Football, caso Sandusky: "stangata" alla Penn State
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Football, caso Sandusky: "stangata" alla Penn State

Maxi multa da 60 milioni di dollari, revoca delle vittorie degli ultimi 14 anni e squalifica della squadra di college football, diventata famosa per le vittorite sotto la guida del mitico allenatore Joe Paterno, a sua volta coinvolto nello scandalo.

"Nessuna sanzione, per quanto grande, potra' risarcire le giovani vittime e le loro famiglie dagli abusi sessuali subiti". Parola di Mark Emmert, vertice della NCAA, subito dopo la maxi condanna decisa dalla stessa National Collegiate Athletic Association, l'organismo che regola lo sport universitario americano. Eppure la punizione decisa dalla NCAA e' caduta sulla Penn State Nittany Lions pesante e ineluttabile come una ghigliottina: annullate tutte le vittorie degli ultimi 14 anni della squadra di football della Universita' della Pennsylvania (la Penn State, appunto); una serie di multe per un totale di 60 milioni di dollari; la squalifica di 4 anni; la perdita di 20 borse di studio e la possibilita' per i giocatori di spostarsi immediatamente in nuove squadre, gareggiando per altre istituzioni pubbliche. Insomma, l'azzeramento totale di quella che era considerata l'universita'-modello americana.

La Penn State rappresentava, infatti, il sogno per chiunque volesse studiare e fare sport, vincendo. Inarrivabile per qualunque altro college poter collezionare una quantita' tale di successi, come quella che lo storico e mitico allenatore Joe Paterno era riuscito a far conquistare alla Penn State: in 46 anni di allenamento da parte di "JoePa", come era soprannominato, la squadra colleziono' 406 vittorie, con solo 136 sconfitte e 3 pareggi. Sotto la guida di Paterno i Penn State Nittany Lions erano diventiati tra i team piu' forti di categoria.

Ma il sogno si e' infranto. La prima volta a novembre, quando e' scoppiato il "caso Sandusky". L'ex collaboratore di Joe Paterno e' stato scoperto e poi condannato per aver molestato decine di ragazzini all'interno delle proprieta' dell'universita'. Per gli appassionati di fooball (e non solo) in America e' stato uno colpo tremendo. Poi, pero', il caso ha coinvolto anche lui, "il mito", quel Joe Paterno considerato coach e modello di vita insieme, forte e deciso, vincente e positivo. Le indagini dell'Fbi, guidate da Louis Freeh, hanno inchiodato anche Paterno, accusandolo di aver sempre saputo del suo ex collaboratore, ma di avere taciuto, per non rovinare il buon nome dell'universita'. Insieme a Paterno sono stati accusati anche altri 3 dirigenti. Insomma, tutti sapevano, ma hanno mantenuto il silenzio, a discapito delle vittime di Sandusky, a cui ora andranno i proventi della maxi multa alla Penn State.

Ma se Joe Paterno e' uscito di scena, prima allontanato a novembre dalla squadra, poi spentosi a gennaio a 84 anni, e il suo ex collaboratore Sandusky e' stato condannato a passare il resto della sua vita dietro le sbarre, dopo essere stato definito dalle indagini "predatore sessuale pedofilo", ora il mondo del football si interroga. Riuscira' una punizione esemplare come quella inflitta dalla NCAA a fare tabula rasa, a riportare fiducia nel college football e soprattutto nella Penn State?

Quando sulle tv americane scorrevano le immagini di Sandusky e i dibattiti occupavano ore di trasmissioni, il verdetto era unanime: trovato il mostro, era lui a dover espiare ogni "colpa". Ma oggi che la condanna della NCAA colpisce un'intera squadra di un'intero college (e non di uno qualsiasi, ma del college sportivo per antonomasia) il boccone e' ancora piu' amaro, specie perche' sbriciola anche il "mito Paterno". In queste ore c'e' ancora chi tenta una debole quanto inutile difesa dell'allenatore-mito.

Ma dei suoi record, ora, resta ben poco. Paterno deteneva anche il primato del maggior numero di vittorie di carriera nel college football. Con la decisione della NCAA ha perso il riconoscimento di ben 111 vittorie ottenute tra il 1998 e il 2011. Non e' piu' il primo in classifica. Al suo posto un altro allenatore, dal cognome cosi' altrettanto "italiano": John Gagliardi, e in lui ora sono riposte le speranze di molti giovani giocatori.

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