Russia: lo scontro Capello-Federazione tra mancati pagamenti e flop di risultati
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Russia: lo scontro Capello-Federazione tra mancati pagamenti e flop di risultati

Scintille tra il n°1 Tolstikh e l'allenatore: molti chiedono un cambio di ct, ma "don Fabio" avrebbe un contratto blindato fino ai Mondiali 2018

La parata di sabato scorso sulla Piazza Rossa è lo sfondo non solo del conflitto diplomatico strisciante tra Mosca e Occidente, ma anche della nuova, feroce polemica tra il tecnico della nazionale russa di calcio, Fabio Capello, e il presidente della federcalcio russa, Nikolai Tolstikh: la causa è il mancato pagamento dello stipendio di aprile all'allenatore italiano e la liquidazione di otto mesi di arretrati con un tasso di cambio più basso.

La settimana scorsa Tolstikh, dopo alcune indiscrezioni pubblicate dalla stampa locale, aveva liquidato il problema definendolo “secondario e insignificante” rispetto alla festa patriottica per la vittoria sul nazismo, ma don Fabio aveva replicato di non accettare lezioni in materia, ricordando che suo padre finì in un campo di concentramento nazista. Tutto era cominciato dalla minaccia dell'avvocato Pierfilippo Capello, che tutela gli interessi del padre, di ricorrere prima o poi alle vie legali per far rispettare il contratto esistente. ''Non possiamo ogni mese chiedere alla federazione quando arriverà lo stipendio. Prima o dopo bisognerà mettere il punto a questa storia'', ha detto alla Tass. Immediata la replica di Tolstikh: ''Spero che Fabio e suo figlio, che hanno raggiunto l'età matura e quest’anno hanno già ricevuto circa 370 milioni di rubli (6,5 milioni di euro, ndr) vogliano confrontare i loro redditi con quelli dei cittadini russi della stessa età”. Capello si è detto ''smisuratamente indignato'' dalla ''follia di certe dichiarazioni'. Un duello verbale che probabilmente non resterà senza strascichi.

Capello, che guadagna 7 milioni di euro netti l'anno, è da tempo nel mirino del mondo politico e mediatico russo per il flop ai mondiali e i mediocri risultati alle qualificazioni per gli europei. Molti chiedono la rescissione del suo contratto, ma secondo alcuni documenti inediti scovati dalla onlus russa Occp e pubblicati dal quotidiano Novaja Gazeta esistono contratti paralleli che garantirebbero in ogni caso il pagamento dei diritti d’immagine del mister fino al 2018, siglati al momento del prolungamento di un anno e mezzo fa. Anche se l’origine delle due compagnie offshore coinvolte nella stipula (Faro Management e Chestersen) e la loro compagine azionaria non sono chiare e l’entourage di Capello ha smentito qualsiasi contatto diretto con esse, la questione resta sul tavolo. E agita il dibattito sportivo all'ombra del Cremlino, dove cresce l'ansia da prestazione in vista dei mondiali casalinghi del 2018. 

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Gianluca Ferraris

Giornalista, ha iniziato a scrivere di calcio e scommesse per lenire la frustrazione accumulata su entrambi i fronti. Non ha più smesso

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