovane fuoriclasse tutto genio e sregolatezza. La F1 continua a perdere spettatori: inutile continuare a chiedersi perché.

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Dario Pelizzari