F1: la Mercedes vince in Giappone il 3° titolo mondiale costruttori consecutivo
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F1: la Mercedes vince in Giappone il 3° titolo mondiale costruttori consecutivo

Rosberg incassa la 9a vittoria stagionale e allunga su Hamilton. La supremazia del team tedesco ha ragioni lontane

Sulla pista di Suzuka, sede del Gran premio del Giappone dal 1987 (pure se con un biennio di pausa in favore di Fuji), la Mercedes vince il suo terzo titolo mondiale costruttori consecutivo. Risultato raggiunto con quattro gare di anticipo sul rompete le righe di fine stagione e sbaragliando la concorrenza, come era successo nel biennio precedente. I numeri non dicono tutto, ma suggeriscono la tendenza. Meglio, il dominio.

Tre anni senza avversari
Nel 2014, la premiata coppia Nico Rosberg-Lewis Hamilton mette da parte complessivamente 18 pole position, 16 vittorie, 12 giri veloci e 701 punti, costruendo un distacco di ben 296 lunghezze sulla Red Bull che aveva vinto il mondiale nelle quattro edizioni precedenti. L'anno successivo, una fotocopia, o poco meno. Confermato il numero delle pole e delle vittorie, salgono a 13 i giri veloci e a 703 i punti finali. Dietro non c'è la Red Bull, ma la Ferrari, che non va oltre il divario di 275 punti. Nel campionato in corso, il monologo si ripete. La Mercedes detta legge come e quando crede. Vince sempre o quasi (la Red Bull incassa le uniche due vittorie "concesse" dalla monoposto tedesca) e regala al pubblico della Formula 1 briciole di entusiasmo nella sfida interna tra i due piloti, con Rosberg che in Giappone sale sul gradino più alto del podio per la nona volta nel 2016, la prima in carriera sul circuito di Suzuka, e fa venire il muso lungo ad Hamilton, arrabbiatissimo con tutti, anche con il suo team. Perché vincere è facile, perdere un po' meno. 

Una superiorità che arriva da lontano
La Mercedes ha vinto il primo round della sfida dell'ibrido e inizierà il campionato 2017 con una marcia in più sia sulla Red Bull, la vera grande sorpresa in positivo del 2016, sia sulla Ferrari, che numeri alla mano non è riucita neppure in parte a colmare il gap con la casa tedesca. Le ragioni di questa superiorità non sono frutto "soltanto" di una straordinaria interazione tra motore, telaio e aerodinamica, peraltro migliorata di anno in anno con l'intenzione, fin qui riuscitissima, di conservare il divario con le inseguitrici, ma anche e soprattutto di una supremazia tecnologica in materia di propulsione ibrida, sostenuta e sviluppata da alcuni anni per il mercato delle auto da strada. La Mercedes è arrivata prima nella corsa alla conoscenza della via contemporanea alla trazione e ora approfitta di un vantaggio che sarà difficilmente colmabile dagli altri team a meno di piccole-grandi rivoluzioni nel regolamento. C'era una volta la Ferrari che raccoglieva trionfi sotto la guida di un superlativo Michael Schumacher e di una squadra di progettisti con i controfiocchi. C'è oggi la Mercedes che fa il bello e il cattivo tempo in una Formula 1 che diverte a tratti e appassiona a spintoni.

Suzuka: vince Rosberg, vince la Mercedes

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Dario Pelizzari