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Ora manca solo il "sì" della Camera per salvare il Gp di Monza

Un emendamento già approvato al Senato permetterà alla Regione Lombardia di investire 20 milioni esentasse nel rinnovo con Ecclestone

Il governatore Roberto Maroni, ne è convinto. Con il sì del Parlamento all'emendamento che consentirebbe di defiscalizzare l'investimento della Regione Lombardia nel parco e nell'autodromo di Monza, sarà possibile recuperare i fondi per convincere il patron della Formula 1, Bernie Ecclestone, a trattare il rinnovo del contratto in scadenza nel 2016. Sul tavolo, venti milioni di euro sui quali non graverebbero le tasse. Venti milioni da consegnare brevimano al patron del Circus per evitare di fare la fine del circuito del Nürburgring, costretto nel marzo scorso ad alzare le mani in segno di resa per non essere riuscito a raccogliere il denaro necessario per ospitare la gara nella stagione in corso. Niente soldi, niente corsa. E poco importa se il Gran premio della Germania andava in scena senza interruzioni dal lontano 1960.

Il Senato ha già espresso parere favorevole all'emendamento, che ora passa alla Camera, chiamata a dire la sua sul tema la prossima settimana. A meno di sorprese dell'ultimo minuto, arriverà presto il via libera a procedere. Maroni, responsabile nelle settimane scorse di una raccolta firme per difendere il circuito dalla scure di Ecclestone, sente la vittoria in tasca. "E' una buona notizia - ha spiegato il governatore della Lombardia - perché queste risorse aggiuntive consentiranno di chiudere la trattativa con Ecclestone e salvare il Gran Premio di Monza. Tutto questo deve essere fatto entro il gran premio (ndr, in programma il 6 settembre), dunque entro i primi di settembre. Ma possiamo farcela".

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Redazione