Capelli: "La Ferrari non aspetti altri regali"
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Capelli: "La Ferrari non aspetti altri regali"

L'ex pilota del Cavallino sottolinea i meriti di Vettel e si augura che il team di Maranello faccia tesoro degli ultimi errori

Meno due gran premi alla fine della stagione 2012. Il canovaccio non cambia, il duello si rinnova: Fernando Alonso contro Sebastian Vettel. Pare un mantra, è una lotta senza esclusione di colpi. In ballo, il successo che vale come l'oro, per prospettive e contenuti, il titolo iridato.

Sulla pista di Abu Dhabi è successo l'imprevedibile. Vettel ha fatto il fenomeno firmando numero 25 sorpassi e acciuffando un podio che sembrava lontanissimo dopo la decisione della Fia di retrocedere il tedesco in ultima fila per via dei noti problemi di carburante registrati in qualifica. Alonso ha fatto benissimo come sempre. Partiva sesto, è arrivato secondo alle spalle del glaciale Raikkonen. Come dire, meglio proprio non sarebbe potuta andare. Peccato che, numeri alla mano, il divario tra i due fuoriclasse del Circus non sia cambiato tantissimo. Prima della corsa, i punti di differenza erano 13, oggi sono 10. E in palio, da qui alla fine del campionato, ce sono 50. Tutto può succedere, anche se la sensazione è che ieri Alonso e la Ferrari abbiano mancato il match ball che avrebbe potuto piegare l'entusiasmo della Red Bull.

Ne parliamo con Ivan Capelli, l'ex pilota Ferrari che ieri ha seguito per la Rai la corsa da bordo pista...

Raikkonen, Alonso e Vettel. Il podio del Gran premio degli Emirati Arabi premia i piloti che sono stati protagonisti di una gara tra le più entusiasmanti della stagione...

Quella che abbiamo visto ieri è una fotografia piuttosto distinta e chiara dei valori in campo. Pur partendo davanti, Alonso ha capitalizzato quello che ha tra le mani adesso, ovvero una Ferrari che gli permette di arrivare secondo ma non di vincere, nemmeno contro la Lotus. Poi, c'è la Red Bull, che inguaia Vettel nelle qualifiche e lo fa partire ultimo, eppure il bicampione del mondo tedesco, che si diceva fosse capace a fare grandi risultati soltanto partendo in prima fila, firma una prova da campione del mondo vero, una bellissima rimonta che gli ha permesso addirittura di salire sul podio.

Con la vittoria di ieri, Raikkonen è l'unico pilota del Mondiale 2012 a essere riuscito ad andare a punti in 17 gare su 18. Per lui, un ritorno in F1 da grandissimo...

Kimi e la Lotus meritavano questa vittoria. L'avevano sfiorata in più occasioni e penso a quanto successo a Barcellona o in Bahrein. Il pilota finlandese si è mostrato per quello che è, il Kimi Raikkonen che conosciamo, che non ha neanche esultato sul podio e ha detto che i punti conquistati sono più per la squadra che per lui, che tanto il Mondiale non avrebbe comunque potuto vincerlo. Questo è il Kimi che è andato via, uguale al Kimi che è tornato...

A fine gara, Stefano Domenicali, il team principal della Ferrari, ha dichiarato: "Seb ha guidato bene, ma ci sono stati alcuni episodi a suo favore. Mi riferisco alle due Safety Car nei momenti chiave...". Quanto ha inciso la fortuna nella prova stellare di Vettel?

Ha inciso sicuramente, specialmente nel secondo ingresso. Perché Vettel ha trovato il momento perfetto per cambiare i pneumatici e annullare il divario nei confronti dei primi che probabilmente sarebbe stato incolmabile senza l'interruzione della corsa. Però è anche vero che Vettel ha dimostrato di saper cogliere le occasioni. Ieri ha fatto una bellissima gara e ci ha messo tanto del suo.

Il samurai Alonso è ottimista. E' convinto che il Mondiale sia ancora alla sua portata e vuole giocarsela fino in fondo. La strategia Ferrari per le prossime due gare suona quasi come una speranza. Ha detto il pilota spagnolo: "Loro hanno sempre problemi, il Kers, i freni, la benzina. Noi una squadra perfetta...". Basterà?

No, secondo me, non basta. Perché la Ferrari non può permettersi di aspettare che succeda qualcosa alla Red Bull. Deve arrivare in pista ed essere davanti alla macchina avversaria, questo dovrebbe essere l'obiettivo. Se poi arriva il regalo, ben venga. Il team di Maranello è costretto a portare qualche novità negli Stati Uniti per battagliare alla pari. Alonso in questi ultimi gran premi è sempre stato alla rincorsa, a difendersi. E non si vince un Mondiale in questo modo.

Cosa si può dire delle ultime due gare in programma? Chi potrebbe partire favorito negli Stati Uniti e in Brasile?

Negli Usa, la Ferrari potrebbe avere il vantaggio di essere più facile da mettere a punto, rispetto alla Red Bull, che invece è più sofisticata e magari può avere qualche problema in più. Per quanto riguarda il Brasile, direi che le due macchine partono alla pari sotto il profilo tecnico, anche se il meteo potrebbe giocare brutti scherzi, perché in questo periodo da quelle parti arrivano degli acquazzoni che possono cambiare la storia della gara. Potremmo vivere un finale di stagione da decidere all'ultima curva, come quello vinto nel 2008 da Hamilton nei confronti di Massa, e non sono bei ricordi...

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Dario Pelizzari